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Cospirazioni, corruzione e clima, di Paul Krugman (New York Times 11 settembre 2017)

 

Conspiracies, Corruption and Climate

Paul Krugman SEPT. 11, 2017

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After the devastation wreaked by Harvey on Houston — devastation that was right in line with meteorologists’ predictions — you might have expected everyone to take heed when the same experts warned about the danger posed by Hurricane Irma. But you would have been wrong.

On Tuesday, Rush Limbaugh accused weather scientists of inventing Irma’s threat for political and financial reasons: “There is a desire to advance this climate change agenda, and hurricanes are one of the fastest and best ways to do it,” he declared, adding that “fear and panic” help sell batteries, bottled water, and TV advertising.

He evacuated his Palm Beach mansion soon afterward.

In a way, we should be grateful to Limbaugh for at least raising the subject of climate change and its relationship to hurricanes, if only because it’s a topic the Trump administration is trying desperately to avoid. For example, Scott Pruitt, the pollution- and polluter-friendly head of the Environmental Protection Agency, says that now is not the time to bring up the subject — that doing so is “insensitive” to the people of Florida. Needless to say, for people like Pruitt there will never be a good time to talk about climate.

So what should we learn from Limbaugh’s outburst? Well, he’s a terrible person — but we knew that already. The important point is that he’s not an outlier. True, there weren’t many other influential people specifically rejecting warnings about Irma, but denying science while attacking scientists as politically motivated and venal is standard operating procedure on the American right. When Donald Trump declared climate change a “hoax,” he was just being an ordinary Republican.

And thanks to Trump’s electoral victory, know-nothing, anti-science conservatives are now running the U.S. government. When you read news analyses claiming that Trump’s deal with Democrats to keep the government running for a few months has somehow made him a moderate independent, remember that it’s not just Pruitt: Almost every senior figurein the Trump administration dealing with the environment or energy is both an establishment Republican and a denier of climate change and of scientific evidence in general.

And almost all climate change denial involves Limbaugh-type conspiracy theorizing.

There is, after all, an overwhelming scientific consensus that human activities are warming the planet. When conservative politicians and pundits challenge that consensus, they do so not on the basis of careful consideration of the evidence — come on, who are we kidding? — but by impugning the motives of thousands of scientists around the world. All of these scientists, they insist, motivated by peer pressure and financial rewards, are falsifying data and suppressing contrary views.

This is crazy talk. But it’s utterly mainstream on the modern right, among pundits — even anti-Trump pundits — and politicians alike.

Why are U.S. conservatives so willing to disbelieve science and buy into tinfoil-hat conspiracy theories about scientists? Part of the answer is that they’re engaged in projection: That’s the way things work in their world.

Some disillusioned Republicans like to talk about a golden age of conservative thought, somewhere in the past. That golden age never existed; still, there was a time when some conservative intellectuals had interesting, independent ideas. But those days are long past: Today’s right-wing intellectual universe, such as it is, is dominated by hired guns who are essentially propagandists rather than researchers.

And right-wing politicians harass and persecute actual researchers whose conclusions they don’t like — an effort that has been vastly empowered now that Trump is in power. The Trump administration is disorganized on many fronts, but it is systematically purging climate science and climate scientists wherever it can.

So as I said, when people like Limbaugh imagine that liberals are engaged in a conspiracy to promote false ideas about climate and suppress the truth, it makes sense to them partly because that’s what their friends do.

But it also makes sense to them because conservatives have grown increasingly hostile to science in general. Surveys show a steady decline in conservatives’ trust in science since the 1970s, which is clearly politically motivated — it’s not as if science has stopped working.

It’s true that scientists have returned the favor, losing trust in conservatives: more than 80 percent of them now lean Democratic. But how can you expect scientists to support a party whose presidential candidates won’t even concede that the theory of evolution is right?

The bottom line is that we are now ruled by people who are completely alienated not just from the scientific community, but from the scientific idea — the notion that objective assessment of evidence is the way to understand the world. And this willful ignorance is deeply frightening. Indeed, it may end up destroying civilization.

 

Cospirazioni, corruzione e clima, di Paul Krugman

New York Times 11 settembre 2017

Dopo la devastazione provocata da Harvey su Houston – devastazione che era esattamente in linea con le previsioni dei meteorologi – potevate aspettarvi che qualcuno avesse prestato attenzione quando gli stessi esperti hanno messo in guardia sul pericolo costituito dall’uragano Irma. Ma vi sareste sbagliati.

Giovedì, Rush Limbaugh ha accusato gli scienziati del clima di essersi inventati la minaccia di Irma per ragioni politiche e finanziarie: “C’è un desiderio di mandare avanti questa agenda sul cambiamento climatico, e gli uragani sono uno dei modi più rapidi e più efficaci per farlo”, ha dichiarato, aggiungendo che “la paura e il panico” aiutano a far vendere le batterie, le bottiglie d’acqua e la propaganda televisiva.

Subito dopo ha evacuato la sua gran villa di Palm Beach.

In un certo senso dovremmo essere grati a Limbaugh almeno per aver sollevato il tema del cambiamento climatico e delle sue relazioni con gli uragani, se non altro perché è un argomento che la Amministrazione Trump sta cercando disperatamente di evitare. Ad esempio, Scott Pruitt, il capo favorevole all’inquinamento ed agli inquinatori della Agenzia di Protezione dell’Ambiente, dice che adesso non è il momento di sollevare la questione – che farlo è una prova di ‘insensibilità’ verso la gente della Florida. Non è il caso di dire che per persone come Pruitt non sarà mai il momento buono per parlare di clima.

Dunque, cosa dovremmo imparare dall’intemerata di Laimbaugh? Ebbene, che è un individuo terribile – ma già lo sapevamo. L’aspetto importante è che egli non è una eccezione. È vero, non ci sono state altre persone influenti che hanno respinto in modo specifico gli ammonimenti su Irma, ma negare la scienza e al tempo stesso attaccare gli scienziati in quanto motivati da ragioni politiche e venali è un modo di procedere consueto per la destra americana. Quando Donald Trump dichiarava che il cambiamento climatico era un “balla”, parlava semplicemente come un comune repubblicano.

E, grazie alla vittoria elettorale di Trump, i conservatori completamente ignari e contrari alla scienza, stanno ora governando gli Stati Uniti. Quando leggete analisi delle notizie che sostengono che l’accordo di Trump con i democratici per continuare a gestire il Governo per pochi mesi lo ha in qualche modo reso un moderato indipente, ricordatevi che non si tratta solo di Pruitt: quasi ogni personaggio di grado più elevato nella Amministrazione Trump che si sta misurando con l’ambiente o l’energia è sia un membro del gruppo dirigente repubblicano che un negazionista del cambiamento climatico e, più in generale, delle prove scientifiche.

E quasi tutto il negazionismo sul cambiamento climatico riguarda teorie sulla cospirazione del genere di quelle di Limbaugh.

Dopo tutto, c’è un vastissimo consenso scientifico sul fatto che le attività dell’uomo stanno riscaldando il pianeta.  Quando i politici ed i commentatori conservatori sfidano qualla unanimità, non lo fanno sulla base di una scrupolosa considerazione delle prove – andiamo, chi prendete in giro? – ma mettendo in dubbio le motivazioni di migliaia di scienziati nel mondo. Tutti questi scienziati si continua a dire che sono motivati da analoghe spinte e compensi finanziari, che stanno falsificando i dati e sopprimendo i punti di vista contrari.

Questo è un modo di ragionare pazzesco. Ma è completamente prevalente nella destra odierna, tra i commentatori – anche i commentatori ostili a Trump – e tra i politici, nello stesso modo.

Perché i conservatori americani sono così disponibili a non credere nella scienza e a prendere per buone teorie sulla cospirazione del tutto sconclusionate sugli scienziati? In parte la risposta è che si tratta di proezioni: questo è il modo in cui le cose funzionano nel loro mondo.

Ad alcuni repubblicani disincantati piace parlare di un’età dell’oro del pensiero conservatore, qualcosa che esisteva nel passato. Ma quell’età dell’oro non è mai esistita; sebbene ci sia stato un tempo nel quale alcuni intellettuali conservatori avevano idee interessanti e indipendenti. Ma quei giorni sono passati da molto: oggi l’universo degli intellettuali della destra è, nei fatti, dominato da franchi tiratori, che sono essenzialmente propagandisti, piuttosto che ricercatori.

E i politici della destra attaccano e perseguitano i veri ricercatori le cui conclusioni non sono loro gradite – uno sforzo che è stato ampiamente potenziato ora che Trump è al potere. Su molti fronti la Amministrazione Trump è disorganizzata, ma sta sistematicamente epurando, dovunque può, la scienza e gli scienziati del clima.

Come ho detto, quando persone come Limbaugh si immaginano che i progressisti siano impegnati in una cospirazione per promuovedere idee false sul clima e per sopprimere la verità, questo pare loro che abbia un senso in parte perché è quello che fanno i loro amici.

Ma per loro è ragionevole anche perché i conservatori sono sempre più diventati ostili alla scienza in generale.  I sondaggi dimostrano un regolare declino nella fiducia sulla scienza da parte dei conservatori partire dagli anni ’70, che ha chiaramente motivazioni politiche – non si tratta del fatto che la scienza abbia cessato di operare.

È vero che gli scienziati hanno ricambiato il favore, perdendo fiducia nei conservatori: più dell’80 per cento di loro oggi inclinano verso i democratici. Ma come ci si può aspettare che gli scienziati sostengano un Partito il cui candidati alla Presidenza non ammetteranno neppure la giustezza della teoria dell’evoluzione?

La morale della favola è che oggi siamo governati da individui che sono completamente estraniati non solo dalla comunità scientifica, ma dall’idea stessa di scienza – l’idea che un giudizio obbiettivo sulle prove dei fatti è il modo per capire il mondo. E questa volontaria ignoranza fa profonda impressione. Di fatto, essa può finire con il distruggere la civiltà.

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