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Ricostruire un Partito socialdemocratico di massa? Di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 30 luglio 2016)

 

Saturday, 30 July 2016

Rebuilding a mass social democratic party?

By Simon Wren-Lewis

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For Labour Party members

I was expecting a pretty negative reaction to my last post from many in the constituency it was aimed at, and the most constructive thing I can do right now is to try and engage as best I can with those arguments. Let me start with this:

“we are re-building a mass social democratic party after a generation or more of atrophy. That is a huge gain for the Labour Party but it terrifies most MPs. Sorry, the days of doffing our caps are over.”

My response is the same as any decent social scientist: show me the evidence that this is what you are doing. It seems to me what Corbyn has done is build an activist base made up in large part of mostly idealistic, mostly young political activists, and I think that is a great and valuable achievement. What terrifies MPs, and me, is if this base gets delusions of idealism and grandeur, and saddles them with a leader who will lead the party into electoral irrelevance. If you think those fears are wrong, show me your evidence. Not your hopes, but a concrete and realisable plan.

What I see so far is largely a government that acts as if it was unopposed, or that provides its own internal opposition. The exceptions are generally not the result of Corbyn. Look at the first item in the list provided by Liam Young here: the abandonment of cuts to child credits. This was not the first major achievement of a new mass social democratic party, but of opposition from members of the House of Lords and the misgivings of some Conservative MPs. Iain Duncan Smith did not resign because of pressure from Labour!

There is a contradiction here that Corbyn supporters fail to acknowledge. In the UK to have any chance of building a mass social democratic party you need a parliamentary party to provide a voice that will be heard. That means MPs on your side, not against you. The adoption of a sensible fiscal rule – another item on Liam Young’s list – was an example of that happening, but any attempt to repeat that now would result in just endless discussion of internal divisions.

As Liam Young also says: “Most importantly all of Labour’s recent success has come at points where the leadership has been strong and the party united. Recent talk of splits, coups and dissent is unhelpful and only weakens the Labour party’s position.” I agreed with that when I wrote this. If the current leadership had succeeded in uniting the majority of Labour MPs behind a consensus policy programme that would have been a powerful force, but it failed. It makes no sense to extol the virtues of unity only when it suits you.

What makes me really sad is the contempt that some members seem to have for Labour MPs. I can think of some that fit the caricature frequently painted of diehard triangulating Blairites, but they are far from the majority. I agree that collectively Labour MPs became embroiled in a failing electoral strategy before 2015, but you change that by persuasion through evidence and hopefully example, not by casting them as the enemy or as forever ‘lost’. Most of all, they are not some kind of inconvenience that can be ignored or who will collectively come to their senses if the membership continues to vote for Corbyn. They are an essential part of the means of achieving a mass social democratic party: that is why 2016 is not 2015.

In short, if you still think Corbyn can succeed in forming a mass social democratic party without the support of MPs, show me your plan of how it will be done and the evidence that it will work. In 2015 I could, unlike many commentators in the media, imagine that it was possible that Labour MPs could be led from the left with the right leadership. Corbyn earned the right in 2015 to try. But the evidence since then shows that this is not the right leadership. I’ll go with a good plan, but right now I do not see any plan at all.

 

Ricostruire un Partito socialdemocratico di massa?

Di Simon Wren-Lewis

 

Per i membri del Partito Laburista

 Mi aspettavo, da parte degli elettori ai quali mi ero rivolto, una reazione piuttosto negativa al mio ultimo post, e la cosa più costruttiva che posso fare in questo momento è provare ad impegnarmi meglio che posso con quegli argomenti. Consentitemi di partire da questo:

“Noi stiamo ricostruendo un Partito socialdemocratico di massa dopo una generazione o più di atrofia. Sarebbe un gran risultato per il Partito Laburista, ma esso spaventa molti parlamentari. Ci dispiace, i giorni nei quali si abbassava il cappello sono passati.”

La mia risposta è la stessa di quella di un normale studioso di fatti sociali: mostratemi la prova che è quello che state facendo. A me sembra che quello che Corbyn ha fatto è stato costruire una base di attivismo costituita in larga parte dai sostenitori politici più idealisti e giovani, ed io penso che questo sia un risultato grande ed apprezzabile. Quello che spaventa i parlamentari, ed il sottoscritto, è che questa base si illuda di quell’idealismo e di quelle speranze di grandezza, e si faccia carico di un leader che li conduce all’irrilevanza elettorale. Se pensate che queste paure siano sbagliate, mostratemi le prove. Non le vostre speranze, ma un progetto concreto e realizzabile.

Quello che vedo sinora è un Governo che agisce come se non avesse opposizione, oppure che utilizza l’opposizione interna sua propria. Le eccezioni non sono in generale un risultato di Corbyn. Si guardi al primo tema della lista indicata da Liam Young in questo articolo: l’abbandono dei tagli ai crediti di imposta sui figli. Questo non è stato il primo importante risultato di un nuovo partito socialdemocratico di massa, ma della opposizione di componenti della Camera dei Lord e dei dubbi di alcuni parlamentari conservatori. Iain Duncan Smith non si è dimesso a causa della pressione del Labour! [1]

C’è in questo caso una contraddizione che i sostenitori di Corbyn non riescono a riconoscere. Nel Regno Unito, per avere una qualche possibilità di costruire un Partito socialdemocratico di massa, c’è bisogno che la componente parlamentare del Partito fornisca una voce che possa essere udita. Questo significa avere i parlamentari dalla propria parte, non contro. La adozione di una regolamentazione sensata sulla finanza pubblica – un altro tema della lista di Liam Young – è stato un esempio di un avvenimento del genere, ma ogni tentativo di ripeterlo adesso si concretizzerebbe in un dibattito davvero infinito tra le divisioni interne.

Come dice anche Liam Young: “Tutti i più importanti recenti successi del Labour sono arrivati su aspetti nei quali la dirigenza è stata forte ed il Partito unito. Il recente parlare di scissioni, di colpi di mano e di dissensi, è inutile e serve soltanto ad indebolire la posizione del Partito Laburista.” Con tutto questo ero d’accordo, quando scrissi questo articolo (link nel testo inglese). Se l’attuale dirigenza avesse avuto successo nel tenere unita la maggioranza dei parlamentari del Labour attorno ad un programma politico condiviso, quella sarebbe stata una forza potente, ma non ci è riuscita. Non ha senso esaltare le virtù dell’unità solo quando fanno comodo.

Quello che mi intristisce è il disprezzo che alcuni membri sembrano avere per i parlamentari del Labour. Posso pensare a qualcuno al quale si adatti la caricatura frequentemente utilizzata per gli irriducibili seguaci di Blair che giocano su molti tavoli, ma essi sono tutt’altro che la maggioranza. Sono d’accordo che nel complesso i parlamentari del Labour sono rimasti coinvolti nella fallita strategia elettorale prima del 2015, ma si possono cambiare con la persuasione fatta di prove e possibilmente di esempi, non assegnandogli il ruolo di nemici o di persone ‘perdute’ per sempre. Nella loro maggioranza, essi non costituiscono una qualche inconveniente che possa essere ignorato, oppure individui che ritroveranno collettivamente il loro senno una volta che la comunità continuerà a votare per Corbyn. Sono una componente essenziali dei mezzi per ottenere un partito socialdemocratico di massa; che è la ragione per la quale il 2016 non è il 2015.

In poche parole, se ancora si pensa che Corbyn possa avere successo nel dar vita ad un Partito socialdemocratico di massa senza il sostegno dei parlamentari, fatemi vedere il progetto con il quale volete farlo e la prova che funzionerà. Nel 2015 io potevo, diversamente da molti commentatori sui media, immaginare che fosse possibile dirigere i parlamentari del Labour dalla sinistra, con una dirigenza giusta. Corbyn aveva guadagnato il diritto a provarci nel 2015. Ma da allora i fatti hanno dimostrato che non è lui la dirigenza giusta. Io aderirò ad un buon progetto, ma sinora non vedo proprio alcun progetto.

 

 

[1] Iain Duncan Smith, conservatore e membro del Governo di Cameron dopo la vittoria elettorale della destra nel maggio del 2015 con la delega al Lavoro ed alle Pensioni, si è dimesso nel marzo del 2016, apparentemente per protesta per l’annuncio sui tagli da parte di Osborne. Ma sembra che le sue dimissioni fossero motivate soprattutto dai dissensi tra l’ala conservatrice favorevole alla Brexit, della quale faceva parte lo Smith, e la componente contraria di Cameron.

 

 

 

 

 

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