Blog di Krugman

Fantasticherie di schiavitù al Wall Street Journal (15 giugno 2016)

JUN 15 10:06 AM

 

Bondage Fantasies at the WSJ

Back in early 2009 the Wall Street Journal looked at a blip in interest rates — which was obviously, even at the time, driven by optimism about economic recovery, which unfortunately proved misplaced — and declared that the bond vigilantes were back. Rising rates, the paper declared, were a sign that all-wise markets feared budget deficits and inflation. Soaring rates were proof that government was the problem.

Seven years on, the inflation never materialized, and interest rates all around the advanced world are at historic lows, with German 10-years having just gone negative. So the Journal has apologized for getting it all wrong, right? Hahahahaha.

Instead, we now have an editorial denouncing “money for nothing“, These low rates are not a sign that governments should build infrastructure, or that inflation is too low. They “reflect a lack of confidence in options for private investment.”

So rising rates show that government is the problem, and falling rates also show that government is the problem.

 

Fantasticherie di schiavitù al Wall Street Journal

Agli inizi del 2009 il Wall Street Journal si pronunciò per un rialzo nei tassi di interesse – che anche a quel tempo era guidato da un ottimismo sulla ripresa economica, che sfortunatamente era infondato – è dichiarò che stavano “tornando i guardiani dei bond”. Il giornale sosteneva che elevare i tassi era un segno che la saggezza dei mercati aveva timore dei deficit di bilancio e dell’inflazione. I tassi che salivano erano la prova che il problema era il Governo.

In sette anni, l’inflazione non si è mai materializzata, ed i tassi di interesse in tutto il mondo avanzato sono ai minimi storici, con i bond decennali della Germania che sono appena entrati in territorio negativo. Si è dunque scusato il Journal per aver capito tutto in modo sbagliato? Grande risata!

Abbiamo invece adesso un editoriale che denuncia “denaro per niente”, questi bassi tassi non sono il segno che il Governo dovrebbe costruire infrastrutture, o che l’inflazione è troppo bassa. Essi “riflettono una mancanza di fiducia nelle possibilità di investimento privato”.

Dunque: i tassi che salgono mostrano che il governo è il problema, e i tassi che scendono mostrano anch’essi che il governo è il problema.

 

 

 

 

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