Paul Krugman FEB. 6, 2017
People keep saying that Donald Trump is a populist. I do not think that word means what they think it means.
OK, it’s true that our so-called president — hey, if he can say that about a judge who ruled against him, surely we can say that about him — is channeling the racism and bigotry of some ordinary Americans, and in so doing sticking it to squeamish elites that take the Constitution both seriously and literally. But so far his economic policies are all about empowering ethically challenged businesses to cheat and exploit the little guy.
In particular, he and his allies in Congress are making it a priority to unravel financial reform — and specifically the parts of financial reform that protect consumers against predators.
Last week Mr. Trump released a memorandum calling on the Department of Labor to reconsider its new “fiduciary rule,” which requires financial advisers to act in their clients’ best interests — as opposed to, say, steering them into investments on which the advisers get big commissions. He also issued an executive order designed to weaken the Dodd-Frank financial reform, enacted in 2010 in the aftermath of the financial crisis.
Both moves are very much in line with the priorities of congressional Republicans and, of course, the financial industry. For both groups really, really hate financial regulation, especially when it helps protect families against sharp practice.
Why, after all, was the fiduciary rule created? The main issue here is retirement savings — the 401(k)’s and other plans that are Americans’ main source of retirement income over and above Social Security. To invest these funds, people have turned to financial professionals — but most probably weren’t aware that these professionals were under no legal obligation to give advice that maximized clients’ returns rather than their own incomes.
This is a big deal. A 2015 Obama administration study concluded that “conflicted investment advice” has been reducing the return on retirement savings by around one percentage point, costing ordinary Americans around $17 billion each year. Where has that $17 billion been going? Largely into the pockets of various financial-industry players. And now we have a White House trying to ensure that this game goes on.
On Dodd-Frank: Republicans would like to repeal the whole law, but probably don’t have the votes. What they can do is try to cripple enforcement, especially by undermining the Consumer Financial Protection Bureau, whose goal is to protect ordinary families from financial scams.
Unlike other parts of Dodd-Frank, which are supposed to reduce the risk of a future financial crisis — and won’t be fully tested until the next major shock hits — the bureau is designed to deal with problems that afflict consumers in good times and bad. And by all accounts it has been a huge success, increasing transparency, reducing fees, and exposing fraud. Remember the Wells Fargo scandal, in which the bank was found to have signed millions of customers up for accounts, credit cards, and services without their consent or knowledge? This scandal only came to light thanks to the bureau.
So why are consumer protections in the Trump firing line?
Gary Cohn, the Goldman Sachs banker appointed to head Mr. Trump’s National Economic Council — populism! — says that the fiduciary rule is like “putting only healthy food on the menu” and denying people the right to eat unhealthy food if they want it. Of course, it doesn’t do anything like that. If you want a better analogy, it’s like preventing restaurants from claiming that their 1400-calorie portions are health food.
Mr. Trump offers a different explanation for his hostility to financial reform: It’s hurting credit availability. “I have so many people, friends of mine that had nice businesses, they can’t borrow money.” It would be interesting to learn what these “nice businesses” are. What we do know is that U.S. banks have generally shunned Mr. Trump’s own businesses — from which, by the way, he hasn’t separated himself at all — perhaps because of his history of defaults.
Other would-be borrowers, however, don’t seem to be having problems. Only 4 percent of the small firms surveyed by the National Federation of Independent Business report themselves unsatisfied with loan availability, a historic low. Overall bank lending in the United States has been quite robust since Dodd-Frank was enacted.
So what’s motivating the attack on financial regulation? Well, there’s a lot of money at stake — money that the financial industry has been extracting from unwitting, unprotected consumers. Financial reform was starting to roll back these abuses, but we clearly now have a political leadership determined to roll back the rollback. Make financial predation great again!
La primavera dei truffatori, di Paul Krugman
New York Times 6 febbraio 2017
La gente continua a dire che Donald Trump è un populista. Io non penso che quella parola significhi quello che loro intendono.
Sì, è vero che il nostro cosiddetto Presidente – ebbene, se egli può esprimersi così su un giudice che si è pronunciato a suo sfavore, certamente noi possiamo dire lo stesso di lui – sta incanalando il razzismo e la faziosità diffusi in una parte degli americani, e così facendo sta dando un colpo alle élites schizzinose, che prendono la Costituzione sul serio e anche alla lettera. Ma sino ad ora le sue politiche economiche sono tutte indirizzate a mettere imprese moralmente in discussione nelle condizioni di truffare e sfruttare la povera gente.
In particolare, lui e i suoi amici nel Congresso stanno dandosi la priorità di disfare la riforma del sistema finanziario – e in particolare le parti della riforma finanziaria che proteggono gli utenti dai truffatori.
La scorsa settimana Trump ha pubblicato un memorandum che si rivolgeva al Dipartimento della Giustizia perché riconsiderasse la nuova “regola fiduciaria” che richiede che i consulenti finanziari agiscano nel migliore interesse dei loro clienti – anziché, ad esempio, spingerli verso investimenti sui quali i consulenti hanno grandi commissioni. Egli ha anche diramato un ordine esecutivo rivolto ad indebolire la riforma del sistema finanziario, denominata Dodd-Frank, entrata in vigore nel 2010 all’indomani della crisi finanziaria.
Entrambe le iniziative sono molto in linea con le priorità dei repubblicani nel Congresso e, naturalmente, con quelle del settore della finanza. Dato che entrambi i gruppi letteralmente hanno in odio la regolamentazione del sistema finanziario, in particolare quando contribuisce a proteggere le famiglie contro le pratiche poco oneste.
Perché, in fin dei conti, era stata creata quella regola fiduciaria? In quel caso il tema principale erano i risparmi pensionistici – il “410(k)” [1] e altri programmi che sono la principale fonte del reddito pensionistico degli americani, in aggiunta al programma federale della Previdenza Sociale. Per investire in questi fondi, la gente si è rivolta a professionisti della finanza – ma nella maggioranza dei casi non era consapevole che questi professionisti non erano tenuti a nessun obbligo giuridico che massimizzasse i rendimenti dei loro clienti anziché i loro propri redditi.
Si tratta di una grande questione. Uno studio della Amministrazione Obama del 2015 era giunto alla conclusione che le “consulenze su investimenti dubbi” stavano riducendo il rendimento sui risparmi pensionistici di circa un punto percentuale, con un costo per gli americani normali di circa 17 miliardi di dollari all’anno. Dove stavano finendo quei 17 miliardi di dollari? In gran parte nelle tasche di vari protagonisti del sistema finanziario. E adesso abbiamo la Casa Bianca che sta cercando di assicurare che quel gioco prosegua.
Sulla Dodd-Frank: ai repubblicani piacerebbe abrogare l’intera legge, ma probabilmente non avranno i voti. Quello che possono fare è cercare di manomettere la sua applicazione, in particolare mettendo a repentaglio l’Ufficio per la Protezione dell’Utente del sistema finanziario, il cui obbiettivo è proteggere le famiglie ordinarie dagli imbrogli della finanza.
Diversamente da altre parti della Dodd-Frank, che si suppone riducano il rischio di una futura crisi finanziaria – e non saranno pienamente sperimentate sinché la prossima importante crisi non produrrà i suoi effetti – l’Ufficio è designato a misurarsi con i problemi che affliggono gli utenti nella buona e nella cattiva sorte. E da tutti i punti di vista è stato un grande successo, accrescendo la trasparenza, riducendo le parcelle e rivelando le frodi. Qualcuno ricorda lo scandalo della Wells Fargo, nel quale si scoprì che la banca aveva aperto per milioni di utenti, senza il loro consenso e la loro informazione, conti correnti, carte di credito e servizi? Questo scandalo venne alla luce solo grazie a quell’Ufficio.
Perché dunque la protezione dei consumatori è sotto il fuoco incrociato di Trump?
Gary Cohn, il banchiere della Goldman Sachs messo da Trump alla testa del Consiglio Economico Nazionale – e lo chiamano populismo! – dice che la regola fiduciaria sarebbe come “mettere sul menù solo cibo che fa bene” e negare alle persone il diritto di mangiare cibo non salutare, se lo vogliono. Ovviamente, la regola non fa niente del genere. Se volete una migliore analogia, è come impedire ai ristoranti di sostenere che le loro porzioni da 1.400 calorie siano cibo salutare.
Trump offre una diversa spiegazione della sua ostilità verso la riforma del sistema finanziario: essa starebbe danneggiando la disponibilità di credito. “Io ho tanti amici che avevano buoni affari, che non possono avere soldi in prestito”. Sarebbe interessante sapere cosa siano tali “buoni affari”. Quello che sappiamo è che le banche americane in generale hanno evitato le imprese di Trump – dalle quali, per inciso, egli non si è separato affatto – forse per la sua storia di fallimenti.
Altri individui che aspirano ad avere prestiti, tuttavia, non sembrano avere problemi. Soltanto il 4 per cento delle piccole imprese oggetto di sondaggi da parte della Federazione Nazionale delle Imprese Indipendenti si descrivono insoddisfatte per la disponibilità di credito, un minimo storico. I prestiti bancari complessivi negli Stati Uniti sono stati abbastanza robusti dal momento in cui la Dodd-Frank è entrata in funzione.
Cosa c’è dunque che motiva l’attacco ai regolamenti finanziari? Ebbene, c’è una gran quantità di denaro in ballo – denaro che il sistema finanziario sta sottraendo ad utenti inconsapevoli e non tutelati. La riforma del sistema finanziario stava cominciando a ridurre questi abusi, ma adesso abbiamo chiaramente una guida politica determinata a rimettere in forse quelle riduzioni. Rendiamo di nuovo grande il saccheggio della finanza!
[1] Il 410(k) è una sottosezione del Codice Interno delle Entrate, relativa ai trattamenti pensionistici.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"