Blog di Krugman

La riforma sanitaria di Obama e gli scarafaggi (8 dicembre 2015)

 

Dec 8 10:33 am

Obamacare and the Cockroaches

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National Center for Health Statistics

In policy discourse, zombies and cockroaches are somewhat different.

Zombie ideas are claims that should have been killed by evidence, but just keep shambling along, like the notion that vast numbers of Canadians, frustrated by socialized medicine, come to America in search of treatment. (It was in a paper about that and other myths that I first encountered the zombie terminology.) Cockroaches are claims that disappear for a while when proved ludicrously wrong, but just keep on coming back.

I think of the notion that Obamacare hasn’t really reduced the number of uninsured as a cockroach; it seemed to me that it subsided for a while after the big enrollment numbers of 2014 and the sharp drop in uninsurance rates. And really, how could you continue to make that claim given the results shown above, which are corroborated by independent sources like Gallup?

But the claim is back, as Charles Gaba notes. He says that Avik Roy’s latest is embarrassing, which I guess it is — but how much more embarrassed can the guy who did the totally spurious work on “rate shock” get? I’d say, rather, that the latest is impressive in the way it uses multiple layers of misrepresentation to obscure what you might have thought was too obvious to deny.

Anyway, it’s another example of the proposition that in modern political discourse, in particular on the right, no bad argument is ever abandoned. It’s like inequality, where the current position of the usual suspects is that it hasn’t gone up, it has gone up but it’s a good thing, we can’t do anything about it, and anyway it’s all the fault of liberals. You might think one would have to choose one of these lines, but they don’t.

 

La riforma sanitaria di Obama e gli scarafaggi

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Centro Nazionale per le statistiche sanitarie

Nel dibattito politico, zombi e scarafaggi sono cose alquanto diverse.

Le idee zombi sono pretese che dovrebbero essere state ammazzate dalle prove, ma continuano proprio come se si trascinassero, come l’idea che un gran numero di canadesi, frustrati dalla medicina socializzata, vengano in America in cerca di trattamenti sanitari (fu in un libro su quello e su altri miti che incontrai per la prima volta l’uso del termine zombi). Gli scarafaggi sono pretese che scompaiono per un po’, allorché vengono dimostrate assurdamente sbagliate, eppure continuano precisamente a ripresentarsi.

Io penso che l’idea che la riforma di Obama non abbia realmente ridotto il numero dei non assicurati sia uno scarafaggio; mi pareva che fosse per un po’ scomparsa dopo i grandi numeri sulle iscrizioni e la brusca caduta del tassi dei non assicurati. E, in realtà, come si poteva continuare ad avanzare quell’argomento considerati i risultati mostrati sopra nella tabella [1], che sono corroborati da fonti indipendenti come Gallup?

Ma la pretesa è tornata, come osserva Charles Gaba. Egli afferma che l’ultima presa di posizione di Avik Roy [2] è imbarazzante, cosa che penso anch’io – ma quanto può essere maggiormente imbarazzato il soggetto che arrivò a mettere insieme il lavoro totalmente falso sul cosiddetto “shock del tasso” [3]? Direi piuttosto che l’ultima presa di posizione è impressionante nel senso che utilizza una molteplicità di strati di rappresentazioni ingannevoli, per oscurare quello che si riteneva fosse troppo evidente per essere negato.

In ogni caso, si tratta di un altro esempio del concetto secondo il quale nel dibattito politico odierno, in particolare da parte della destra, nessun cattivo argomento viene mai trascurato. É come per l’ineguaglianza, dove la posizione attuale dei soliti noti è che essa non è cresciuta, è cresciuta ma è una cosa positiva, non possiamo farci niente, e in ogni caso è tutta colpa dei progressisti. Pensereste che avrebbero dovuto scegliere una di queste tesi, ma non lo fanno.

 

 

 

[1] La tabella mostra la percentuale dei non assicurati sul totale dei residenti di tutte le età, dal 1997 al giugno del 2015.

[2] Giornalista americano che si è concentrato di recente sui temi della riforma sanitaria, anche come consigliere di alcuni candidati presidenziali repubblicani (prima Romney, poi Rick Perry e da ultimo Marco Rubio).

[3] Forse il tasso di non assicurati.

 

 

 

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