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Guerra di classe repubblicana: la prossima generazione, di Paul Krugman (New York Times 13 novembre 2017)

 

Republican Class Warfare: The Next Generation

Paul Krugman NOV. 13, 2017

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The other day, Mitch McConnell, the Senate majority leader, admitted to The New York Times that he “misspoke” when he declared that his party’s tax plan wouldn’t raise taxes on any middle-class families. But he misspoke when he said “misspoke”: The proper term is “lied.”

McConnell was forced into his sort-of-kind-of admission by a new report from the Joint Committee on Taxation, Congress’s own scorekeeper, which found that millions of middle-class families would see higher taxes under the Senate Republican proposal. But this wasn’t some kind of narrow, technical mistake on his part.

Both the Senate proposal and the similar proposal from House Republicans offer huge tax cuts to corporations and the wealthy, then try to limit the impacts of these tax cuts on the budget deficit by clawing back tax credits and exemptions that mainly benefit the middle class. Of course many in the middle class would see their taxes go up.

But focusing on how many would face tax increases gets at only a small part of what’s going on here.

Top-down class warfare, coupled with false claims to be cutting taxes on the middle class, has been standard G.O.P. operating procedure for a long time. In fact, for policy wonks of a certain age, the current tax debate inspires an overwhelming sense of déjà vu, because many of the tricks Republicans are using come right out of the Bush administration’s playbook in 2001 and 2003.

Tax breaks that phase in or out to make the 10-year budget impact look smaller? Check. Misleading examples and calculations to give the false impression of a tax cut for the middle class? Check. Pretending that tax cuts come free, that they won’t eventually have to be offset by cuts to popular programs? Check, again.

But there are also some new aspects to this latest money grab. This time around, much more clearly than before, the goal seems to be to favor wealth, especially inherited wealth, over work. And buried in the legislation are multiple measures that would make it much harder for the children of the middle and working classes to work their way up.

So, about the wealthy: The prime example is the way G.O.P. plans would eliminate or sharply reduce taxes on inherited wealth, which currently apply only to a tiny number of huge estates. Yes, Republicans are still pretending that this is about helping small family businesses and family farms, but at this point that’s a sick joke: The best estimates suggest that only around 80 — eight-zero — of such businesses and farms pay any estate tax each year. This is about making wealthy heirs even wealthier — full stop.

There are other big examples, like a new tax loophole that would benefit business owners — but only as long as they don’t actually run their businesses. And there’s more. But let me shift focus instead to what Republicans are trying to do to ordinary families.

We’re still waiting for detailed analysis of the Senate bill, but the House bill doesn’t just raise taxes on many middle-class families: It selectively raises taxes on families with children. In fact, half — half! — of families with children will see a tax hike once the bill is fully phased in.

Suppose that a child from a working-class family decides, despite limited financial resources, to attend college, probably taking out a loan to help pay tuition. Well, guess what: Under the House bill, that interest would no longer be deductible, substantially raising the cost of college.

What if you’re working your way through school and your employer contributes toward your education expenses? The House bill would make that contribution taxable income.

What if your parent is a university employee, and you get reduced tuition as a result? That tuition break becomes taxable income. So would tuition breaks for graduate students who work as teaching or research assistants.

So what we’re looking at here are a variety of measures that will close off opportunities for children who weren’t clever enough to choose wealthy parents.

Meanwhile, funding for the Children’s Health Insurance Program, which covers more than eight million children, expired a month and a half ago — and so far, Republicans have made no serious effort to restore it. This is surely the shape of things to come: If tax cuts pass, and the deficit explodes, the G.O.P. will suddenly decide that deficits matter again and will demand cuts in social programs, many of which benefit lower-income children.

So this isn’t just ordinary class warfare; it’s class warfare aimed at perpetuating inequality into the next generation. Taken together, the elements of both the House and the Senate bills amount to a more or less systematic attempt to lavish benefits on the children of the ultra-wealthy while making it harder for less fortunate young people to achieve upward social mobility.

Or to put it differently, the tax legislation Republicans are trying to ram through Congress with indecent haste, without hearings or time for any kind of serious study, looks an awful lot like an attempt not simply to reinforce plutocracy, but to entrench a hereditary plutocracy.

 

Guerra di classe repubblicana: la prossima generazione, di Paul Krugman

New York Times 13 novembre 2017

L’altro giorno, Mitch McConnell, il leader della maggioranza al Senato, ha ammesso al New York Times di essersi “espresso male” dichiarando che il piano fiscale del suo partito non avrebbe aumentato le tasse a nessuna famiglia della classe media. Ma si è espresso male quando ha parlato di “esprimersi male”: il termine giusto è “avevo mentito”.

McConnell è stato costretto a questa sorta di ammissione a seguito di un nuovo resoconto dalla Commissione Congiunta sulla Tassazione, la sede deputata del Congresso nella attribuzione dei punteggi, che ha scoperto che, con la proposta repubblicana al Senato, milioni di famiglie di classe media vedrebbero aumentare le tasse. Ma da parte sua, questo non era una sorta di circoscritto errore tecnico.

Sia la proposta del Senato che quella simile dei repubblicani della Camera offrono ampi tagli fiscali alle società e ai ricchi, poi cercano di limitare gli impatti di questi sgravi fiscali recuperando sui crediti di imposta e sulle esenzioni che vanno principalmente a beneficio della classe media. Naturalmente, un gran numero di componenti della classe media vedrebbero aumentare le loro tasse.

Ma concentrarci su quanti si troverebbero dinanzi ad aumenti delle tasse è solo una parte minima di quello che in questo caso sta accadendo.

La guerra di classe dall’alto verso il basso, accompagnata dalla pretesa falsa di star tagliando le tasse sulla classe media, è stata la comune procedura operativa del Partito Repubblicano da lungo tempo. Di fatto, per gli appassionati di politica di una certa età, l’attuale dibattito fiscale ispira una assoluta sensazione di déjà vu, perché molti dei trucchi che i repubblicani stanno utilizzando vengono direttamente fuori dalle strategie della Amministrazione Bush nel 2001 e nel 2003.

Sgravi fiscali che si introducono gradualmente o si ritirano per rendere minore l’impatto sul bilancio decennale? Già fatto. Esempi e calcoli fuorvianti per dare la falsa impressione di un taglio delle tasse sulla classe media? Già fatto. Fingere che gli sgravi fiscali siano gratuiti, che alla fine non dovranno essere bilanciati da tagli ai programmi popolari? Di nuovo, già fatto.

Ma ci sono anche alcuni nuovi aspetti in questa ultimissima fregatura finanziaria. In questa occasione, l’obbiettivo sembra essere favorire i ricchi, specialmente i ricchi ereditieri, sul lavoro. E sepolte nella legislazione ci sono svariate misure che renderebbero molto più difficile per i figli delle classi medie e lavoratrici trovare la loro strada.

Dunque, a proposito dei ricchi: l’esempio principale è il modo in cui i piani repubblicani eliminerebbero o ridurrebbero bruscamente le tasse sui ricchi ereditieri, che attualmente si applicano solo ad una minuscola minoranza di grandi patrimoni. È vero, i repubblicani stanno ancora fingendo che questo riguardi gli aiuti alle piccole imprese familiari e alle aziende agricole familiari, ma a questo punto è uno scherzo nauseante: la migliori stime indicano che solo circa 80 – otto-zero – di tali imprese pagano ogni anno una qualche tassa patrimoniale. Riguarda il rendere gli eredi di ricchezze ancora più ricchi – fine del discorso.

Ci sono altri grandi esempi, come una nuova scappatoia fiscale che andrebbe a beneficio dei proprietari di imprese, ma solo finché non gestiscano effettivamente le loro imprese. E c’è di più. Ma consentitemi di spostare l’attenzione su quello che i repubblicani stanno cercando di fare per le famiglie comuni.

Stiamo ancora aspettando analisi dettagliate della proposta di legge del Senato, ma la proposta di legge della Camera non solo alza le tasse su molte famiglie della classe media: essa alza le tasse in modo selettivo sulle famiglie con figli. Di fatto, la metà – metà! – delle famiglie con figli, una volta che la proposta di legge entrasse pienamente in funzione, vedrebbero un aumento delle tasse.

Supponiamo che il figlio di una famiglia di lavoratori decida, nonostante le risorse finanziarie limitate, di andare all’università, probabilmente chiedendo un mutuo che lo aiuti a pagare la retta universitaria. Ebbene, immaginate un po’: con la proposta di legge della Camera, quegli interessi non sarebbero più deducibili, aumentando in modo sostanziale il costo dell’università.

Cosa dire se state facendo il vostro percorso all’interno della scuola e il vostro datore di lavoro contribuisce alle vostre spese educative? La proposta di legge della Camera renderebbe quel contributo reddito tassabile.

E se il vostro genitore è occupato nell’università, e di consguenza godete di una riduzione nelle tasse universitarie? Quello sgravio sulle tasse diventa reddito tassabile. Lo stesso avverrebbe per le riduzioni di tasse agli studenti che si specializzano e che lavorano come insegnanti o come assistenti ricercatori.

Dunque, quello che constatiamo sono una varietà di misure che interromperanno le opportunità per i figli che non sono stati abbastanza intelligenti da scegliersi genitori ricchi.

Nel frattempo, il finanziamento per il Programma di Assicurazione Sanitaria per i Figli, che copre più di otto milioni di bambini, si è esaurito un mese e mezzo fa – e sinora i repubblicani non hanno fatto alcun serio sforzo per ripristinarlo. Questo è sicuramente la natura delle cose in arrivo: se i tagli alle tasse vengono approvati, e il deficit esplode, il Partito Repubblicano d’un tratto deciderà che i deficit sono ancora importanti e chiederà tagli sui programmi sociali, molti dei quali beneficiano i bambini delle famiglie a reddito più basso.

Non si tratta dunque soltanto di ordinaria guerra di classe; è una guerra di classe rivolta a perpetuare le ineguaglianze nella prossima generazione. Considerati assieme, gli aspetti di entrambe le proposte di legge della Camera e del Senato corrispondono ad un tentativo più o meno sistematico di profondere benefici ai figli dei super ricchi mentre si rende più difficile per i giovani meno fortunati di realizzare una mobilità sociale verso l’alto.

O, per dirla diversamente, la legislazione fiscale che i repubblicani stanno cercando di far approvare al Congresso con una fretta indecente, senza audizioni e senza il tempo per un approfondimento serio di qualsiasi genere, assomiglia molto ad un tentativo non semplicemente di rafforzare la plutocrazia, ma di consolidare una plutocrazia ereditaria.    

 

 

 

 

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