Blog di Krugman

Quando il ridicolo è premonitore (3 dicembre 2016)

DEC 3 1:36 PM

 

When The Ridiculous Is Ominous

 

I’m still mulling over the Carrier deal, which I suspect will be a template for the Trump years in general — again and again, we’ll see actions that are ridiculous in themselves, but add up to a very scary picture.

Start with the ridiculous nature of the whole thing: we’re talking, it now turns out, about 800 jobs in a nation with 145 million workers. Around 75,000 workers lose their jobs every working day. How does something that isn’t even rounding error in the overall jobs picture come to dominate a couple of news cycles?

Yet it did — with overwhelmingly positive coverage, at least on TV news. And that’s ominous in itself. It says that large parts of the news media, whose credulous Trump coverage and sniping at HRC helped bring us to where we are, will be even worse, even more poodle-like, now that this guy is in office.

Meanwhile, as Larry Summers says, the precedent — although tiny — is not good: it’s not just crony capitalism, it’s government as protection racket, where companies shape their strategies to appease politicians who will reward or punish based on how it affects their PR efforts and/or personal fortunes. That is, we’re looking at what may well be the beginning of a descent into banana republic governance.

This is, as Larry says, bad both for the economic and for freedom. And there’s every reason to expect many stories like this in the days ahead.

 

Quando il ridicolo è premonitore

Sto ancora rimuginando sull’accordo della Carrier [1], che sospetto sarà in generale un modello per gli anni di Trump – sempre di più assisteremo a iniziative che in sé sono ridicole, ma in un contesto preoccupante acquistano un senso.

Partiamo dalla natura ridicola dell’intera faccenda: stiamo parlando, si scopre adesso, di 800 posti di lavoro in una nazione con 145 milioni di lavoratori. Ogni giorno lavorativo circa 75.000 lavoratori perdono il loro posto. Come è possibile che qualcosa che non è neppure un errore di arrotondamento nel quadro generale dei posti di lavoro finisca col dominare un paio di cicli delle notizie?

Eppure è successo – con resoconti del tutto positivi, almeno sui notiziari televisivi. E quello è di per sé qualcosa di premonitore. Ci dice che una larga parte dei media dell’informazione, i cui creduloni resoconti su Trump e il cui prendere di mira la Clinton ci hanno portato al punto in cui siamo, saranno persino peggiori, persino più simili a cagnolini addomesticati, ora che questo individuo è in carica.

Nel frattempo, come dice Larry Summers, il precedente – per quanto minuscolo – non è buono: non si tratta solo di capitalismo clientelare, si tratta di una idea del Governo come un giro losco di protezioni, dove le società conformano le loro strategie a soddisfare uomini politici che le premieranno o puniranno a seconda di come ciò influenzerà i loro sforzi nelle pubbliche relazioni e/o le loro personali fortune. Vale a dire, stiamo assistendo a qualcosa che potrà ben essere l’inizio di una china verso uno stile di governo da repubblica delle banane.

Questo, come dice Larry, è negativo sia per l’economia che per la libertà. E nei giorni che verranno, ci sono tutte le ragioni per aspettarsi storie del genere.

 

 

[1] Si tratta di un accordo che Trump ha concluso – sia pure non essendo ancora in carica – con la Carrier  United Technologies Corporation Building & Industrial Systems, una società con base in Connecticut che produce impianti di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata. La società si sarebbe impegnata, per ingraziarsi il neo Presidente, a limitare o evitare la collocazione di alcune attività all’estero, con un vantaggio di qualche centinaio di posti di lavoro negli Stati Uniti.

 

 

 

 

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