marzo 2017 Archive

Il paradosso della produttività, di Ryan Avent (dal blog di Ryan Avent, 16 marzo 2017)

[1] Ryan Avent scrive per The Economist ed è l’autore del libro “La ricchezza degli umani”. Sulle sue tesi Krugman ha di recente discusso nel ...

Come basarsi sulla riforma sanitaria di Obama, di Paul Krugman (New York Times 27 marzo 2017)

Trump ha affermato di recente che nessuno si immaginava che i temi della assistenza sanitaria fossero così complicati. Ma la riforma sanitaria di Obama potrebbe facilmente essere migliorata, e il disastro della proposta ritirata dai repubblicani poteva essere evitato. Si potrebbe operare per avere maggiori sussidi, in quel modo evitando che la gente in salute per risparmiare preferisca non avere una assicurazione. Si potrebbe applicare dappertutto la previsione della estensione di Medicaid per i più poveri, che negli Stati che l'hanno messa in atto funziona benissimo. Si potrebbe pensare ad un ruolo diretto dello Stato laddove gli assicuratori privati non coprano il mercato. E si avrebbe una spesa assai inferiore alla soluzione repubblicana di togliere le tasse sulla sanità ai più ricchi. Ma sono consigli di una riforma che si orienti a sussidi più generosi, ovvero più di sinistra. E i repubblicani probabilmente non li ascolteranno, cercheranno piuttosto di portare la legge esistente in maggiori difficoltà, per avere un risarcimento dalla loro cocente sconfitta.

I truffatori, i truffati e il destino dell’America, di Paul Krugman (New York Times 24 marzo 2017)

La debacle del piano sanitario repubblicano architettato da Paul Ryan può esser sembrata persino eccessiva, sorprendente. Come è possibile proporre una soluzione che secondo il giudizio indipendente dell'Ufficio del Bilancio del Congresso comporterebbe la perdita della assistenza per 24 milioni di americani? Il tutto a carico dei cittadini più anziani, più poveri? Senza alcun risparmio per il sistema pubblico, ma con un riduzione di tasse di circa 1.000 miliardi per i più ricchi? Al centro della vicenda, questa volta, non solo Trump, ma in particolare Ryan. Krugman ricorda come già nel 2010 egli l'aveva definito, in un articolo sul NYT, "L'uomo delle fandonie". Un personaggio soprattutto costruito dai media americani e dalla loro pretesa di trattare gli schieramenti politici con la regola della "simmetria", in un'epoca nella quale la simmetria non c'è più.

La competizione da parte della Cina ha ridotto l’innovazione negli Stati Uniti, di David Autor, David Dorn, Gordon Hanson, Gary P. Pisano, Pian Shu (da VOX, 20 marzo 2017)

[1] Il termine Grande Recessione si riferisce agli effetti della crisi finanziaria più recente, che ebbe inizio nel dicembre del 2007 e negli Stati Uniti ...

Geometria del robot (per molto esperti), di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 20 marzo 2017)

[1] Il Diagramma di Lerner (1952) è uno strumento per mettere in relazione i prezzi dei beni ed i prezzi dei fattori in un modello ...

L’epidemia americana dell’infallibilità, di Paul Krugman (New York Times 20 marzo 2017)

Negare i fatti, negare l'evidenza è diventata una epidemia americana. Lo era da tempo, basti pensare nell'epoca di Bush alla disastrosa esperienza della pretesa ricostruzione dello Stato iracheno, o alla risposta ad eventi come l'uragano Katrina. Ma dove ha origine? Certamente anche nell'ideologia di una destra che si alimenta di certezze, sulla inutilità dei Governi e sulla perfezione dei mercati. Eppure c'è qualcosa di profondo nella società americana. E c'è il fatto che le vicende odierne del trumpismo chiamano in causa le fragili psicologie degli individui, di quelli al comando e di coloro che li hanno votati. La politica si viene riducendo a spettacolo? E perché accade anche nella testa di tanti lavoratori? Forse si può sperare che l'esperienza dal vero di una patologia così evidente finisca per essere un insegnamento.

Perché non c’è la necessaria cooperazione: introduzione al colloquio tra Emmanuel Macron e Sigmar Gabriel sul futuro dell’Europa, di Jürgen Habermas. (da Social Europe, 16 marzo 2017)

Le fantasie conservatrici in collisione con la realtà, di Paul Krugman (New York Times 17 marzo 2017)

Si apre il tema del prossimo bilancio del Governo Federale americano, e non si annuncia granché diverso da quello della abrogazione e sostituzione delle riforma sanitaria di Obama, che appare ormai a tanti una vera debacle dei repubblicani. Ciò che li accomuna è la stessa filosofia dalla quale sono entrambi partoriti: la spesa pubblica è tutta uno spreco e non porta niente di buono a nessuno. Economizzare dunque è facile, basta un uomo un po' autoritario. Ma per rendere più economica la sanità, si è scoperto nei giorni passati, i repubblicani devono togliere l'assistenza a 24 milioni di persone. E per rendere più economiche le spese del Governo, devono semplicemente tagliare programmi che non conoscono, dagli interventi sociali nelle comunità, ai pasti per le persone anziane e ammalate, alla Agenzia di Protezione dell'Ambiente.

Il populismo e la politica della salute (dal blog di Krugman, 14 marzo 2017)

[1] Questo sarebbe l’acronimo della nuova legge, una volta approvata, di Trump e Ryan. Sta per “American Health Care Act” (“Legge americana di assistenza sanitaria”), ...

La proposta assistenziale di Trump a confronto con la riforma sanitaria di Obama: una apocalisse annunciata, di Paul Krugman (New York Times 13 marzo 2017)

(Questo non è un 'normale' articolo, quali quelli che Krugman pubblica sul NYT tutti i lunedì e venerdì. E' un sorta di breve aggiunta all'altro, "I fatti sono nemici del popolo" del 13 marzo). L'Ufficio Congressuale del Bilancio ha fatto i conti in tasca alla proposta di legge di Trump in materia di assistenza: 14 milioni di persone perderanno l'assicurazione il primo anno, 24 milioni negli anni successivi. Il tutto per un risparmio di una trentina di miliardi di dollari su una economia di 19.000 miliardi di dollari. In effetti, la partita non riguarda i risparmi per lo Stato; da una parte ci sarà un ecatombe di assicurati tra i più anziani ed i più poveri, dall'altra sgravi fiscali per i ricchi. Krugman si pone alcune domande sul futuro di questa proposta di legge.

La riforma di Ryan impedirà una ‘spirale fatale’ della assistenza sanitaria? Di Ed Dolan (da Economonitor, 8 marzo 2017)

[1] Ovvero “l’assistenza di Ryan” – il presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti che pare l’abbia ideata e comunque presentata – come “Obamacare” stava per ...

I fatti sono nemici del popolo, di Paul Krugman (New York Times 13 marzo 2017)

"Nemico del popolo" è una espressione di consolidata ascendenza dittatoriale, in particolare associata allo stalinismo. E' interessante come essa stia diventando consueta nel linguaggio di Trump, che definisce tali tutti quei fatti - e quei diffusori di notizie connesse ai fatti - che sono in collisione con le sue pretese. La crescita di posti di lavoro con Obama era per i repubblicani una notizia "fasulla", il fatto che in questi mesi la crescita stia proseguendo ai soliti ritmi, come del resto era prevedibile, è una notizia "assolutamente vera". La proposta di legge per l'abrogazione della riforma sanitaria di Obama taglia i sussidi e provocherà un rialzo nelle polizze assicurative, ma il Segretario alla Salute afferma che "nessuno starà peggio", da un punto di vista finanziario. E nemico del popolo diventa anche l'Ufficio Congressuale del Bilancio, perché rischia di mettere in chiaro i dati di questo prevedibile disastro.

Repubblicani furbi? (dal blog di Krugman, 10 marzo 2017)

[1] È la bella definizione che ha dato nei giorni passati l’esperto legale Benjamin Wittes a proposito del famoso ordine esecutivo di Trump sugli immigrati ...

Una proposta di legge così brutta che fa impressione, di Paul Krugman (New York Times 10 marzo 2017)

Era difficile anche per i più pessimisti immaginare che la nuova proposta di legge sanitaria dei repubblicani sarebbe stata pessima sino a tal punto. In termini astratti, sembra che restino alcuni capisaldi della riforma di Obama: l'obbligo per le assicurazioni di non discriminare i pazienti con patologie serie preesistenti, l'obbligo di iscriversi ad una assicurazione i sussidi per i meno abbienti. Ma il tutto viene disastrosamente contraddetto da scelte che vanno in direzione opposta: i sussidi, anzitutto, vengono di molto ridotti soprattutto a chi ne ha più bisogno (i meno abbienti ed i più anziani); l'obbligo di dotarsi di una assicurazione non è più accompagnato da penalizzazioni serie. Il risultato sarà che molti americani anziani dovranno pagare più di 10 mila dollari in più all'anno, e che anche molte persone in salute tenderanno a fuoriuscire dal sistema, rendendolo sempre meno economico. In sostanza: i repubblicani non hanno trovato una filosofia alternativa, ma hanno trovato il modo di provocare un collasso alla sanità americana.

Una tassa sui robot? Di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 27 febbraio 2017)

     

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