Blog di Krugman

Illusioni di moderazione (25 gennaio 2016)

 

Jan 25 10:11 am

Delusions of Moderation

zz 90

 

 

 

 

 

 

 

 

Well, I guess if David Warsh writes a piece titled “Against Krugman” I have to respond.

David is defending his prediction some time back that Jeb Bush might well make it to the White House. Obviously that’s now a very long shot, which he attributes to “Bush-Clinton fatigue.”

But is that really the story? I would have said that Jeb’s amazing lack of success comes from a fatal lack of charisma that somehow wasn’t visible before. But look, polling averages show all of the mainstream Republican candidates combined with less than 25 percent support; this isn’t about dynastic disdain. Meanwhile, Hillary Clinton, while facing a much stiffer challenge than expected, still has the support of a majority of primary voters.

So the two parties are, as usual, not at all symmetric, much as some commentators would like them to be. And an establishment GOP candidate would have to do a lot more than consolidate the divided support for such candidates to win; he’d have to win over large numbers of voters currently supporting Trump or Cruz.

Beyond the politics, however, what about substance? David insists that there are real moderates on the Republican side. Since he’s calling for a Jeb/Kasich switch, I assume that he includes Jeb in that category. But as the chart above shows, Jeb is calling for bigger, more regressive tax cuts than anything his brother ever passed. He wants to privatize Medicare. He’s turning to the architects of the Iraq War (Paul Wolfowitz!) for foreign policy advice. This is moderation?

Maybe there is a route by which someone like Kasich could still become the GOP nominee. But it would require a near-miracle — and even then, you would get someone who only seems remotely moderate because you’ve defined moderation way, way down.

 

Illusioni di moderazione

zz 90

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene, suppongo che se David Warsh scrive un pezzo intitolato “Contro Krugman”, io debba rispondere.

David sta difendendo la sua posizione di un po’ di tempo fa secondo la quale Jeb Bush potrebbe ben fare la sua funzione alla Casa Bianca. Ovviamente, quella è adesso una cosa molto improbabile, la qualcosa lui la attribuisce allo “sfinimento di Bush e Clinton [1]”.

Ma è proprio quella la spiegazione? Io avrei detto che l’impressionante mancanza di successo da parte di Jeb provenga da una fatale mancanza di carisma che in qualche modo non era visibile in precedenza. Ma si veda, le medie dei sondaggi mostrano che tutti i candidati più convenzionali dei repubblicani hanno messo assieme meno del sostegno del 25 per cento; questo non riguarda il disprezzo per le dinastie. Nel contempo, Hillary Clinton, se affronta una sfida più agguerrita di quello che ci si aspettava, ha ancora il sostegno di una maggioranza degli elettori delle primarie.

Dunque, i due partiti non sono così simmetrici come piacerebbe a qualche commentatore. E un candidato del gruppo dirigente del Partito Repubblicano, per vincere, dovrebbe fare molto di più che accorpare le distinte adesioni a tali candidature [2]; egli dovrebbe averla vinta sull’ampio numero degli elettori che attualmente sostengono Trump o Cruz.

Aldilà della politica, tuttavia, qual è la sostanza? David insiste che nello schieramento repubblicano ci sono moderati veri. Dal momento che egli si pronuncia per uno scambio tra Jeb e Kasich [3], considero che egli includa Jeb in quella categoria. Ma come la tabella sopra mostra, Jeb è a favore di sgravi fiscali molto più ampi e molto più regressivi di quelli mai approvati da suo fratello [4]. Vuole privatizzare Medicare. Si rivolge agli architetti della guerra in Iraq (Paul Wolfowitz!) per la consulenza in politica estera. É questa la moderazione?

Forse c’è una strada per la quale qualcuno come Kasich potrebbe ancora diventare il nominato del Partito Repubblicano. Ma richiederebbe quasi un miracolo – ed anche in quel caso, si avrebbe qualcuno che sembra molto remotamente un moderato, giacché il concetto di moderazione è stato molto abbassato.

 

[1] Forse nel senso dello sfinimento per la presenza nella vita politica americana delle famiglie Bush e Clinton.

[2] Ovvero, mi pare alle candidature che, come Bush, sono di gradimento del gruppo dirigente repubblicano (come Rubio, ad esempio).

[3] Kasich è un altro candidato delle primarie; è stato membro del Congresso per molti anni e per due legislature Governatore dell’Ohio. In effetti pare caratterizzarsi per posizioni più moderate della generalità degli altri candidati; ad esempio ritiene che il cambiamento dei clima sia un problema reale, anche se vorrebbe che fosse affrontato dalle imprese e non dal Governo centrale.

zz 91

 

 

 

 

 

 

 

[4] La tabella mostra quale sarebbe l’effetto del cambiamento del sistema fiscale sui redditi dopo la tassazione, comparando le posizioni di Jeb Bush (arancione) e di Trump (verde), ed i risultati del governo di suo fratello, George W. Bush (celeste). I dati si riferiscono ai cambiamenti (crescita in percentuale) nelle fasce medie, nell’1 per cento e nei ricchissimi dello 0,1 per cento.

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"