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Il miraggio di una sostituzione della riforma sanitaria di Obama (dal blog di Krugman, 11 aprile 2016)

 

Apr 11 7:32 am

The Obamacare Replacement Mirage

Hype springs eternal — certainly when it comes to Paul Ryan, whose media image as a Serious, Honest Conservative and policy wonk seems utterly impervious to repeated demonstrations that he is neither serious nor honest, and that he actually knows very little about policy. And here we go again.

But what really amazes me about the latest set of stories is the promise that Ryan will finally deliver the Republican Obamacare alternative that his colleagues in Congress have somehow failed to produce after all these years. No, he won’t — because there is no alternative.

Or maybe I should say that there is no alternative to the right. Alternatives to the left do exist. True socialized medicine — an American NHS — would be feasible economically; so would single-payer, in the form of Medicare for all. The reasons we aren’t doing those are political.

But on the right, is there a more free-market, more privatized system that could replace the Affordable Care Act without causing the number of uninsured to soar? No, as some of us have tried to explain many times.

Once again: a useful starting point is the problem of people with pre-existing conditions. How can they be offered affordable insurance? You can prohibit insurers from discriminating on the basis of medical history — community rating. But if that’s all you do, only sicker people will sign up; many will wait until they get sick to buy insurance; and so costs will be high due to a bad risk pool.

So non-discrimination must be combined with an individual mandate, the requirement that everyone get insurance. But what about people who can’t afford it? There must be subsidies to lower-income families, so that they can.

What you end up with, then, is community rating + individual mandate + subsidies — that is, with Obamacare. There’s nothing arbitrary about it, and you can’t pick and choose from the elements: it’s a three-legged stool that needs all three legs to stand. And it can’t be made cheaper, either — the subsidies are already on the low end, requiring that the allowed policies can involve higher deductibles than they really should.

And all this, in turn, is the reason Republicans haven’t come up with an alternative. It’s not because they’re timid, or lazy, or stupid (they may be all these things, but that’s not why they’ve come up short). It’s because there is no alternative that wouldn’t involve taking coverage away from tens of millions.

So no, Ryan isn’t going to roll out a magical solution to this problem in the next couple of months. Even if he were the policy wonk he pretends to be, he couldn’t do the impossible.

 

Il miraggio di una sostituzione della riforma sanitaria di Obama

Il battage pubblicitario zampilla interminabile – certamente nel caso di Paul Ryan, la cui immagine mediatica di Persona Seria, di Onesto Conservatore e di politico competente sembra completamente impermeabile alle ripetute dimostrazioni che egli non è né serio né onesto, e che in effetti si intende davvero poco di programmi politici. Ed è qua dove vogliamo nuovamente insistere.

Ma quello che davvero mi sorprende sull’ultima serie di racconti  è la promessa che Ryan alla fine presenterà l’alternativa repubblicana alla riforma sanitaria di Obama, che i suoi colleghi in Congresso non sono in alcun modo riusciti a produrre dopo tutti questi anni. Eppure non lo farà – perché l’alternativa non esiste.

O forse dovrei dire che non esiste alternativa a destra. Alternative a sinistra esistono. Una sanità davvero socializzata – un sistema sanitario nazionale come quello inglese in America – sarebbe economicamente fattibile; altrettanto lo sarebbe un sistema di pagamenti centralizzato [1], nella forma di un Medicare per tutti. Le ragioni per le quali non si sta facendo sono interamente politiche.

Ma c’è a destra un sistema più ispirato al mercato, più privatizzato che potrebbe rimpiazzare la Legge sulla Assistenza Sostenibile, senza far schizzare alle stelle il numero dei non assicurati? No, come alcuni di noi hanno provato a spiegare molte volte.

Riproviamoci: un utile punto di partenza è il problema delle persone con preesistenti problematiche di salute. Come si può loro offrire una assicurazione sostenibile? Si può proibire agli assicuratori di discriminare sulla base della storia sanitaria delle persone – con il sistema di stime (sul rischio assicurativo) a livello di comunità [2]. Ma se ci limita a questo, soltanto le persone più malate di iscriveranno; molti aspetteranno di ammalarsi per acquistare una assicurazione; e di conseguenza i costi sarebbero elevati a seguito di un cattivo aggregato di rischio.

Dunque, la non discriminazione deve essere combinata con una obbligo individuale [3], la richiesta che ognuno acquisti la assicurazione. Ma che fare con le persone che non possono permettersela? Ci devono essere sussidi per le famiglie con redditi più bassi, in modo che possano permettersela.

Quello su cui si finisce, dunque, è un sistema “stime a livello di comunità + delega alle persone + sussidi” – il che significa la riforma di Obama. In questo non c’è niente di arbitrario, e potete prendere a caso e scegliere tra i diversi elementi: è uno sgabello a tre gambe che ha bisogno di tre gambe per stare in piedi. E non può neppure essere reso più economico – i sussidi sono già i più bassi, richiedendo che le polizze ammissibili possano includere deducibilità più elevate di quelle che realmente dovrebbero.

E, a sua volta, tutto questo è la ragione per la quale i repubblicani non hanno escogitato alternative. Non si tratta del fatto che siano timidi, pigri o stupidi (possono essere tutte queste cose, ma non è questa la ragione per la quale non ci sono riusciti). Si tratta del fatto che non esiste alcuna alternativa che non comporterebbe il togliere la assicurazione a decine di milioni di persone.

Dunque no, nel corso dei prossimi due mesi Ryan non presenterà alcuna soluzione magica a questo problema. Anche se fosse l’esempio di competenza politica che pretende di essere, non può fare l’impossibile.

 

[1] Un “unico sistema di pagamenti” significa, in sostanza, la eliminazione del ruolo delle assicurazioni private.

[2] Ovvero: i calcoli sula valore delle polizze assicurative non sono più fatti sulla base della personale morbilità, bensì sulla base della morbilità di comunità intere, città, grandi aree, Stati.

[3] “Mandate” significa “mandato, delega”. In questo caso ha il senso di una partecipazione obbligata delle persone singole alla economia del sistema sanitario, appunto con l’obbligo di dotarsi di una assicurazione.

 

 

 

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