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Dov’è lo slancio di Rubio? (dal blog di Krugman, 21 dicembre 2015)

 

Dec 21 5:41 pm

Where’s The Rubiomentum?

I’m not a political scientist, man. But I am someone who follows politics, and likes to keep track of conventional wisdom. So I paid a lot of attention when Marco Rubio was elevated to perceived front-runner status for the GOP nomination, basically because on paper he seemed like the natural replacement for the fatally charisma-lacking Jeb!

And maybe it will still happen. But Rubio hasn’t gotten a flood of high-level endorsements, and hasn’t shown any signs of a breakthrough in the polls. I’m not a huge believer in prediction markets, which seem more to reflect conventional wisdom than to offer profound insights, but it’s noteworthy that they are less and less convinced that Rubio is really a front-runner, and now take both Trump and Cruz seriously:

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So what’s going on? Insiders may dislike Rubio because he has a habit of abandoning his allies when the going gets at all tough; or maybe there are personal-life things we don’t hear about. Meanwhile, voters don’t see anything much about Rubio that gives them a positive reason to support him.

The thing is, if Rubiomentum doesn’t surface soon, it’s hard to see why it ever will. And I must say, it will be fun watching supposedly moderate Republicans explain why Trump or Cruz are, in the end, better than Hillary.

 

Dov’è lo slancio di Rubio?

Ragazzi, io non sono uno scienziato della politica. Ma sono qualcuno che segue la politica, e gli piace osservare l’evoluzione del senso comune. Ho dunque prestato molta attenzione quando Marco Rubio è stato innalzato alla condizione di supposto favorito per la nomina del Partito Repubblicano, fondamentalmente perché sulla carta egli sembrava il naturale rimpiazzo per il fatalmente sprovvisto di carisma Jeb.

E forse può ancora accadere. Ma Rubio non ha avuto un’ondata di sostegni di alto livello, e non ha mostrato alcun segno di una svolta nei sondaggi. Io non mi affido granché ai mercati delle previsioni [1], che mi sembrano più riflettere i punti di vista convenzionali che non offrire intuizioni profonde, ma è degno di nota il fatto che essi siano sempre meno convinti che Rubio sia un favorito, e adesso prendono sul serio sia Trump che Cruz:

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Cosa sta succedendo, dunque A coloro che sono addentro alle cose, Rubio può non piacere perché ha l’abitudine di abbandonare i suoi alleati quando il percorso si fa davvero difficile; o forse ci sono aspetti della vita personale dei quali non siamo al corrente. Contemporaneamente, gli elettori non vedono granché in Rubio che dia loro una buona ragione per sostenerlo.

Il punto è che se lo slancio di Rubio non verrà presto a galla, è difficile vedere perché debba mai accadere. E devo dire che sarà divertente osservare i presunti repubblicani moderati spiegare perché Trump o Cruz siano, in fondo, migliori di Hillary.

 

 

 

[1] Il riferimento nel link è ad un gruppo di ricerca (PredictWise) che opera per conto di Microsoft Research di New York City, autore del rilevamento illustrato nella tabella. Ma i mercati delle previsioni sono dei veri e propri mercati virtuali nei quali si vendono e si comprano ‘prodotti’ che sono creati allo scopo di commerciare i possibili risultati degli eventi. In sostanza, se non sbaglio, scommesse che sono indicative delle probabilità degli eventi, ma certamente limitate dalla particolarità dei partecipanti, che si riducono a coloro che possono permettersi di usare denaro in quel modo.

A proposito della tabella, può sembrare strano che Rubio abbia comunque i consensi prevalenti, dato che tutti i sondaggi effettivi dei quali si sente parlare non lo indicano così forte. E dunque può sembrare strano che Krugman scriva di un atteggiamento sempre meno favorevole a quel candidato. La cosa, credo, si spiega proprio considerando la particolarità della fonte dei ‘mercati delle previsioni’. Quella fonte non indica gli orientamenti degli elettori comuni, ma le previsioni degli ‘insiders’ che operano su quei mercati. Gente che suppone di avere conoscenze speciali per fare previsioni, che talora risultano piuttosto difettose. E in effetti, come mostra la tabella che pubblichiamo di seguito, anche in quegli ambienti il favore per Rubio in realtà sta scemando con il tempo:

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Il periodo dei rilevamenti va dal 18 di novembre al 22 di dicembre; la linea rossa in discesa è quella di Rubio; le altre grigie sono – nell’ordine – di Cruz, di Trump, di Jeb Bush e di Chris Christie. Si noti comunque che anche ambienti vicini ai punti di vista più ‘istituzionali’ come quelli dei mercati delle previsioni, ad oggi danno la somma dei candidati più ‘ortodossi’ (Rubio, Bush e Christie) al 50 per cento, esattamente come la somma dei due ‘estremisti’ Cruz e Trump.

 

 

 

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