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L’andare a tentoni della Fed (dal blog di Krugman, 26 genaio 2016)

 

Jan 26 11:04 am

Fed Fumble

US growth seems to have slowed sharply. Fed Kremlinologists are already wondering how the FOMC will word its next statement, so as to acknowledge the reality without sounding too panicky. But panic may be warranted; given the combination of slowing growth and a big deterioration of financial conditions, there’s growing talk that the Fed made an error in hiking rates.

Oh, and market compensation for future inflation, which may not be a good indicator of expectations but surely contains some information, has plunged.

It might still turn out OK. But it might not, and surely everyone would be feeling more comfortable if the Fed had waited, and probably decided not to hike for a while.

Still, who could have seen this coming? Um, Larry Summers; me; Brad DeLong; basically everyone who thought about the asymmetry of risks. We didn’t know that the data would come in weaker than expected, but we knew that they might, and that it would be much harder to respond to a downside shock than positive news.

So why didn’t the Fed see it that way? I have never gotten a clear answer, and I do talk to Fed officials now and then. It really seems as if management somehow got set on the notion that it was time to raise rates — I think because, consciously or not, they wanted to throw Wall Street and the GOP a bone — and got into a loop of incestuous amplification in which the clear precautionary case against a hike got excluded from the room.

 

L’andare a tentoni della Fed

La crescita degli Stati Uniti sembra aver rallentato bruscamente. I “cremlinologi” stanno già chiedendosi in che modo la Commissione Federale a Mercato Aperto si esprimerà nel suo prossimo pronunciamento, in modo da riconoscere la realtà senza provocare troppo allarme. Ma il panico si può considerare garantito; data la combinazione tra un rallentamento della crescita ed un grande deterioramento delle condizioni finanziarie, c’è una discussione che monta sul fatto che la Fed abbia fatto un errore innalzando i tassi.

Inoltre, il dato relativo alla compensazione da parte del mercato alla inflazione futura, che può non essere un buon indicatore delle aspettative ma certamente contiene qualche informazione, è precipitato.

Potrebbe ancora andare a finire bene. Ma potrebbe anche non andare così, e certamente chiunque si sentirebbe più confortato se la Fed avesse atteso, e magari, per un po’, avesse deciso di non alzare i tassi.

Eppure, chi poteva prevederlo? Ehm, Larry Summers, il sottoscritto, Brad DeLong, fondamentalmente tutti coloro che riflettevano sulla asimmetria dei rischi. Non sapevamo che sarebbero arrivati dati più deboli di quello che ci si aspettava, ma sapevamo che era possibile, e che sarebbe stato molto più difficile rispondere a dei peggioramenti rispetto a notizie positive.

Perché, dunque, la Fed non ha ragionato in questo modo? Non ho mai ricevuto una risposta chiara, e in effetti ogni tanto parlo con i dirigenti della Fed. In realtà, sembra che in qualche modo fossero preparati all’idea che era tempo di alzare i tassi – io penso perché, coscientemente o no, volevano lanciare un osso a Wall Street e al Partito Repubblicano – e siano entrati in un circuito di ‘amplificazione incestuosa’ [1] nel quale al chiaro argomento precauzionale contro un rialzo non è rimasto alcuno spazio.

 

[1] Espressione strana, che sta a significare la tendenza ad adottare punti di vista e ad immaginare sviluppi o eventi che confortano il proprio ruolo. Pare che sia stata inventata in ambienti militari, a proposito delle tendenza a descrivere le situazioni sul campo con eccessivo ottimismo. L’aggettivo ‘incestuoso’ indica, in modo assai cervellotico e in realtà anche un po’ stupido, che la tendenza ad avere eccessivo ottimismo si esprime su terreni e interessi ‘propri’, familiari.

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