Feb 9 12:32 pm
Bloomberg News
While we obsess over domestic politics — not that there’s anything wrong with that, since a lot depends on whether the next leader of the world’s most powerful nation is a racist xenophobe, a sinister theocrat, an empty suit, or all of the above — something scary is going on in financial markets, where bond prices in particular are indicating near-panic.
I know, Paul Samuelson famously quipped that the stock market had predicted nine of the last five recessions; the wisdom of crowds is often overrated. Still, bond markets are a bit less flighty than stocks, and also more closely tied to the economic outlook. (A weak economy has mixed effects on stocks — low profits but also low interest rates — while it has an unambiguous effect on bonds.) What plunging rates tell us is that markets are expecting very weak economies and possibly deflation for years to come, if not full-blown crisis.
Among other things, such a world would be a very bad place into which to elect a member of a party that has spent the past 7 years inveighing against both fiscal and monetary stimulus, and has learned nothing from the utter failure of its predictions to come true.
I bond in fuga
Bloomberg News
Mentre ci ossessioniamo sulla politica interna – non che ci sia qualcosa di sbagliato in questo, dal momento che molto dipende dal fatto se il futuro leader della nazione più potente del mondo sarà un razzista xenofobo, un minaccioso fanatico religioso, un vestito vuoto (1), oppure tutte quelle cose assieme – sta partendo qualcosa di terribile sui mercati finanziari, dove in particolare i prezzi dei bond stanno indicando una situazione prossima al panico.
Lo so, è noto che Paul Samuelson ironizzava sul fatto che il mercato azionario avesse previsto nove delle ultime cinque recessioni; la saggezza delle moltitudini è spesso sopravvalutata (una economia debole ha effetti diversi sulle azioni – bassi profitti ma anche bassi tassi di interesse – mentre ha effetti certi sui bond). Quello che ci dice il crollo dei tassi è che i mercati per gli anni a venire si stanno aspettando economie molto deboli e forse la deflazione, se non un crisi conclamata.
Tra le altre cose, un tale mondo sarebbe un posto assai negativo nel quale eleggere un membro di un partito che ha speso gli ultimi 7 anni ad inveire sia contro misure di sostegno della finanza pubblica che monetarie, e che non ha imparato niente dal completo non avverarsi delle sue previsioni.
(1) E’ alla lettera l’espressione che Krugman ha usato di recente su Rubio, dopo la sua papera. Un individuo inconsistente.
By mm
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