by Paul De Grauwe on 19 May 2016
It looks like Greece may get some debt relief. There is as yet no certainty about this because some German politicians continue to conduct rear-guard battles to prevent it. What is certain, however, is that all Eurozone countries, with the exception of Greece, have been enjoying debt relief since early 2015. That may seem surprising to the outsider. Some explanation is necessary here.
As part of its new policy of ‘quantitative easing’ (QE), the ECB has been buying government bonds of the Eurozone countries since March 2015. Since the start of this new policy, the ECB has bought about €645 billion in government bonds. And it has announced that it will continue to do so, at an accelerated monthly rate, until at least March 2017 (Draghi and Constâncio 2015). By then, it will have bought an estimated €1,500 billion of government bonds. The ECB’s intention is to pump money in the economy. In so doing, it hopes to lift the Eurozone economy out of stagnation.
I have no problems with this. On the contrary, I have been an advocate of such a policy (De Grauwe and Ji 2015). What I do have problems with is the fact that Greece is excluded from this QE programme. The ECB does not buy Greek government bonds. As a result, the ECB excludes Greece from the debt relief that it grants to the other countries of the Eurozone.
How is this possible? When the ECB buys government bonds from a Eurozone country, it is as if these bonds cease to exist. Although the bonds remain on the balance sheet of the ECB (in fact, most of these are recorded on the balance sheets of the national central banks), they have no economic significance anymore. Each national treasury will pay interest on these bonds, but the central banks will refund these interest payments at the end of the year to the same national treasuries. This means that as long as the government bonds remain on the balance sheets of the national central banks, the national governments do not pay interest anymore on the part of its debt held on the books of the central bank. All these governments enjoy debt relief.
How large is the debt relief enjoyed by the governments of the Eurozone? Table 1 gives the answer. It shows the cumulative purchases of government bonds by the ECB since March 2015 until the end of April 2016. As long as these bonds are held on the balance sheets of the ECB or the national central banks, governments do not have to pay interest on these bonds. The ECB has announced that when these bonds come to maturity, it will buy an equivalent amount of bonds in the secondary market. We observe that the total debt relief granted by the ECB until now (April 2016) to the Eurozone countries amounts to €645 billion. We also note the absence of Greece and the fact that the greatest adversary of debt relief for Greece, Germany, enjoys the largest debt relief from the ECB.
The announcement of the ECB that it will continue its QE programme until at least March 2017 and that it will accelerate its monthly purchases (from €60 billion to €80 billion a month) implies that the debt relief that will have been granted in March 2017 will have more than doubled compared to the figures in Table 1. For many countries, this will amount to debt relief of more than 10% of GDP.
Table 1 Cumulative purchases of government bonds (end of April 2016)
(million euros)
Source: ECB (for details on the ECB’s asset purchase programmes, see see here).
Greece is excluded from the QE programme, and thus from the debt relief that arises as a result of this programme. The ECB gives a technical reason for this exclusion: Greek government bonds do not meet the quality criteria required by the ECB in the framework of its QE programme. But that is extremely paradoxical. Countries that have issued ‘quality’ bonds enjoy debt relief. As soon as they are on the central banks’ balance sheets, these bonds cease to exist from an economic point of view. It is as if they are thrown in the dustbin. Thus this whole operation amounts to throwing the good bonds in the dustbin, but not the bad bonds.
The exclusion of Greece is not the result of some unsurmountable technical problem. These technical problems can easily be overcome when the political will exists to do so. The exclusion of Greece is the result of a political decision that aims at punishing a country that has misbehaved.
It is time that the discrimination against Greece stops and that a country struggling under the burden of immense debt is treated in the same way as the other Eurozone countries that have been enjoying silent debt relief organised by the ECB.
La BCE garantisce un aiuto sul debito a tutte le nazioni dell’eurozona, ad eccezione della Grecia
di Paul De Grauwe
Sembra che la Grecia possa ottenere una qualche attenuazione del debito. Non è una cosa certa, perché alcuni politici tedeschi continuano a condurre battaglie di retroguardia per impedirlo. Quello che è certo, tuttavia, è che tutti i paesi dell’eurozona, con l’eccezione della Grecia, hanno goduto di un aiuto sul debito a partire dal 2015. Può sembrare sorprendente ai non addetti ai lavori. In questo caso qualche spiegazione è necessaria.
La ‘facilitazione quantitativa’ come attenuazione del debito: ma non per la Grecia
Dal marzo del 2015, la BCE sta acquistando obbligazioni dei Governi dei paesi dell’Eurozona, come componente della sua nuova politica di ‘facilitazione quantitativa’. Sin dalla partenza di questa nuova politica, la BCE ha acquistato circa 645 miliardi di euro in obbligazioni statali. Ed ha annunciato che continuerà a farlo, ad un tasso mensile accelerato, sino almeno a marzo del 2017 (Draghi e Constâncio, 2015). A quel punto, avrà acquistato una quantità di obbligazioni sul debito stimata in 1.500 miliardi di euro. L’intenzione della BCE è immettere moneta nell’economia. Così facendo, essa spera di tirar fuori l’economia dell’Eurozona dalla stagnazione.
Su questo non ho abiezioni. Al contrario, sono stato un sostenitore di tale politica (De Grauwe e Ji, 2015). Quello su cui ho problemi è il fatto che la Grecia sia esclusa da questo programma di ‘facilitazione quantitativa’. La BCE non acquista obbligazioni dal Governo greco. Di conseguenza, la BCE esclude la Grecia dalla attenuazione del debito che garantisce agli altri paesi dell’Eurozona.
Come è possibile? Quando la BCE acquista obbligazioni statali da un paese dell’Eurozona, è come se queste obbligazioni cessassero di esistere. Sebbene le obbligazioni restino negli equilibri patrimoniali della BCE (di fatto, la maggioranza di esse sono registrate negli equilibri patrimoniali delle banche centrali), esse non hanno più alcun significato economico. Su queste obbligazioni ogni Ministero del Tesoro nazionale pagherà gli interessi, ma le banche centrali restituiranno questi interessi alla fine dell’anno agli stessi Ministeri del Tesoro. Questo significa che per tutto il tempo in cui le obbligazioni degli Stati resteranno negli equilibri patrimoniali delle banche centrali nazionali, i Governi nazionali non pagheranno più interessi sulla parte dei loro debiti detenuta nei libri contabili delle banche centrali. Tutti questi Governi usufruiscono di una attenuazione del debito.
Quanto è ampia la attenuazione del debito di cui godono i Governi dell’eurozona? La Tabella 1 dà la risposta. Essa mostra gli acquisti cumulativi delle obbligazioni statali da parte della BCE da marzo del 2015 sino alla fine di aprile del 2016. Per tutto il tempo in cui queste obbligazioni sono detenute negli equilibri patrimoniali della BCE o delle banche centrali nazionali, i Governi non debbono pagare interessi su queste obbligazioni. La BCE ha annunciato che quando queste obbligazioni verranno a maturazione, essa acquisterà una quantità equivalente di obbligazioni sul mercato secondario. Si può osservare che la attenuazione del debito complessivo garantita dalla BCE sino ad adesso (aprile 2016) ai paesi dell’Eurozona ammonta a 645 miliardi di euro. Si può anche notare l’assenza della Grecia e il fatto che il maggiore avversario della attenuazione del debito alla Grecia, la Germania, gode della più ampia attenuazione del debito da parte della BCE.
L’annuncio della BCE sulla prosecuzione del suo programma di facilitazione quantitativa sino almeno a marzo del 2017, e sulla accelerazione dei suoi acquisti mensili (da 60 miliardi di euro a 80 miliardi di euro al mese) implica che l’attenuazione del debito che sarà garantita a marzo del 2017 sarà più che raddoppiata rispetto ai dati della Tabella 1. Per molti paesi, questo corrisponderà ad una attenuazione del debito superiore al 10% del PIL.
Tabella 1. Acquisti complessivi di obbligazioni statali in milioni di euro (fine aprile del 2016)
Fonte: BCE (per i dettagli sui programmi di acquisto di asset, vedi nella connessione)
La Grecia è esclusa dal programma di facilitazione quantitativa e, di conseguenza, dalla attenuazione del debito che deriva come una conseguenza da quel programma. La BCE offre ragioni tecniche per questa esclusione: le obbligazioni del Governo greco non corrispondono a criteri qualitativi richiesti dalla BCE nello schema del suo programma di facilitazione quantitativa. Ma questo è del tutto paradossale. I paesi che hanno emesso obbligazioni ‘di qualità’ usufruiscono della attenuazione del debito. Per tutto il tempo in cui essi resteranno negli equilibri patrimoniali delle banche centrali, da un punto di vista economico quelle obbligazioni cessano di esistere. É come se fossero state gettate nel secchio dell’immondizia. Dunque, l’intera operazione consiste nel gettare nel secchio dell’immondizia le obbligazioni buone, non quelle cattive.
La esclusione della Grecia non è il risultato di nessun problema tecnico insormontabile. Questi problemi tecnici possono facilmente essere superati, quando esiste la volontà politica di farlo. L’esclusione della Grecia è la conseguenza di una decisione politica che mira a punire un paese che si è comportato male.
É tempo che questa discriminazione contro la Grecia cessi e che un paese che sta combattendo sotto il peso di un immenso debito sia trattato nello stesso modo degli altri paesi dell’Eurozona che stanno usufruendo della silenziosa attenuazione del debito architettata dalla BCE.
By mm
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