Jan 13 8:55 am
Sentier Research
These days many Americans live in an alternative political reality, in which the simplest factual assertions are met with anger and derision. When I, like many others, noted that job growth since Obamacare went into full effect has been the fastest since the 1990s — which is simply what the BLS data say — I got a barrage of mail from people claiming that I’m crazy, a liar, etc.. Similarly, but on of course a much bigger scale, a lot of what I’m seeing in reactions to the State of the Union amounts to the assertion that only an imbecile or a hack could believe Obama’s talk about the strength of the U.S. economy relative to other advanced countries — when that’s a simple fact.
But that involves grading on a curve, one where the average is dragged down by the awful performance of Europe. What does the economic record look like compared with our own past?
Not great, but not too bad.
Unemployment is, of course, more or less back to pre-crisis levels, but that’s in part due to falling labor force participation. So what’s happening to family incomes? Unfortunately, the Census data on those incomes come with a long lag, but Sentier Research now produces much more timely estimates (using the CPS data), which are shown above. What they say is that after a severe drop, median real household income is also roughly back to pre-crisis levels.
That’s not a great result; once upon a time we expected median income to be markedly higher at each business cycle peak than it was at the preceding peak. But that wasn’t true under Bush, who also only more or less presided over a return to the previous peak on the eve of the Great Recession — and the Bush-era economy only got there thanks to a disastrous housing bubble. (As an aside: median income didn’t rise much under Reagan either.)
So the Obama macroeconomic record isn’t just one of stabilizing the economy after a terrifying crisis; he has also presided over overall income growth that, assuming we don’t have another recession this year, will have been better than his predecessor.
And meanwhile we’ve seen a dramatic reduction in the number of uninsured Americans, so while income has been flat, income security is up substantially.
Of course, none of this will make any dent on the conviction of the usual suspects that everything has been a disaster. But really, Obama has cause for satisfaction though not triumph.
Sì, l’ha fatto
Sentier Research
In questi giorni molti americani vivono in un realtà politica immaginaria, nella quale i più semplici giudizi su dati di fatto sono vissuti con rabbia e derisione. Quando, assieme a molti altri, ho osservato che la crescita dei posti di lavoro da quando la riforma della sanità di Obama è entrata pienamente in funzione è stata la più veloce a partire dagli anni ’90 – che è semplicemente quello che dicono i dati dell’Ufficio delle Statistiche sul Lavoro – ho ricevuto una raffica di mail da parte di persone che sostengono che sono un pazzo, un mentitore, e così via. In modo simile, ma su una scala ovviamente molto maggiore, molto di quello che sto osservando nelle reazioni al (discorso) sullo Stato dell’Unione si risolve nella affermazione che soltanto un imbecille o un pennivendolo potrebbe credere al discorso di Obama sulla forza dell’economia degli Stati Uniti a confronto con gli altri paesi avanzati – quando si tratta di un semplice fatto.
Ma quel fatto riguarda una valutazione su una curva, nella quale la media è spinta in basso dalla tremenda prestazione dell’Europa. Cosa sarebbe quella prestazione economica a confronto con il nostro passato?
Non sarebbe così negativa, per quanto non eccezionale.
La disoccupazione è, naturalmente, tornata più o meno ai livelli precedenti alla crisi, ma quella è in parte dovuto alla caduta della partecipazione alla forza lavoro. Dunque, cosa sta accadendo al reddito delle famiglie? Sfortunatamente, i dati del Censimento su quei redditi arrivano con molto ritardo, ma Sentier Research adesso produce stime molto più tempestivamente (utilizzando i dati del CPS [2]), che sono mostrate sopra. Quello che esse dicono è che dopo una brusca caduta, anche il reddito mediano reale delle famiglie è grosso modo tornato ai livelli precedenti alla crisi.
Non è un gran risultato; una volta ci aspettavamo che il reddito mediano fosse marcatamente più elevato ad ogni picco di ciclo economico, rispetto a quanto era al picco precedente. Ma ciò non avvenne sotto Bush, il quale anche governò nel corso più o meno di un ritorno al picco precedente nell’epoca della Grande Recessione [3] – e l’economia dell’epoca di Bush ottenne quel risultato soltanto grazie ad una disastrosa bolla immobiliare (per inciso: il reddito mediano non crebbe molto neppure sotto Reagan).
Dunque, l’andamento macroeconomico con Obama non è stato soltanto una stabilizzazione dell’economia dopo una crisi terrificante; egli ha anche governato nel corso di una complessiva crescita del reddito che, assumendo che non avremo un’altra recessione quest’anno, sarà stato migliore di quello del suo predecessore.
E contemporaneamente abbiamo assistito ad una spettacolare riduzione nel numero degli americani non assicurati, dunque mentre il reddito è stato piatto, la sicurezza del reddito è cresciuta sostanzialmente.
Naturalmente, niente di tutto questo sposterà di una virgola la convinzione dei soliti noti che sia stato tutto un disastro. Ma in realtà, Obama ha motivi di soddisfazione, anche se non di trionfo.
[1] La tabella alla quale si fa riferimento nel seguito di questo post mostra l’andamento del tasso di disoccupazione (in grigio) e del reddito mediano delle famiglie (in rosso), in particolare dopo il periodo della Grande Recessione degli anni 2008-2011.
[2] “Current Population Survey” (Sondaggio sulla popolazione Attuale), è un sondaggio mensile statunitense che elabora i dati dell’Ufficio del Censimento degli Stati Uniti per l’Ufficio delle Statistiche sul Lavoro.
[3] Nella tabella, questo si nota osservando i periodo precedente alla Grande Recessione; anch’esso ebbe inizio con un fenomeno recessivo, più breve (la prima barra in grigio) e assai meno intenso, durante il quale la disoccupazione naturalmente crebbe, per ridiscendere soltanto dopo due anni, mentre il reddito mediano delle famiglie scese per alcuni anni e tornò non oltre i livelli precedenti solo verso la fine.
By mm
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