Dunque, Trump si avvarrà del suo potere presidenziale per assolvere lo Sceriffo di Maricopa, Arizona, specializzato in retate di latinos e nel loro invio in tende con temperature che potevano raggiungere 60 gradi. Il tribunale l'aveva condannato, in particolare per oltraggio alla Corte, dato che aveva ignorato l'ordine di cessare tali iniziative. Come è definibile tale condotta, se non come fascismo, in stile americano? Negli Usa i Presidenti possono avere quei poteri di assoluzione, a mano che non ne abusino o non li usino per casi senza fondamento. E se questo si farà nel caso di Arpaio, lo sceriffo in questione, potrebbe essere solo l'inizio. Trump potrebbe, ad esempio, licenziare che sta dirigendo le indagini che lo riguardano. Solo il Congresso potrebbe impedirlo, con una procedura di impeachment, ma la grande maggioranza dei repubblicani è probabile che collabori col presidente.
In molti ritengono che i fallimenti della politica legislativa di Trump - quello avvenuto sulla sanità e quello probabile sul fisco - definiscano una situazione di stallo. Ma quello che Trump non riesce a fare sulla legislazione, può farlo sulla amministrazione quotidiana. In particolare può farlo sulla politica ambientale, dove varie 'facilitazioni' alle imprese dell'inquinamento possono far tornare l'America indietro di decenni. Aver messo un soggetto come Pruitt a capo dell'Agenzia della Protezione dell'Ambiente può provocare grandi danni. Misure quasi invisibili possono lentamente ma ineluttabilmente riportare gli Stati Uniti all'epoca in cui il Governatore di New York definiva l'Hudson una grande fogna a cielo aperto. Non a caso il Bilancio di Trump prevede un taglio di finanziamenti all'EPA del 31 per cento.
[1] Ovvero le due Senatrici che alla fine hanno effettivamente votato contro. Assieme, all’ultimo momento, con il Senatore John McCain. ...
Il fallimento legislativo dei repubblicani in materia di sanità potrebbe facilmente ripetersi sul fisco, sia pure in una situazione diversa. Ma non si deve esagerare il rilievo di questi fallimenti legislativi, perché spesso quello che conta sono le politiche amministrative delle agenzie federali, più che la legislazione congressuale. Ad esempio, spesso sono decisive politiche di deregolamentazione; sono state scelte di questo genere che hanno influito sulla crescita delle ineguaglianze, anche se le tasse pagate dai più ricchi non sono molto diverse oggi dall'epoca precedente a Reagan.
Il confronto tra Trump e Caligola non è sfavorevole all'Imperatore romano. Nel senso che il sistema imperiale romano aveva in fondo alcuni anticorpi funzionanti, mentre gli Stati Uniti si avvitano in una situazione sempre più paradossale. Pare che le prossime scadenze riguarderanno addirittura il rischio che il Congresso non voti la modifica del 'tetto del debito', una vera e propria ossessione della storia politica americana degli ultimi anni. Una chiave di questo paradosso sono le posizioni recenti di Trump sull'ultradestra americana. I singoli congressisti repubblicani temono le sfide di candidati legati alla destra estrema, i repubblicani in quanto tali temono di perdere quei voti per loro decisivi. La soluzione potrebbe essere soltanto un rovesciamento dei rapporti di forza nelle elezioni di medio termine.
Se in America c'è qualcosa di 'veramente americano', essa dipende da alcuni valori di fondo. La convivenza della nazione è collegata a quei valori; essi possono essere talora o spesso malamente perseguiti, ma gli americani hanno coscienza di quei limiti. Trump rappresenta una svolta rispetto a quei valori e a quella consapevolezza. La incredibile ambiguità del Presidente, che lo porta a non esprimersi sugli omicidi dei suprematisti bianchi, o a non scandalizzarsi delle intromissioni russe nella campagna elettorale dell'anno passato, indica che quella svolta è già avvenuta. Non riguarda la maggioranza del popolo americano, ma riguarda la Casa Bianca; che non è poco.
Krugman esamina le componenti del negazionismo dei conservatori americani in materia di riscaldamento globale. C'è l'impegno di lunga data dei gruppi economici legati ai combustibili fossili. Ma c'è anche non meno importante l'aspetto della ideologia, per il quale il negazionismo sul clima si connette evidentemente con il disprezzo per le funzioni pubbliche. Ci sono anche alcuni intellettuali pubblici, per i quali il ruolo di bastian contrari calza alla perfezione. Anche se la loro originalità non produce altro se non un pericolo sempre più grande di perdere il controllo della situazione.
Dopo l'importante vittoria nella difesa della riforma sanitaria di Obama, si apre un dibattito tra i progressisti. Krugman espone la sua opinione: ci sono varie ragioni concrete per non mettere in crisi la logica della riforma, seppure 'da sinistra'. Eliminare il ruolo intermedio delle assicurazioni aprirebbe vari problemi, anzitutto quello della probabile ostilità di un grande settore di lavoratori (oltre 150 milioni) che ad oggi hanno l'assistenza fornita dai datori di lavoro. Meglio lavorare per migliorare l'assetto attuale, e concentrarsi sui grandi ritardi che gli Stati Uniti hanno nella assistenza sociale ai più piccoli e ai loro genitori che lavorano.
La riforma sanitaria di Obama provocò agli inizi molte opposizioni tra gli americani. L'articolo racconta questa storia, la facilità con la quale in tanti - fu il periodo delle grandi fortune del Tea Party - aderirono ad una campagna di menzogne. Ma il tracollo del tentativo repubblicano di abrogare l'Obamacare, significa anche che alla fine la grande maggioranza degli americani ha avuto fiducia nella propria concreta esperienza, e che la costruzione di un 'consenso identitario' non ha prevalso.
Ancora un articolo sulla storia del Partito Repubblicano degli ultimi decenni, ovvero sulle origini politiche e intellettuali che hanno a lungo preparato il terreno alla recente debacle repubblicana in materia di assistenza sanitaria.