febbraio 2017 Archive

Le armi della guerra commerciale della Cina, di Keyu Jin (da Project Syndicate, 22 febbraio 2017)

La morte e gli sgravi fiscali, di Paul Krugman (New York Times 24 febbraio 2017)

Dopo anni di strepiti contro la riforma sanitaria di Obama, i repubblicani sono ora costretti a scoprire le loro carte. E viene fuori quello che si poteva prevedere: in sostanza, una volta abrogata la legge, la sostituiranno con una soluzione che toglierà il diritto all'assistenza almeno a quei 20 milioni di americani che l'avevano ottenuto per la prima volta. La qualcosa sta comportando decine di manifestazioni in tutte le sale municipali del paese. Era un esito prevedibile: i tre criteri della riforma - rendere l'assistenza sostenibile anche per le persone con precedenti malattie, rendere le assicurazioni obbligatorie, offrire sussidi pubblici a coloro che non possono permettersele - si tengono l'uno con l'altro. Ora i repubblicani dicono che è tutta una questione di libertà: i cittadini devono poter scegliere l'assicurazione che più li aggrada. Ma per decine di migliaia di persone è praticamente come rischiare la vita.

Trump, il multilateralista riluttante, di Barry Eichengreen (da Project Syndicate, 15 febbraio 2017)

[1] Lo swap, nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti ...

Come sopravvivere all’era di Trump, di Joseph E. Stiglitz (da Project Syndicate, 20 febbraio 2017)

Sulla supponenza in economia, di Paul Krugman (New York Times 20 febbraio 2017)

I giornali riportano la notizia secondo la quale coloro che stanno lavorando ai programmi di bilancio di Trump ipotizzano, per il prossimo decennio, ritmi di crescita assai elevati, tra il 3 e il 3,5 per cento all'anno. Si tratta di una ipotesi che in passato si è realizzata, con Reagan e con Bill Clinton; ma è quasi impossibile oggi. Ci sono differenze oggettive: una demografia nella quale si è esaurita la spinta delle generazioni dei "baby boomers" e una condizione del mercato del lavoro che è vicina alla piena occupazione, e dunque non consente di ipotizzare quella crescita rapida che nei casi del passato era anche una conseguenza del ritorno al lavoro di tanti disoccupati. La disinvoltura con la quale si ipotizza un contesto così irragionevole fa parte dello stesso stile trumpiano per il quale ci si può inventare tutto quello che fa comodo. E lo scopo è arrivare a grandi tagli fiscali sui più ricchi a tutti i costi.

Lo scenario roseo di Trump (dal blog di Krugman, 18 febbraio 2017)

[1] La Legge di Okun, che prende il nome dall’economista Arthur Melvin Okun (che la propose nel 1962) è una legge empirica che associa ad ogni punto aggiuntivo di ...

É ancora aperta la tesi se l’operare nel breve termine delle società sia un problema, di Larry Summers (dal blog di Summers, 9 febbraio 2017)

[1] “McKinsey Global Insitute” è un centro di ricerca su scala globale sui temi della innovazione tecnologica, delle politiche finanziarie, dell’utilizzo delle risorse naturali, e ...

Un argomento per conservatori a favore di una iniziativa sul clima, di Martin S. Feldstein, Ted Halstead e N. Gregory Mankiw (dalla pagina dei commenti del New York Times, 8 febbraio 2017)

[1] È una organizzazione che opera sui temi ambientali diretta da Ted Halstead; in particolare sostiene l’idea di una tassa sul carbone i cui dividendi ...

Il silenzio delle mezze calzette, di Paul Krugman (New York Times 17 febbraio 2017)

I fatti sono che un Presidente che non ha ottenuto la maggioranza dei voti popolari ha ricevuto negli ultimi giorni un aiuto decisivo dal direttore dell'FBI; che l'FBI, mentre costruiva quel falso scandalo sulla Clinton ne copriva uno vero, sui rapporti tra il Presidente e Putin; che un consigliere del Presidente neo eletto è stato messo alla porta perché, durante la campagna elettorale, discuteva in modo scorretto con l'ambasciatore russo di affari nazionali; che Trump lo ha scaricato dopo che i giornali hanno rivelato la storia, pur sapendo tutto da settimane. Se tutto questo non è sufficiente a costruire un giudizio, dovrebbe essere più che sufficiente perché il Congresso avvii una indagine. Ma è probabile che non avverrà, perché la possibile corruzione del Presidente è in fondo meno grave della già avvenuta corruzione del suo Partito.

La fine della luna di miele di Trump col mercato, di Nouriel Roubini (da Economonitor, 2 febbraio 2017)

     

L’ignoranza è forza, di Paul Krugman (New York Times 13 febbraio 2017)

Ci sono aneddoti di questi giorni, come quello relativo al modo in cui Trump si è rivolto al Primo Ministro giapponese, ignorando che Shinzo fosse il suo nome, mentre Abe era il suo cognome. Ma in realtà questi episodi apparentemente banali ormai spaziano un po' dappertutto: dall'economia al rapporto con la giustizia, dalla diplomazia al pantano nel quale si è arenata la attesa abrogazione della riforma sanitaria di Obama. E, di fatto, si raccoglie semplicemente un disprezzo verso la 'competenza' che i repubblicani hanno seminato per anni. Il problema è che ora raccoglie quella eredità di ignoranza l'uomo che è collocato al posto più alto, che peraltro la incarna in modo esemplare.

La Cina ha bisogno di una nuova grande strategia, di Minxin Pei (da Project Syndicate, 9 febbraio 2017)

Quando arriva l’incendio, di Paul Krugman (New York Times 10 febbraio 2017)

Occorre, come si dice, 'andar dentro la notizia'. Che Trump si metta a twittare perché una catena commerciale ha deciso di smettere di utilizzare la linea di capi di abbigliamento della figlia Ivanka, è già incredibile. Ma che il suo portavoce spieghi che l'ha fatto perché quella decisione era un attacco alle politiche del Presidente, è assai più grottesco. Che Trump se la prenda con il giudice che ha interrotto il suo bando sugli stranieri dei paesi arabi, è grave. Ma che lo faccia con una mail nella quale afferma che se ci saranno fatti di terrorismo, la colpa sarà del potere giudiziario e la gente reagirà incattivita, è una enormità. Dopo due settimane, è già evidente che l'intera faccenda è nelle mani della capacità di ribellarsi del popolo americano.

L’ultima previsione della Banca di Inghilterra significa che la Brexit non ha avuto alcun effetto? Di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 7 febbraio 2017)

[1] Il tasso di risparmio è la quantità di denaro, espressa come percentuale, che una persona deduce dal suo reddito personale disponibile per ogni evenienza, ...

C’è una bolla Trump? (dal blog di Krugman, 7 febbraio 2017)

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