aprile 2017 Archive

La vita nella corte di Trump, di Paul Krugman (New York Times 28 aprile 2017)

La proposta di riforma fiscale presentata mercoledì scorso non si presta ad alcun dibattito di merito. Compaiono svariate aliquote fiscali, ma non si dice da nessuna parte a quali soglie di reddito si applicheranno; si parla di eliminare agevolazioni fiscali ma non se ne cita una. Si capisce soltanto che ci saranno grandi vantaggi per coloro che possono celare i loro redditi nelle contabilità aziendali, che saranno privilegiate. Esattamente il caso di Trump. E i dirigenti del Tesoro, all'annuncio di Trump di una prossima presentazione di un piano per il fisco, sono rimasti ammutoliti. Nessuno lo sapeva. Il punto è che in quegli ambienti tutto il lavoro consiste nel cercar di ammansire l'irritabile ego del Presidente.

Ineguaglianza e povertà, di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 18 aprile 2017)

Perché demolire il NAFTA sarebbe un grande regalo di Trump alla Cina, di Larry Summers (dal blog di Summers, 24 marzo 2017)

Quanto è grande il problema del limite inferiore dello zero nei tassi di interesse? Di Ben S. Bernanke (dal blog di Ben Bernanke, 12 aprile 2017)

[1] Questa è la definizione di questo termine finanziario che fornisce Investopedia: “Uno scambio di flusso di contante che consente ad un investitore di ridurre ...

La Brexit crea una finestra di opportunità per l’Unione Europea. di Paul De Grauwe (da Social Europe, 5 aprile 2017)

Gli zombi dell’economia voodoo, di Paul Krugman (New York Times 24 aprile 2017)

Ci si avvicina al centesimo giorno della Amministrazione Trump in un evidente vuoto di risultati, ma più ancora in un vuoto di idee. I massicci sgravi fiscali che vengono annunciati, secondo il Segretario del Tesoro Mnuchin, verranno fuori dal nulla, ovvero si ripagheranno per effetto della crescita che quegli stessi sgravi dovrebbero provocare. Non cambia niente rispetto ad una lunga storia repubblicana di "economia voodoo", nonostante che la storia abbia chiaramente dimostrato - al livello federale come al livello di Stati come il Kansas e la California - che la ricetta semplicemente non funziona.

Ineguaglianza in Francia, di Thomas Picketty (dal blog di Thomas Picketty, 18 aprile 2017)

[1] La tabella mette a confronto la crescita media annua dei redditi in due periodo: dal 1950 al 1983 (linea blu) e dal 1983 al ...

Il pallone, la scatola e la assistenza sanitaria, di Paul Krugman (New York Times 21 aprile 2017)

Si ripetono resoconti giornalistici che raccontano di un Partito Repubblicano alla disperata ricerca delle soluziono più varie per rimediare alla sua debacle in materia di assistenza sanitaria. Ma ognuna di esse non funziona, per la semplice ragione che non esiste una assistenza sanitaria universale che non si basi su un aiuto alle persone che sono meno in salute, più anziane e più povere, aiuto che non può che venire dallo Stato e dalle tasse sui più ricchi. E' un po' come pretendere di infilare un pallone in una scatola troppo piccola; se si preme da una parte, il pallone si rigonfia dall'altra. All'inizio i repubblicani annunciarono di voler "abrogare e sostituire" la riforma di Obama, sperando che non prendesse le mosse. Poi sono rimasti intrappolati in una parola d'ordine impossibile, e continuano a cercar di infilare un pallone troppo grande in una scatola troppo piccola.

Elizabeth Warren espone le ragioni per le quali i democratici dovrebbero continuare a combattere. Di Paul Krugman (recensione dal New York Times, 18 aprile 2017)

[1] Dovrebbe essere una società tedesca di dimensioni mondiali nel settore delle spedizioni. [2] La precisazione deriva dal fatto che, in seguito, la “regola fiduciaria” ...

Una prova della verità in materia di finanza pubblica per i repubblicani statunitensi, di Nouriel Roubini (da Project Syndicate, 10 aprile 2017)

[1] Forse si riferisce alla “alternative minimum tax”, che è una imposta addizionale per le società che hanno esenzioni o che in particolari circostanze hanno ...

Intelligenza artificiale e problemi artificiali, di Brad DeLong (da Project Syndicate, 3 aprile 2017)

Perché non sono importanti tutti i posti di lavoro? Di Paul Krugman (New York Times 17 aprile 2017)

Ci sono perdite di posti di lavoro che interessano il dibattito politico e ce ne sono altre che passano inosservate. Nel settore delle vendite al dettaglio oggi sono occupate mezzo milione di persone in meno del 2001, diciotto volte le perdite nelle miniere di carbone. Nei piccoli giornali locali, si sono persi nello stesso periodo 270.000 posti di lavoro. Perché? Probabilmente perché le seconde appaiono più spettacolari, perché Trump ha falsamente promesso di restituire quei posti di lavoro, perché si può dare la colpa ai regolamenti ambientali (per il carbone) o agli stranieri cattivi (per il manifatturiero in generale). E magari perché quei lavoratori sono in generale maschi e bianchi, diversamente da quelli dei servizi.

L’austerità all’indomani della Grande Recessione, di Christopher House, Christian Proebsting, Linda Tesar (da VOX, 11 aprile 2017)

[1] In statistica un “errore di previsione” tra un dato reale e il valore previsto sulla base di una serie di altri indicatori attinenti alla ...

I francesi e noi, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 12 aprile 2017)

[1] Al singolare, ovvero riferita al falso populismo di Trump. [2] La Tabella successiva si riferisce alla popolazione in età lavorativa tra i 25 ed ...

Trump può tenere in ostaggio l’assistenza sanitaria? di Paul Krugman (New York Times 14 aprile 2017)

Dopo la debacle della proposta di legge repubblicana per l'abolizione dell'Obamacare, Trump in una intervista recente ha minacciato di tagliare i finanziamenti alla sanità. Una minaccia assai sgradevole, ed anche sciocca. E' sembrato un modo di ragionare simile a quello di un gangster che vuole una tangente per offrire protezione ad un negoziante. L'oggetto della minaccia non sarebbero altro se non milioni di americani che hanno ottenuto la copertura assicurativa con la riforma di Obama. Non si vede ragione per la quale i democratici dovrebbero cedere a tale ricatto, anche perché non si capisce come il Presidente di una nazione possa pensare di tenere in ostaggio una parte della sua popolazione.

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