Paul Krugman AUG. 25, 2017
Efforts to kill Obamacare have failed, at least for now. Tax “reform” — which really means big tax cuts for the rich — faces doubtful prospects. Indeed, these prospects may have become even more doubtful thanks to Louise Linton, wife of Treasury Secretary Steven Mnuchin: Her now infamous Instagram rant may open at least a few voters’ eyes to the contempt “populist” Donald Trump’s inner circle really feels for the little people.
So many observers are asking whether Trump can restart his stalled agenda. But that turns out to be a bad question, in a couple of ways.
First, Trump doesn’t really have an agenda beyond “winning.” He has instincts and prejudices, but no interest in the details, or even the broad outlines, of policy. For example, it’s obvious that he never had any idea what was in his own party’s health care plan. And he has definitely shown no interest in turning his populist rhetoric into anything concrete.
As a result, whatever personal feuds Trump may have with the Republican establishment, that establishment — the same interest groups and ideologues who’ve been driving G.O.P. positions for decades — is setting his administration’s policy agenda.
Which brings me to my second point: While the legislative agenda does indeed appear stalled, a lot of what those interest groups want doesn’t require legislation, and is anything but stalled. This is especially true for environmental policy, where decisions about how to interpret and enforce laws already on the books can have a huge impact.
So Trump’s true legacy may well be defined not by the laws he does or more likely doesn’t pass, but by his decision to put Scott Pruitt in charge of the Environmental Protection Agency.
As Oklahoma’s attorney general, Pruitt effectively acted as a servant, not of the public, but of polluting industries. That’s not an accusation; it’s confirmed by his own email trail.
Now, at a time when much of the Trump administration seems paralyzed by lack of leadership and key personnel, Pruitt is firing on all cylinders — but not because he’s making the E.P.A. more effective. On the contrary, he’s engaged in sabotage from the top, moving quickly to undermine his own agency’s mission — not just its efforts against climate change, but its role in protecting the environment across the board.
Trump won’t make America great again, but Pruitt, who clearly has Trump’s full backing, can do a lot to make it polluted again.
This is an unpopular agenda, or it would be if people knew about it.
The improvement in air and water quality since the E.P.A. was founded in 1970 is one of America’s great policy success stories. It’s also largely unsung.
When Donald Trump was young, New York’s air was filthy, and killer smogs sometimes killed hundreds; meanwhile, New York’s own governor described the Hudson as “one great septic tank.” But Trump probably doesn’t remember that or realize that regulation made the difference, and neither do many voters.
True, that could change quickly if people realized that the relatively clean air and water they take for granted was being put at risk. Think of how support for the Affordable Care Act surged once people realized that coverage for millions might really be taken away. There would be a similar but even bigger surge in support for environmental protection if, say, Republicans tried to repeal the Clean Water Act.
As I said, however, Pruitt can do a lot of harm without changing the law. He can, for example, reverse the ban on a pesticide that the E.P.A.’s own scientists say may damage children’s nervous systems. Or he can move to scrap a rule that would limit heavy-metal contamination from power-plant wastewater.
And he can cripple enforcement of the rules he doesn’t undo simply by working with Trump to starve his own agency of personnel and funds. The Trump budget released in May won’t actually become law, but it was an indication of priorities — and it called for cutting funding for the E.P.A. by 31 percent, more than any other agency.
Individually, no one of these actions is likely to be treated as front-page news, especially given everything else going on. Cumulatively, however, they will kill or cripple large numbers of Americans — for that is what pollution does, even if the damage is gradual and sometimes invisible.
By the way, if you’re wondering whether an anti-environmental agenda will at least be good for job creation, the answer is no, it won’t. Coal jobs, in particular, aren’t coming back no matter how much leeway we give corporations to blow the tops off mountains and dump toxins in waterways. This agenda will, however, be worth billions to certain campaign donors.
So don’t say that the administration’s agenda is stalled. Some parts are, but other parts are moving right along. When it comes to environmental policy, Trump will definitely change America — and his legacy will literally be toxic.
Trump e Pruitt, inquinare di nuovo l’America, di Paul Krugman
New York Times 25 agosto 2017
I tentativi di liquidare la riforma sanitaria di Obama sono falliti, almeno sino a questo punto. La “riforma” del fisco – che in realtà significa grandi sgravi fiscali per i ricchi – è dinanzi a prospettive problematiche. In effetti, queste prospettive possono divenire persino più dubbie grazie a Louise Linton, la moglie del Segretario al Tesoro Steven Mnuchin: la sua a questo punto famigerata filippica su Instagram può aprire gli occhi almeno di un certo numero di elettori sul disprezzo che la cerchia ristretta del “populista” Donald Trump effettivamente nutre per la povera gente.
Dunque molti osservatori si stanno chiedendo se Trump potrà far ripartire il suo programma in stallo. Ma si scopre che questa è una domanda malposta, in un duplice senso.
In primo luogo Trump non ha un programma, se non quello di essere vincente. Ha istinti e pregiudizi, ma non ha alcun interesse per i dettagli, o persino per le linee generali della politica. Ad esempio, è evidente che egli non ha mai avuto alcuna idea di quale fosse il progetto di assistenza sanitaria del suo stesso partito. E chiaramente non ha dimostrato alcun interesse nel trasformare la sua retorica populista in qualcosa di concreto.
Di conseguenza, qualsiasi faida personale possa avere Trump con il gruppo dirigente repubblicano, quel gruppo dirigente – gli stessi gruppi di interesse e gli ideologi che da decenni stanno determinando le posizioni del Partito Repubblicano – sta stabilendo l’agenda politica della sua Amministrazione.
Il che mi conduce al secondo aspetto. Mentre l’agenda legislativa appare davvero in stallo, gran parte di quello che vogliono quei gruppi di interesse non richiede una legislazione, ed è tutt’altro che stagnante. Questo è vero in particolare per la politica ambientale, dove le decisioni su come interpretare e rafforzare le leggi già esistenti possono avere un vasto impatto.
Dunque la vera eredità di Trump potrebbe essere ben definita non dalle leggi che egli mette in atto, o che più probabilmente non riesce a far approvare, ma dalla sua decisione di collocare nella carica della Agenzia della Protezione dell’Ambiente Scott Pruitt.
Come Procuratore Generale dell’Oklahoma, di fatto Pruitt non fu al servizio dell’interesse pubblico, ma delle industrie dell’inquinamento. Questa non è un’accusa; è confermata dalle sue stesse memorie di posta elettronica.
Ora, in un’epoca nella quale gran parte della Amministrazione Trump sembra paralizzata dalla mancanza di leadership e di personale fondamentale, Pruitt opera alla perfezione – ma non perché stia rendendo l’EPA più efficace. Al contrario, egli è impegnato in un sabotaggio a partire dalle cose principali, muovendosi rapidamente per danneggiare la missione della stessa Agenzia che dirige – non solo i suoi sforzi nella politica contro il cambiamento climatico, ma il il ruolo dell’Agenzia nel proteggere a tutto campo l’ambiente.
Trump non renderà di nuovo grande l’America, ma Pruitt, che ha chiaramente il pieno sostegno di Trump, può far molto per renderla nuovamente inquinata.
Questa è una agenda impopolare, o lo sarebbe se la gente fosse informata.
Il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua dal momento in cui l’EPA fu fondata nel 1970, è una delle grandi storie di successo nel governo dell’America. È anche ampiamente ignorata.
Quando Donald Trump era giovane, l’aria di New York era sporca, e i fumi assassini a volte ne ammazzavano a centinaia; in quei tempi lo stesso Governatore di New York descriveva l’Hudson come una “grande fossa biologica”. Ma probabilmente Trump non si ricorda o non comprende che i regolamenti fecero la differenza, e neanche lo capiscono molti elettori.
È vero, tutto ciò potrebbe cambiare rapidamente se la gente comprendesse che l’aria e l’acqua relativamente pulite sono state messe a rischio. Si pensi a come il sostegno alla Legge sulla Assistenza Sostenibile è cresciuto una volta che la gente ha compreso che realmente la copertura assicurativa per milioni di persone poteva essere tolta. Ci sarebbe stata una simile se non persino più grande crescita nel sostegno alla protezione ambientale se, ad esempio, i repubblicani avesero cercato di abrogare la Legge sull’Acqua Pulita.
Tuttavia, come ho detto, Pruitt può fare un gran danno senza cambiare la legge. Può, ad esempio, rovesciare la messa al bando di un pesticida che gli stessi scienziati dell’EPA affermano può danneggiare i sistemi nervosi dei bambini. Oppure può indirizzarsi verso la rottamazione di una regola che ha limitato la contaminazione da metalli pesanti proveniente dalle centrali delle acque di scarico.
Può anche paralizzare l’applicazione delle regole che non cancella semplicemente lavorando con Trump per mettere alla fame, di personale e di finanziamenti, la sua stessa Agenzia. In realtà il bilancio di Trump presentato a maggio non diventerà legge, ma costituisce una indicazione di priorità – e si pronunciava per un taglio dei finanziamenti del 31 per cento all’EPA, maggiore che in ogni altra Agenzia.
Di per sé, nessuna di queste iniziative è probabile riceva un trattamento a piena pagina sui notiziari, in particolare considerato come sta procedendo tutto il resto. Ciononostante, cumulativamente, esse porteranno alla morte o provocheranno menomazioni ad un gran numero di americani – perché è questo che fa l’inquinamento, anche se il danno è graduale e talvolta invisibile.
Per inciso, se vi state chiedendo se un programma anti ambientalista sarà almeno utile alla creazione di posti di lavoro, la risposta è negativa, non accadrà. I posti di lavoro nel carbone, in particolare, non torneranno a prescindere da quanta libertà d’azione daremo alle imprese per far saltare le cime delle montagne e scaricare tossine nei canali. Tuttavia, un programma del genere si meriterà contributi di miliardi da parte di alcuni finanziatori delle campagne elettorali.
Dunque, evitiamo di dire che l’agenda della Amministrazione è in stallo. Lo sono alcune parti, ma altre parti sono in continuo movimento. Quando si ragiona di politica ambientale, è sicuro che Trump cambierà l’America – e il suo lascito sarà letteralmente tossico.
By mm
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