Blog di Krugman

L’errore di Mitt e di Hawley (4 marzo 2016)

 

Mar 4 9:32 am

The Mitt-Hawley Fallacy

There was so much wrong with Mitt Romney’s Trump-is-a-disaster-whom-I-will-support-in-the-general speech that it may seem odd to call him out for bad international macroeconomics. But this is a pet peeve of mine, in an area where I really, truly know what I’m talking about. So here goes.

In warning about Trumponomics, Romney declared

If Donald Trump’s plans were ever implemented, the country would sink into prolonged recession. A few examples. His proposed 35 percent tariff-like penalties would instigate a trade war and that would raise prices for consumers, kill our export jobs and lead entrepreneurs and businesses of all stripes to flee America.

After all, doesn’t everyone know that protectionism causes recessions? Actually, no. There are reasons to be against protectionism, but that’s not one of them.

Think about the arithmetic (which has a well-known liberal bias). Total final spending on domestically produced goods and services is

Total domestic spending + Exports – Imports = GDP

Now suppose we have a trade war. This will cut exports, which other things equal depresses the economy. But it will also cut imports, which other things equal is expansionary. For the world as a whole, the cuts in exports and imports will by definition be equal, so as far as world demand is concerned, trade wars are a wash.

OK, I’m sure some people will start shouting “Krugman says protectionism does no harm.” But no: protectionism in general should reduce efficiency, and hence the economy’s potential output. But that’s not at all the same as saying that it causes recessions.

But didn’t the Smoot-Hawley tariff cause the Great Depression? No. There’s no evidence at all that it did. Yes, trade fell a lot between 1929 and 1933, but that was almost entirely a consequence of the Depression, not a cause. (Trade actually fell faster during the early stages of the 2008 Great Recession than it did after 1929.) And while trade barriers were higher in the 1930s than before, this was partly a response to the Depression, partly a consequence of deflation, which made specific tariffs (i.e., tariffs that are stated in dollars per unit, not as a percentage of value) loom larger.

Again, not the thing most people will remember about Romney’s speech. But, you know, protectionism was the only reason he gave for believing that Trump would cause a recession, which I think is kind of telling: the GOP’s supposedly well-informed, responsible adult, trying to save the party, can’t get basic economics right at the one place where economics is central to his argument.

 

L’errore di Mitt e di Hawley [1]

C’era talmente tanto di sbagliato nel discorso di Mitt Romney “Trump-è-un-disastro-che- avrà-il-mio-sostegno-nelle-elezioni-generali”, che può sembrare curioso obiettargli una tesi scorretta dal punto di vista della macroeconomia internazionale. Ma si tratta di una delle mie piccole fissazioni, in una materia nella quale io so per davvero di cosa sto parlando. Ecco dunque di cosa si tratta.

Nel mettere in guardia sulla economia di Trump, Romney ha dichiarato:

“Se fossero mai messi in atto i programmi di Trump, il paese sprofonderebbe in una prolungata recessione. Pochi esempi. La sua proposta di penali sulle tariffe doganali del 35 per cento aumenterebbe i prezzi per i consumatori, distruggerebbe i nostri posti di lavoro nelle esportazioni e porterebbe gli imprenditori e le imprese di tutti i generi a scappare dall’America.”

In fondo, non sanno tutti che il protezionismo provoca le recessioni? Per la verità no. Ci sono ragioni per essere contro il protezionismo, ma quella non è una di esse.

Si pensi alla aritmetica (che ha ben note simpatie progressiste). La spesa totale finale sui beni ed i servizi prodotti all’interno è:

Spesa interna totale + esportazioni – importazioni = PIL

Supponiamo adesso di avere una guerra commerciale. Ci sarà un taglio alle esportazioni, che a parità degli altri fattori deprimerà l’economia. Ma ci sarà anche un taglio alle importazioni, che a parità degli altri fattori sarà espansivo. Per il mondo nel suo complesso, i tagli alle esportazioni ed alle importazioni saranno per definizione uguali, dunque per quello che riguarda la domanda mondiale, le guerre commerciali finiscono in parità.

Va bene, sono sicuro che qualcuno comincerà a strepitare: “Krugman dice che il protezionismo non fa danni”. Ma non è così: in generale il protezionismo dovrebbe ridurre l’efficienza, e di conseguenza la produzione potenziale dell’economia. Ma questo non è affatto lo stesso che dire che esso provoca recessioni.

Ma non fu la tariffa Smoot-Hawley a provocare la Grande Depressione? No. Non ci sono affatto prove che lo fece. É vero, il commercio cadde molto tra il 1929 ed il 1933, ma quella fu quasi interamente una conseguenza della Depressione, non la causa (in effetti, in commercio cadde più velocemente durante le prime fasi della Grande Recessione del 2008 che non dopo il 1929). E se le barriere commerciali erano più elevate negli anni ’30 che non in precedenza, questa fu in parte una risposta alla Depressione, in parte una conseguenza della deflazione, che portò alla imposizione di più ampie tariffe speciali (ad esempio, le tariffe che furono stabilite in dollari per unità di prodotto, anziché come percentuale di valore).

Di nuovo, non la cosa che la maggioranza delle persone ricorderanno del discorso di Romney. Ma, sapete, il protezionismo era l’unica ragione che egli forniva per convincersi che Trump provocherebbe una recessione, la qualcosa io penso sia a suo modo rivelatrice: il responsabile e si suppone ben informato adulto del Partito Repubblicano, nel tentativo di salvare il Partito, non può mostrare di far propria l’economia di base, neanche nell’unico posto nel quale l’economia è centrale per la sua tesi.

 

 

[1] Mitt, ovviamente, è Romney, per l’attacco che ha rivolto a Trump in questi giorni. Willis C. Hawley fu il componente della Camera dei Rappresentanti che, assieme al Senatore Reed Smoot, sottoscrisse il passaggio in legge della proposta di nuove tariffe doganali, che furono elevate nel 1930 per ben 20.000 beni di importazione. Hawley, che era il repubblicano, è quello a sinistra:

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