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I liquidatori di Medicare, di Paul Krugman (New York Times 18 novembre 2016)

 

The Medicare Killers

Paul Krugman NOV. 18, 2016

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During the campaign, Donald Trump often promised to be a different kind of Republican, one who would represent the interests of working-class voters who depend on major government programs. “I’m not going to cut Social Security like every other Republican and I’m not going to cut Medicare or Medicaid,” he declared, under the headline “Why Donald Trump Won’t Touch Your Entitlements.”

It was, of course, a lie. The transition team’s point man on Social Security is a longtime advocate of privatization, and all indications are that the incoming administration is getting ready to kill Medicare, replacing it with vouchers that can be applied to the purchase of private insurance. Oh, and it’s also likely to raise the age of Medicare eligibility.

So it’s important not to let this bait-and-switch happen before the public realizes what’s going on.

Three points in particular need to be made as loudly as possible.

First, the attack on Medicare will be one of the most blatant violations of a campaign promise in history.

Some readers may recall George W. Bush’s attempt to privatize Social Security, in which he claimed a “mandate” from voters despite having run a campaign entirely focused on other issues. That was bad, but this is much worse — and not just because Mr. Trump lost the popular vote by a significant margin, making any claim of a mandate bizarre.

Candidate Trump ran on exactly the opposite position from the one President-elect Trump seems to be embracing, claiming to be an economic populist defending the (white) working class. Now he’s going to destroy a program that is crucial to that class?

Which brings me to the second point: While Medicare is an essential program for a great majority of Americans, it’s especially important for the white working-class voters who supported Mr. Trump most strongly. Partly that’s because Medicare beneficiaries are considerably whiter than the country as a whole, precisely because they’re older and reflect the demography of an earlier era.

Beyond that, think of what would happen if Medicare didn’t exist. Some older Americans would probably be able to retain health coverage by staying at jobs that come with such coverage. But this option would by and large be available only to those with extensive education: Labor force participation among seniors is strongly correlated with education, in part because the highly educated are healthier than the less educated, and in part because their jobs require less physical effort. Working-class seniors would be left stranded, unable to get the health care they needed.

Still, doesn’t something have to be done about Medicare? No — which is my third point. People like Paul Ryan, the speaker of the House, have often managed to bamboozle the media into believing that their efforts to dismantle Medicare and other programs are driven by valid economic concerns. They aren’t.

It has been obvious for a long time that Medicare is actually more efficient than private insurance, mainly because it doesn’t spend large sums on overhead and marketing, and, of course, it needn’t make room for profits.

What’s not widely known is that the cost-saving measures included in the Affordable Care Act, a.k.a. Obamacare, have been remarkably successful in their efforts to “bend the curve” — to rein in the long-term rise in Medicare expenses. In fact, since 2010 Medicare outlays per beneficiary have risen only 1.4 percent a year, less than the inflation rate. This success is one main reason long-term budget projections have dramatically improved.

So why try to destroy this successful program, which is in important respects doing better than ever? The main answer, from the point of view of people like Mr. Ryan, is probably that Medicare is in the cross hairs precisely because of its success: It would be very helpful for opponents of government to do away with a program that clearly demonstrates the power of government to improve people’s lives.

And there’s an additional benefit to the right from Medicare privatization: It would create a lot of opportunities for private profits, earned by diverting dollars that could have been used to provide health care.

In summary, then, privatizing Medicare would betray a central promise of the Trump campaign, would specifically betray the interests of the voter bloc that thought it had found a champion, and would be terrible policy.

You might think this would make the whole idea a non-starter. And this push will, in fact, fail — just like Social Security privatization in 2005 — if voters realize what’s happening.

What’s crucial now is to make sure that voters do, in fact, realize what’s going on. And this isn’t just a job for politicians. It’s also a chance for the news media, which failed so badly during the campaign, to start doing its job.

 

I liquidatori di Medicare, di Paul Krugman

New York Times 18 novembre 2016

Durante la campagna elettorale, Donald Trump ha spesso promesso di essere un altro genere di repubblicano, uno che avrebbe rappresentato gli interessi degli elettori della classe lavoratrice che dipendono dai principali programmi del Governo. “Non ho intenzione di tagliare la Previdenza Sociale come tutti gli altri repubblicani e non ho intenzione di tagliare Medicare o Medicaid”, dichiarò, sotto il titolo “Perché Donald Trump non toccherà i vostri diritti sociali”.

Era, naturalmente, una bugia. L’uomo di punta della squadra di transizione sulla Previdenza Sociale è da lungo tempo un sostenitore della privatizzazione, e tutte le indicazioni mostrano che la prossima Amministrazione si sta preparando a liquidare Medicare, rimpiazzandola con un sistema di voucher che possono essere utilizzati per l’acquisto di assicurazioni private. Inoltre, è anche probabile che si elevi l’età per essere ammessi a Medicare.

Dunque è importante non consentire che abbia luogo questo gioco di specchietti per le allodole, prima che l’opinione pubblica si renda conto di cosa sta accadendo.

In particolare, tre punti debbono essere messi in chiaro con la massima energia.

Il primo: l’attacco a Medicare sarà una delle più sfacciate violazioni delle promesse di una campagna elettorale che si ricordino.

Alcuni lettori ricorderanno i tentativi di privatizzare la Previdenza Sociale da parte di George W. Bush, allorché egli sostenne di avere un ‘mandato’ dagli elettori, nonostante che nel corso dell’intera campagna elettorale si fosse concentrato su tutt’altre tematiche. Quello fu negativo, ma questo e molto peggio –  non solo perché Trump ha perso con margine significativo il voto popolare, con ciò rendendo bizzarra ogni pretesa di mandato.

Il candidato Trump è andato avanti esattamente sulla posizione opposta di quella che il Presidente Trump sembra stia per far propria, con l’argomento di essere sui temi economici un populista che difende gli interessi della classe lavoratrice (bianca). Ha ora intenzione di distruggere un programma che è cruciale per quei lavoratori?

Il che mi porta al secondo punto: se Medicare è un programma essenziale per la grande maggioranza degli americani, esso è particolarmente importante per gli elettori della classe lavoratrice bianca che hanno sostenuto più fortemente Trump. In parte perché i beneficiari di Medicare sono in maggioranza più bianchi del paese nel suo complesso, precisamente perché sono più anziani e riflettono la demografia di un’epoca precedente.

Oltre a ciò, si pensi a cosa accadrebbe se Medicare non esistesse. Alcuni americani più anziani probabilmente sarebbero nelle condizioni di mantenere la assistenza sanitaria restando in posti di lavoro che si accompagnano a tale copertura. Ma questa possibilità sarebbe in linea di massima disponibile soltanto per coloro con una ampia istruzione: la partecipazione alla forza lavoro tra i più anziani è fortemente correlata con l’istruzione, in parte perché coloro che hanno una istruzione superiore sono in migliore salute di coloro che sono meno istruiti, e in parte perché i loro posti di lavoro richiedono minori sforzi fisici. Gli anziani della classe lavoratrice sarebbero lasciati alla loro sorte, senza potere ricevere l’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno.

Eppure, non si deve fare qualcosa nel caso di Medicare? No, e questo è il mio terzo punto. Persone come Paul Ryan, lo speaker della Camera dei Rappresentanti, hanno spesso cercato di raggirare i media, facendo credere che i loro sforzi per smantellare Medicare e altri programmi erano guidati da serie preoccupazioni economiche. Ma non è così.

È chiaro da tanto tempo che Medicare è effettivamente più efficiente delle assicurazioni private, principalmente perché non spende grandi somme in spese generali e in attività di commercializzazione, e, ovviamente, non ha bisogno di fare posto ai profitti.

Quello che non è generalmente noto è che le misure di risparmio sui costi contenute nella Legge sulla Assistenza Sostenibile, nota anche come Obamacare, hanno avuto un considerevole successo nei loro sforzi di ‘attenuare la curva’ delle previsioni di spesa – ovvero di tenere sotto controllo l’aumento delle spese di Medicare nel lungo periodo. Di fatto, a partire dal 2010 gli esborsi di Medicare per beneficiario sono cresciuti soltanto dell’1,4 per cento all’anno, meno del tasso di inflazione. Questo successo è una delle principali ragioni per la quale le previsioni di lungo periodo del bilancio sono migliorate in modo spettacolare.

Perché, dunque, distruggere questo programma che ha successo, che per aspetti importanti sta operando meglio che mai? La principale riposta, dal punto di vista di persone come il signor Ryan, è probabilmente che Medicare è nel mirino esattamente per il suo successo: farebbe molto comodo a coloro che si oppongono alle funzioni pubbliche di governo fare a meno di un programma che dimostra chiaramente il potere del governo nel migliorare la vita della gente.

E c’è un beneficio aggiuntivo per la destra dalla privatizzazione di Medicare: si creerebbero una gran quantità di opportunità per i profitti privati, realizzati distraendo soldi che potrebbero essere utilizzati per fornire assistenza sanitaria.

In sintesi, dunque, privatizzare Medicare tradirebbe una promessa centrale della campagna elettorale di Trump, in particolare tradirebbe gli interessi del blocco elettorale che pensava di aver trovato il suo eroe, e sarebbe una politica nefasta.

Potreste pensare che questo destini quell’intera idea all’insuccesso. E, in effetti, se gli elettori comprendono cosa sta accadendo, tutto questo la spingerà al fallimento – proprio come per la privatizzazione della Previdenza Sociale nel 2005.

Quello che adesso è cruciale è assicurarsi che gli elettori, di fatto, comprendano cosa sta avvenendo. E questo non è solo lavoro per i politici. È anche una possibilità per i media dell’informazione, che durante la campagna elettorale sono finiti così miseramente, per cominciare a fare il loro lavoro.

 

 

 

 

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