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Iperglobalizzazione e ineguaglianza globale (dal blog di Krugman, 30 novembre 2015)

 

Nov 30 3:59 pm

Hyperglobalization and Global Inequality

 

I’ve mentioned before that I’m a big fan of work by my CUNY colleague Branko Milanovic showing that if you look at income growth by percentile of the whole world population for the past 25 years, you see “twin peaks”: rapid growth near the middle, representing China’s middle class, and at the top, representing the global elite, with a sag in the region representing the OECD working class. But was it always thus? I asked Branko what a similar picture looked like for the previous generation — and he has obliged.

Here’s a version of the original Milanovic history of the world in one chart:

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Branko calls this the elephant picture, although I don’t see it; Janet Gornick says it’s a camel. I say it’s very like a whale …

But here’s the picture for the preceding generation — by “ventile”, that is, 5 percent interval, rather than percentile — and it doesn’t look at all similar:

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So pre-1990 or so we had no visible tendency toward either inequality or equality at a world level; the elephant-camel-whale is for the later period. That’s interesting, because post-1990 is also the period of hyperglobalization, of unprecedented growth in trade due to slicing up of the value chain.

How big is the causal link? I don’t know. But there is, I’d argue, an important and interesting stylized fact here for us to work with.

 

Iperglobalizzazione e ineguaglianza globale

Avevo ricordato in passato di essere un grande sostenitore del lavoro del mio collega al CUNY [1] Branko Milanovic che mostra come, se si guarda alla crescita del reddito dell’intera popolazione mondiale nei passati 25 anni, si notano “due picchi gemelli” [2]: la rapida crescita sulla zona mediana, che rappresenta la classe media cinese, e al vertice, che rappresenta l’élite globale, con un afflosciamento in corrispondenza delle classi lavoratrici dei paesi dell’OCSE. Ma è sempre stato così? Avevo chiesto a Branko come sarebbe apparsa una raffigurazione simile per la precedente generazione – e lui mi ha soddisfatto.

Ecco la versione della originaria storia del mondo di Milanovic in un diagramma:

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Branko dice che è il disegno di un elefante, sebbene io non lo veda; Janet Gornick dice che è un cammello. Io dico che somiglia proprio ad una balena ….

Ma ecco la rappresentazione per la precedente generazione – sulla base di “ventili” anziché di percentili, ovvero di intervalli del 5 per cento – e non sembra affatto simile:

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Dunque, prima degli anni ’90 non avevamo alcuna tendenza visibile sia all’ineguaglianza che all’eguaglianza a livello mondiale; l’elefante-cammello-balena riguarda il periodo successivo. Ciò è interessante, perché il periodo successivo agli anni ’90 è anche quello della iperglobalizzazione, di una crescita senza precedenti dei commerci dovuta allo spezzettamento della catena del valore.

Quanto è grande questa connessione casuale? Non lo so. Ma direi che c’è in questo caso un importante ed interessante fatto rappresentato in modo espressivo, sul quale lavorare.

 

 

 

[1] City University of New York, Università pubblica statunitense.

[2] Krugman, il 1 gennaio di quest’anno, pubblicò con grande rilievo, prima in un post e in seguito in un articolo su New York Times dal titolo “Il Pianeta dei picchi gemelli”, un diagramma che mostrava il risultato del lavoro di Milanovic. Sono entrambi tradotti in questo blog.

Mi pare possa essere utile anche alla comprensione dei due diagrammi di questo post, ripubblicare il diagramma degli articoli di gennaio, con un mio tentativo di spiegazione del diagramma originario:

http://i0.wp.com/www.fataturchinaeconomics.com/wp-content/uploads/2015/01/z-356.png?resize=304%2C214

“Il diagramma mostra la crescita del reddito reale ai vari percentili della distribuzione globale del reddito nel periodo 1988 – 2008, espressa in dollari “a parità dei poteri di acquisto” (PPP) relativi all’anno 2005. Se ben capisco, sulla linea verticale si mostra la crescita del reddito (dunque, non un valore assoluto ma il valore relativo che esprime l’entità della variazione); mentre quella orizzontale fa comprendere come il fenomeno della crescita si è distribuito per i vari “percentili” della popolazione mondiale. In altre parole: l’ultimo picco (quello tra il 99° ed il 100° percentile) indica l’enorme incremento che si è determinato per i più ricchi al mondo, espresso con un aumento verticale; il picco in prossimità del 60° percentile mostra il forte incremento che si è determinato per la popolazione mondiale con redditi intermedi, che corrisponde grosso modo alle condizioni di reddito della ‘classe media cinese’; mentre l’andamento in forte calo (attenuazione della crescita) riguarda la classe di reddito tra il 60° e l’80° percentile, sul quale si colloca normalmente la ‘classe medio bassa americana’.”

Aggiunta: E’ evidente che in questo diagramma del gennaio scorso gli scostamenti appaiono assai più pronunciati del primo diagramma pubblicato nel post di oggi, perchè  la linea verticale – la crescita del reddito in termini percentuali – allora veniva applicata ad una scala da 1 a 80, mentre oggi ad una scala da 1 a 200. I valori dovrebbero essere i medesimi (anche se forse c’è qualche differenza abbastanza marginale, dato che oggi la crescita del reddito al 60° percentile pare raggiunga il 100 per cento, mentre a gennaio arrivava sotto l’80 per cento. Ma si noti che nel diagramma di oggi non appare il riferimento al metro di misura della “parità del potere di acquisto”, che forse è la spiegazione delle differenze).

 

 

 

 

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