FEB 7 2:25 PM
Everyone knows that stocks and interest rates have soared since the election; at the same time, if you aren’t worried about erratic policies from the Tweeter-in-chief, you’re really not paying attention. So are markets getting it all wrong?
I’ve been wondering about that — and yes, in the first few hours after the election I thought, briefly and wrongly, that a crash was coming quickly. But anyway, I decided to crunch a few numbers — and surprised myself. I still think markets are underrating the risk of catastrophe. But I’m not as sure as I was that there’s a huge Trump bubble buoying markets — because when you actually look at the data, the market action has been much smaller than the hype.
Look first at stocks. Yes, they’re up since the election. But how does this rise compare with past fluctuations? Not very big, actually:
What about real interest rates? I’ve been arguing that the widespread belief in serious fiscal stimulus is wrong, which means that a really big rise in real interest rates wouldn’t be warranted. But it turns out that the movement isn’t that big:
There was an overshoot early one, but at this point it’s only about 30 basis points, consistent with fiscal stimulus of maybe 1 percent of GDP. Still high, I think, but not yuge.
Inflation expectations are also up, but that may reflect various non-Trump things like growing evidence that we really are close to full employment.
I still think that markets are too sanguine. But the truth is that they haven’t moved nearly as much as the hype suggests, so the case for either a huge Trump effect or a huge Trump bubble is a lot weaker than you might think.
C’è una bolla Trump?
Ognuno sa che le azioni e i tassi di interesse sono saliti a partire dalle elezioni: nello stesso tempo, se non siete preoccupati dalle politiche erratiche del ‘Twittatore in capo’, vuol dire che non state prestando attenzione. È dunque tutto sbagliato quello che intendono i mercati?
Me lo sto chiedendo – e in effetti, nelle prime ore dopo le elezioni pensavo, in modo frettoloso e sbagliato, che sarebbe arrivato presto un crollo. Ma in ogni caso decisi di fare due conti su pochi dati – e mi sorpresi. Penso ancora che i mercati stiano sottostimando il rischio di catastrofe. Ma non sono così sicuro come ero che ci sia una vasta ‘bolla Trump’ a tenere a galla i mercati – perché, quando osservate effettivamente i dati, l’iniziativa dei mercati è stata molto più modesta del battage propagandistico.
Si osservino anzitutto le azioni. È vero, sono salite dalle elezioni. Ma cos’è questa crescita a confronto con le fluttuazioni passate? In realtà, non è così grande:
Che dire dei tassi di interesse? Ho sostenuto che la fiducia generale in serie politiche di sostegno all’economia sia sbagliata, il che significa che una crescita nei tassi di interesse reali non dovrebbe essere garantita. Ma si scopre che il movimento non è così rilevante:
C’è stato un soprassalto agli inizi, ma a questo punto è di soli 30 punti base, coerente con uno stimolo della finanza pubblica forse dell’1 per cento del PIL. Ancora alto, penso, ma non vastissimo.
Anche le aspettative di inflazione sono in crescita, ma quelle possono riflettere varie cose non originate da Trump, come la crescente evidenza che siamo realmente vicini alla piena occupazione.
Credo ancora che i mercati siano troppo ottimisti. Ma la verità è che essi non si sono mossi neanche lontanamente rispetto a quello che dice il battage pubblicitario, dunque le tesi sia di un vasto effetto Trump che di una vasta bolla Trump sono molto più fragili di quello che potreste pensare.
By mm
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