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Il movimento monetario in ‘due passi’, passività- aggressività (dal blog di Krugman, 7 dicembre 2015)

 

Dec 7 7:38 am

The Passive-Aggressive Monetary Two-Step

Ted Cruz somewhat surprised Janet Yellen by accusing the Fed of causing the Great Recession by tightening monetary policy in 2008; David Beckworth sort-of-kind-of supports Cruz by arguing that the Fed did in fact “passively” tighten by failing to do enough to offset falling spending.

Uh-oh: it’s starting to look a bit like the Friedman two-step, only this time done at internet speed.

By the Friedman two-step, I mean the process of argument that began with Friedman and Schwartz on the Great Depression, in which they argued that the Fed could have prevented the Depression by aggressively expanding the monetary base to prevent a sharp fall in broader monetary aggregates. This was a defensible argument, although it looks much weaker in the light of more recent developments; as I warned in 1998, in a liquidity trap the central bank loses control of monetary aggregates as well as the real economy; it’s by no means clear that the Fed really could have prevented the Depression. Still, that remains a live argument.

But what happened over time — and Friedman himself was very culpable — was that the claim “the Fed could have prevented the depression” turned into “the Fed caused the depression.” See? Government is the root of all evil! Friedman used this to push his patented agenda of laissez-faire on everything except monetary policy, where under the guise of M2 targeting he was actually calling for a very active Fed.

The thing is that even if that would have worked (which it probably wouldn’t), it was inevitable that others would go the whole way and call for laissez-faire all the way, including monetary policy. I mean, who needs the Fed when everyone knows it caused the Great Depression. Back to the gold standard!

The path from Friedman and Schwartz to goldbuggism took several decades. But things move faster these days.

When Ted Cruz uses the passive-aggressive method to attack the Fed, claiming that it caused the Great Recession because it didn’t do more in 2008, he isn’t using it to push the cause of market monetarism. He is already on record as an ardent supporter of a return to gold. Needless to say, a gold standard would have meant much tighter, not looser, monetary policy since 2008. But Cruz uses the framing of failure to act as acting in the wrong direction to obscure this point.

The question of whether inadequate policy should be viewed as tightening may seem like a fun word game. But you really don’t want to provide, um, passive support to policy ideas that would make things much worse.

 

Il movimento monetario in ‘due passi’, passività- aggressività

Ted Cruz ha un po’ sorpreso Janet Yellen accusando la Fed di aver provocato la Grande Recessione con la restrizione del 2008 della politica monetaria; David Beckworth in qualche modo sostiene Cruz con l’argomento secondo il quale la Fed di fatto operò “passivamente” una stretta non facendo abbastanza per bilanciare la caduta della spesa.

Ma guarda un po’: comincia un po’ ad assomigliare al movimento in due passi di Friedman, soltanto che questa volta viene condotto alla velocità di Internet.

Per i ‘due passi’ di Friedman, intendo il percorso della argomentazione sulla Grande Depressione che cominciò con Friedman e Schwartz, nella quale essi sostennero che la Fed avrebbe potuto impedire la Depressione espandendo aggressivamente la base monetaria per impedire una brusca caduta nei più generali aggregati monetari. Questo era un argomento difendibile, sebbene appaia molto più debole alla luce degli sviluppi più recenti; come avevo messo in guardia nel 1998, in una trappola di liquidità la banca centrale perde il controllo degli aggregati monetari come dell’economia reale; non è in alcun modo chiaro che la Fed avrebbe potuto impedire la Depressione. Eppure, resta un argomento vivo.

Ma quello che accadde col tempo – e lo stesso Friedman ne fu responsabile – fu che l’argomento “la Fed avrebbe potuto impedire la depressione” si trasformò in quello “la Fed provocò la depressione”. Vedete? Il Governo è la radice di tutti i mali! Friedman lo utilizzò per promuovere la sua brevettata agenda del laissez-faire su ogni cosa ad eccezione della politica monetaria, dove nella forma degli obbiettivi di M2 [1] egli in effetti si pronunciava per una Fed molto attiva.

Il punto è che persino se quello avesse funzionato (ed è probabile che non sarebbe successo), era inevitabile che altri avrebbero percorso l’intero tragitto e avrebbero chiesto un laissez-faire completo, inclusa la politica monetaria. Voglio dire, che bisogno c’è della Fed quando tutti sanno che essa ha provocato la Grande Depressione. Si torni al gold-standard!

Occorsero alcuni decenni per passare da Friedman e Schwartz al feticismo aureo. Ma di questi tempi le cose si muovono rapidamente.

Quando Ted Cruz usa la logica della passività-aggressività per attaccare la Fed, sostenendo che essa provocò la Grande Recessione perché non fece di più nel 2008, egli non lo usa per promuovere la causa del monetarismo di mercato. Lui è già agli atti come un ardente sostenitore del ritorno all’oro. Non è il caso di dire che un gold-standard avrebbe comportato a partire dal 2008 una politica monetaria molto più restrittiva, non certo più allentata. Ma Cruz utilizza la cornice dell’incapacità ad agire come una sceneggiata nella direzione sbagliata, per oscurare questo aspetto.

La domanda se una politica inadeguata dovrebbe essere considerata come une restrizione può sembrare un divertente gioco di parole. Ma davvero non si dovrebbe fornire un sostegno, è proprio il caso di dire passivo ad idee politiche che avrebbero reso le cose assai peggiori.

 

[1] Una tipologia di aggregato monetario.

Tutte le banconote e le monete, dette moneta legale, perché per legge devono essere accettate in pagamento, e le riserve obbligatorie delle banche presso la banca centrale costituiscono la cosiddetta base monetaria, anche denominata come M0.

L’aggregato monetario ristretto (M1) comprende le banconote e le monete in circolazione (il circolante) e le attività finanziarie che possono svolgere il ruolo di mezzo di pagamento, ossia i depositi in conto corrente (bancari e postali).

L’aggregato intermedio (M2) comprende M1 e altre attività a liquidità elevata e valore certo in ogni momento futuro, ma la cui conversione in M1 può essere soggetta a qualche restrizione, come la necessità di un preavviso, penalizzazioni o commissioni. Secondo la definizione della Banca Centrale Europea, esse comprendono i depositi con scadenza prestabilita fino a due anni e i depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi.

L’aggregato ampio (M3) comprende, oltre a M2, alcuni strumenti emessi da varie istituzioni finanziarie monetarie con un alto grado di liquidità e di certezza del prezzo: secondo la Banca Centrale Europea, ne fanno parte le quote o partecipazioni nei fondi comuni monetari, le operazioni pronti contro termine e le obbligazioni bancarie con scadenza fino a due anni. (Treccani)

 

 

 

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