Paul Krugman JAN. 8, 2018
Like millions of people around the world, I was reassured to learn that Donald Trump is a “Very Stable Genius.” You see, if he weren’t — if he were instead an erratic, vindictive, uninformed, lazy, would-be tyrant — we might be in real trouble.
Let’s be honest: This great nation has often been led by mediocre men, some of whom had unpleasant personalities. But they generally haven’t done too much damage, for two reasons.
First, second-rate presidents have often been surrounded by first-rate public servants. Look, for example, at a list of Treasury secretaries since the nation’s founding; while not everyone who held the office was another Alexander Hamilton, over all it’s a pretty impressive contingent — and it mattered.
There’s an ongoing debate over whether Ronald Reagan, who was given a diagnosis of Alzheimer’s five years after he left office, was already showing signs of cognitive deterioration during his second term. But with James Baker running Treasury and George Shultz running State, one didn’t have to worry about whether qualified people were making the big decisions.
Second, our system of checks and balances has restrained presidents who might otherwise have been tempted to ignore the rule of law or abuse their position. While we’ve probably had chief executives who longed to jail their critics or enrich themselves while in office, none of them dared act on those desires.
But that was then. Under the Very Stable Genius in Chief, the old rules no longer apply.
When the V.S.G. moved into the White House, he brought with him an extraordinary collection of subordinates — and I mean that in the worst way. Some of them are already gone, like Michael Flynn, whom Trump appointed national security adviser despite questions swirling even back then about his foreign ties, and who last month pleaded guilty to lying to the F.B.I. about those ties. Also gone is Tom Price, secretary of health and human services, done in by his addiction to expensive private plane trips.
Others, however, are still there; surely the thought of Steve Mnuchin at Treasury has Hamilton rolling over in his grave. And many incredibly bad lower-level appointments have flown under the public’s radar. We only get a sense of how bad things are from the occasional story that breaks through, like that of Trump’s nominee to head the Indian Health Service, who appears to have lied about his credentials. (A spokeswoman for the Department of Health and Human Services says a tornado destroyed his employment records.)
And while unqualified people are marching in, qualified people are fleeing. There has been a huge exodus of experienced personnel at the State Department; perhaps even more alarming, there is reportedly a similar exodus at the National Security Agency.
In other words, just one year of Trump has moved us a long way toward a government of the worst and dumbest. It’s a good thing the man at the top is, like, smart.
Meanwhile, what about constraints on presidential misbehavior? Hey, checks and balances are just so 1970s, you know? Republicans may have cared about unlawful actions by the president during Watergate, but these days they clearly see their job as being one of protecting the V.S.G.’s privileges, of letting him do whatever he wants.
Count me among those who found the revelations from the new Michael Wolff book not all that shocking, because they just confirm what many reports have told us about this White House. The really important news from last week, as I see it, involved indications that leading Republicans in Congress are increasingly determined to participate in obstruction of justice.
Until now, it wasn’t entirely clear whether pro-cover-up members of Congress, like Devin Nunes, who has been harassing the Justice Department as it attempts to investigate Russian election interference, were freelancing. But Paul Ryan, the House speaker, has now fully taken Nunes’s side, in effect going all in on obstruction.
At the same time, two Republican senators made the first known congressional referral for criminal charges related to Russian intervention — not against those who may have worked with a hostile foreign power, but against the former British spy who prepared a dossier about possible Trump-Russia collusion.
In other words, even as much of the world is questioning Trump’s fitness for office, the only people who could constrain him are doing their best to place him above the rule of law.
So far, the implosion of our political norms has had remarkably little effect on daily life (unless you’re living in hurricane-battered Puerto Rico and still waiting for electricity thanks to an inadequate federal response). The president spends his mornings watching TV and rage-tweeting; he has wreaked havoc with the government’s competence and his party doesn’t want you to know if he’s a foreign agent. Yet stocks are up, the economy is growing and we haven’t gotten into any new wars.
But it’s early days. We spent more than two centuries building a great nation, and even a very stable genius probably needs a couple of years to complete its ruin.
Il peggiore e il più sciocco, di Paul Krugman
New York Times 8 gennaio 2018
Come milioni di persone nel mondo mi sono sentito confortato ad apprendere che Donald Trump e un “genio molto stabile” [1]. Sapete, se non lo fosse stato – se invece fosse un inaffidabile, vendicativo, disinformato, sciatto aspirante tiranno – saremmo in un vero guaio. Siamo onesti: questa nazione è stata spesso guidata da uomini mediocri, alcuni dei quali con personalità sgradevoli. Ma in generale essi non hanno fatto troppi danni, per due ragioni.
La prima, Presidenti di second’ordine sono spesso stati circondati da uomini di governo di prim’ordine. Si veda, per esempio, una lista di Segretari del Tesoro dal momento in cui venne fondata la nazione: se non tutti coloro che tennero tale carica furono altri Alexander Hamilton, nel complesso si tratta di un elenco abbastanza impressionante – e questo è stato importante.
C’è un perdurante dibattito sul fatto che Ronald Reagan, che cinque anni dopo aver lasciato la carica ricevette una diagnosi di Alzheimer, stesse già mostrando segni di deterioramento cognitivo durante il suo secondo mandato. Ma con James Baker che amministrava il Tesoro e George Schultz agli Interni, nessuno si preoccupava che persone qualificate non stessero prendendo la grandi decisioni.
In secondo luogo, il nostro sistema di pesi e contrappesi ha contenuto i Presidenti che altrimenti sarebbero stati tentati di ignorare lo stato di diritto o di abusare della loro posizione. Mentre probabilmente abbiamo avuto capi di Governo che desideravano incarcerare i loro critici ed arricchirsi mentre erano in carica, nessuno di essi ha osato dar seguito a tali desideri.
Ma questo accadeva un tempo. Con il Genio Molto Stabile al comando, le vecchie regole non si applicano più.
Quando il Genio Molto Stabile si è spostato alla Casa Bianca, ha portato con sé una straordinaria collezione di subordinati – e intendo nel senso peggiore. Alcuni se ne sono già andati, come Michael Flynn, che Trump nominò consigliere alla Sicurezza Nazionale nonostante un turbinio di dubbi che anche dopo l’incarico circolavano sui suoi legami con stranieri, e che il mese scorso si è dichiarato colpevole per aver mentito all’FBI su tali legami. Se n’è anche andato Tom Price, Segretario alla Salute e ai Servizi alla Persona, mal ridotto per la sua dipendenza da costosi viaggi su aeroplani privati.
Altri, tuttavia, sono ancora al loro posto; certamente il pensiero di uno Steve Mnuchin al Tesoro sta facendo agitare Hamilton nella tomba. E molte nomine incredibilmente cattive di livello più basso sono transitate sotto i radar dell’opinione pubblica. Noi abbiamo soltanto indizi di come la situazione sia sconfortante da racconti occasionali che sfondano il muro della riservatezza, come quello sull’individuo nominato a dirigere i Servizi della Sanità per gli Indiani [2], che pare abbia mentito sulle sue credenziali (un portavoce del Dipartimento della Sanità e dei Servizi alla Persona dice che un tornado ha distrutto la sua documentazione lavorativa).
E mentre persone qualificate arrivano a frotte, persone qualificate sono in fuga. Al Dipartimento di Stato c’è stato un ampio esodo di personale qualificato: forse anche più allarmante, di un esodo simile ci sono resoconti presso l’Agenzia Nazionale della Sicurezza.
In altre parole, un solo anno di Trump ci ha messo in cammino sul lungo tragitto di un Governo dei peggiori e dei più sciocchi. Per fortuna l’uomo al comando è, diciamo così, astuto.
Nel frattempo, che dire dei condizionamenti del suo comportamento scorretto come Presidente? Attenzione, sapete che la legislazione sui pesi e sui contrappesi è la stessa degli anni ’70? I repubblicani possono essersi preoccupati delle iniziative illegali da parte del Presidente durante il Watergate, ma di questi tempi chiaramente considerano loro compito la protezione dei privilegi del Genio Molto Stabile, lasciandogli fare tutto quello che vuole.
Consideratemi tra le persone che hanno trovato le rivelazioni del nuovo libro di Michael Wolff non così impressionanti, dato che semplicemente confermano quello che molti resoconti ci hanno detto della Casa Bianca. Le novità veramente importanti dell’ultima settimana, per come la vedo io, riguardano le indicazioni per le quali i dirigenti repubblicani del Congresso sono sempre più determinati a essere complici dell’ostruzionismo alla giustizia.
Sino ad oggi, non era del tutto chiaro se i membri del Congresso favorevoli a coprire il Presidente come David Nunes, che sta aggredendo il Dipartimento della Giustizia per i suoi tentativi di indagare sull’interferenza russa nelle elezioni, lavorassero in proprio. Ma il Presidente della Camera Paul Ryan si è adesso schierato apertamente dalla parte di Nunes, in sostanza partecipando interamente all’ostruzionismo.
Nello stesso tempo, due Senatori repubblicani hanno avanzato il primo ricorso di cui si abbia memoria al Congresso per addebiti penali connessi con l’intervento russo – ma non contro coloro che potrebbero aver lavorato con una ostile potenza straniera, bensì contro una passata spia britannica che aveva preparato un dossier sulla possibile collusione tra Trump e la Russia.
In altre parole, anche se una gran parte del mondo si sta interrogando sull’idoneità di Trump al suo incarico, le sole persone che potrebbero esercitare una costrizione nei suoi confronti stanno facendo del loro meglio per collocarlo al di sopra della legge.
Sinora, l’implosione delle nostre regole politiche ha avuto effetti considerevolmente modesti sulla vita quotidiana (a meno che non viviate nella Porto Rico sconvolta dall’uragano e non stiate ancora aspettando l’elettricità a causa di una risposta federale inadeguata). Il Presidente passa le sue mattinate a guardare la televisione e a twittare iracondo; ha gettato nello scompiglio le competenze del Governo e il suo partito non vuole che sappiate se è un agente straniero. Tuttavia il valore delle azioni aumenta, l’economia sta crescendo e non siamo finiti in nessuna nuova guerra.
Ma siamo agli inizi. Abbiamo speso più di due secoli nel costruire una grande nazione, e persino un ‘genio molto stabile’ probabilmente ha bisogno di un paio d’anni per portare a compimento la sua rovina.
[1] Come è noto, è quanto Trump ha detto di sé stesso su Twitter.
[2] È un settore del Dipartimento della sanità che si occupa dei servizi ai nativi delle tribù indiane e dell’Alaska.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"