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Steve Mnuchin gioca la carta di Paul Ryan, di Paul Krugman (New York Times 11 dicembre 2017)

 

Steve Mnuchin Pulls a Paul Ryan

Paul Krugman DEC. 11, 2017

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On Monday the Treasury Department released a one-page report claiming that tax cuts would pay for themselves. The document was a shameless attempt to fool the public — carefully worded to imply that economic experts at Treasury (they’re still in there somewhere, maybe locked in a closet) had actually done an analysis to that effect, without explicitly saying so. In fact, there was no economic analysis; Trump officials just made up numbers that would give them the result they wanted.

Even reporters hardened to Trump administration lies seemed shocked by the brazenness of this bait-and-switch. What made Steve Mnuchin, the Treasury secretary, think he could get away with it?

Well, one answer is that similar scams on the part of congressional Republicans, Paul Ryan in particular, have generally received highly respectful treatment from the news media. Why shouldn’t Mnuchin imagine he can pull off the same trick?

Actually, he probably can’t. But the truth is that on economic policy, as in other areas, the Trump administration isn’t much of a departure from recent Republican norms. There’s a fundamental continuity in the con jobs: Mnuchin is basically trying to do a Paul Ryan; he just lacks the acting skills to pull it off.

About that Treasury report: The department has an Office of Tax Policy, or O.T.P., which provides “economic and legal policy analysis” for tax policy decisions. Normally we’d expect this office to carry out a full analysis of the effects of Republican tax bills, similar to those conducted by Congress’s Joint Committee on Taxation and by independent, nonpartisan organizations like the Tax Policy Center.

But either O.T.P. didn’t do that, or it did an analysis that Mnuchin is suppressing. (The department’s inspector general is investigating what actually happened, because Mnuchin repeatedly claimed to have such an analysis in hand.) If the experts actually did do an analysis, they probably found what everyone else has found — namely, that tax cuts come nowhere near to paying for themselves.

In that case, however, how does Mnuchin manage to claim otherwise? Here’s how the report describes the process: “O.T.P. has modeled the revenue impact of higher growth effects, using the administration projections of approximately a 2.9 percent real G.D.P. growth rate over 10 years.” Notice the carefully deceptive wording. A casual reader might think that O.T.P. is predicting 2.9 percent growth — but what this actually says is that Trump officials simply told the office to assume high growth.

And the assumed acceleration in growth, which comes out of nowhere, is extremely high. It’s many times higher than the Joint Committee on Taxation’s estimate, which is itself more optimistic than other estimates. No model I know of, not even those of conservative tax-cut advocates, would predict this much payoff.

In other words, this “analysis” is a sick joke. Why would Mnuchin think he can pull off this scam?

As I said, he probably can’t. But he may be inspired by the example of Paul Ryan, who pulled off similar scams a few years back, fooling much of the news media and even receiving an award for fiscal responsibility from several deficit-scold organizations.

The details of Ryan’s scam were a bit different, but the basic principle was the same. First, tell budget experts to make obviously unrealistic assumptions and estimate what those assumptions would mean for future budget deficits. Then tout the resulting estimates as validation of your plan.

In Ryan’s case the unrealistic assumptions involved revenues and spending, not growth: He simply told experts to assume that he could cut taxes without losing revenue by closing unspecified loopholes, and that he could achieve drastic cost savings without specifying which programs would be cut. And the budget experts were the staff at the Congressional Budget Office, not the staff at Treasury. But the result was the same: Potemkin budget projections that looked great to the casual observer, but had nothing real behind them.

Oh, and the howling mess that is the current G.O.P. tax plan shows what happens when Ryanesque pretense meets reality.

Yet Ryan’s scam worked. He received years of media adulation; that adulation is the main reason he’s now speaker of the House. Even now, news analyses tend to depict the irresponsibility and incompetence of Republican tax plans as some kind of deviation from Ryan’s past behavior, not its natural continuation.

In fact, you almost have to feel sorry for Mnuchin: Yes, he’s an obvious buffoon, but his scam isn’t really any worse than Ryan’s. Why can’t he pull it off?

The larger point is that the dishonesty and dysfunctionality of current Republican efforts at tax “reform,” the party’s evident inability to govern in a serious way, didn’t come out of nowhere. Republicans have been heading in this direction for years. Anyone who didn’t see this coming either wasn’t paying attention or was engaged in willful self-delusion, pretending that the G.O.P. was a normal party long after it should have been obvious that it had gone off the deep end.

 

Steve Mnuchin gioca la carta di Paul Ryan, di Paul Krugman

New York Times 11 dicembre 2017

Lunedì il Dipartimento del Tesoro ha rilasciato un rapporto di una pagina sostenendo che i tagli alle tasse si ripagherebbero da soli. Il documento è stato un tentativo sfacciato di prendere in giro l’opinione pubblica – scrupolosamente formulato in modo da far intendere che gli esperti al Tesoro (ce ne sono ancora da qualche parte, forse rinchiusi in un armadio) avevano effettivamente fatto una analisi in tal senso, senza dirlo esplicitamente. Di fatto, non conteneva alcuna analisi economica; i dirigenti di Trump hanno solo messo insieme numeri che gli davano il risultato che volevano.

Persino i giornalisti diventati insensibili alle bugie della Amministrazione Trump sono sembrati sbigottiti dalla sfrontatezza di questo gioco per allodole. Cosa ha fatto pensare a Steve Mnuchin, il Segretario al Tesoro, che poteva farla franca in quel modo?

Ebbene, una risposta è che imbrogli del genere da parte dei repubblicani del Congresso, di Paul Ryan in particolare, hanno generalmente ottenuto dai media dell’informazione un trattamento altamente rispettoso. Perché Mnuchin non doveva immaginare di farcela con lo stesso trucco?

Per la verità, forse non è possibile. Ma la verità è che sulla politica economica, come in altri settori, l’Amministrazione Trump non è una grande deviazione dalle recenti regole repubblicane. C’è una sostanziale continuità nei giochi di prestigio: Mnuchin sta fondamentalmene cercando di imitare Paul Ryan; per farcela gli mancano soltanto le competenze recitative.

A proposito del rapporto del Tesoro: il Dipartimento ha un Ufficio della politica fiscale, o OTP, che fornisce “analisi di politica economica e legale” per le decisioni in materia fiscale. In condizioni normali ci aspetteremmo che questo ufficio esegua analisi complete degli effetti delle proposte di legge repubblicane sul fisco, similmente a quelle condotte dal Comitato Congiunto sulla Tassazione del Congresso e da organizzazioni indipendenti e non di parte come il Tax Policy Center.

Ma o l’OTP non le ha fatte, oppure ha fatto una analisi che Mnuchin sta tenendo nascosta (l’Ispettore generale del Dipartimento sta indagando cosa effettivamente sia successo, dato che Mnuchin ha ripetutamente sostenuto di avere quell’analisi in mano). Se gli esperti avessero effettivamente fatto una analisi, probabilmente avrebbero trovato quello che hanno trovato tutti gli altri – precisamente, che i tagli alle tasse non sono affatto vicini a ripagarsi da soli. In quel caso, tuttavia, come farebbe Mnuchin a sostenere un’altra cosa? Ecco come il rapporto descrive il procedimento: “OTP ha modellato l’impatto sulle entrate degli effetti di crescita più elevati, utilizzando le previsioni della Amministrazione di un tasso di crescita del PIL reale approssimativamente del 2,9 per cento per 10 anni” [1]. Si noti la formulazione scrupolosamente ingannevole. Un lettore casuale potrebbe pensare che l’OTP stia prevedendo una crescita del 2,9 per cento – ma quello che il rapporto effettivamente dice è che i dirigenti di Trump hanno riferito all’ufficio di assumere una crescita elevata.

E l’accelerazione ipotizzata per la crescita, che viene fuori dal nulla, è estremamente elevata. È molte volte più elevata della stima del Comitato Congiunto sulla Tassazione, che per suo conto è più ottimistica di altre stime. Nesun modello che io conosca, neppure quello dei sostenitori dei tagli delle tasse, prevede questo gran risultato. In altre parole, questa “analisi” è uno scherzo di cattivo gusto. Come fa Mnuchin a pensare che gli possa riuscire questo imbroglio?

Come ho detto, probabilmente non può pensarlo. Ma può essere ispirato dall’esempio di Paul Ryan, che pochi anni orsono riuscì in simili imbrogli, prendendo in giro buona parte dei media dell’informazione e persino ricevendo un premio per la responsabilità in matria di finanza pubblica da parte di varie associazioni di censori dl deficit.

I dettagli dell’imbroglio di Ryan erano un po’ diversi, ma il principio di base era lo stesso.  Primo, dire agli esperti del bilancio di fare assunti evidentemente irrealistici e stimare che cosa quegli assunti comporterebbero per i futuri deficit di bilancio. Dopodiché pubblicizzare le stime risultanti come una conferma del vostro piano.

Nel caso di Ryan gli assunti irrealistici riguardavano le entrate e la spesa. Non la crescita: egli semplicemente diceva agli esperti di considerare che poteva tagliare le tasse senza perdere entrate tramite il blocco di elusioni non specificate, e che poteva ottenere drastici risparmi nei costi senza specificare quali programmi avrebbe tagliato. E gli esperti di bilancio erano lo staff dell’Ufficio Congressuale del Bilancio, non lo staff del Tesoro. Ma il risultato era lo stesso: le previsioni del bilancio Potemkin [2] che sembravano una gran cosa al lettore casuale, non avevano alle spalle niente di reale.

Inoltre, il casino pazzesco che è l’attuale piano fiscale del Partito Repubblicano mostra cosa accade quando le pretese di Ryan vanno incontro alla realtà.

Tuttavia l’imbroglio di Ryan funzionava. Egli ricevette per anni l’adulazione dei media; quella adulazione è la ragione principale per la quale oggi ricopre il ruolo di presidente della Camera dei Rappresentanti. Persino oggi, le analisi dei mezzi di informazione tendono a descrivere l’irresponsabilità e l’incompetenza dei progetti fiscali dei repubblicani come una deviazione dal comportamente passato di Ryan, non come la sua naturale continuazione. Di fatto, si deve quasi essere dispiaciuti per Mnuchin: sì, è un evidente pagliaccio, ma il suo imbroglio in realtà non è niente di peggio di quello di Ryan. Perché non può riuscirci?

L’aspetto più ampio è che la disonestà e l’impossibile funzionamento degli attuali sforzi repubblicani di “riforma” fiscale, l’evidente inidoneità del partito a governare seriamente, non sono venuti fuori dal niente. I repubblicani hanno imboccato da anni questa direzione. Chiunque non se ne fosse accorto o non prestava attenzione o era impegnato in una volontaria auto illusione, fingendo che il Partito Repubblicano fosse un partito normale, dopo che per molto tempo avrebbe dovuto essere evidente che era uscito dal seminato.

 

 

[1] Di crescita annua per un decennio.

[2] I villaggi Potëmkin erano dei villaggi fittizi, così chiamati dal principe Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, che ne volle la creazione. Quindi il bilancio Potëmkin è un bilancio inventato, fantasioso.

 

 

 

 

 

 

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