Oct. 15, 2018
By Paul Krugman
Climate change is a hoax.
Climate change is happening, but it’s not man-made.
Climate change is man-made, but doing anything about it would destroy jobs and kill economic growth.
These are the stages of climate denial. Or maybe it’s wrong to call them stages, since the deniers never really give up an argument, no matter how thoroughly it has been refuted by evidence. They’re better described as cockroach ideas — false claims you may think you’ve gotten rid of, but keep coming back.
Anyway, the Trump administration and its allies — put on the defensive by yet another deadly climate change-enhanced hurricane and an ominous United Nations report — have been making all of these bad arguments over the past few days. I’d say it was a shocking spectacle, except that it’s hard to get shocked these days. But it was a reminder that we’re now ruled by people who are willing to endanger civilization for the sake of political expediency, not to mention increased profits for their fossil-fuel friends.
About those cockroaches: Details aside, the very multiplicity of climate-denial arguments — the deniers’ story keeps changing, but the bottom line that we should do nothing remains the same — is a sign that the opponents of climate action are arguing in bad faith. They aren’t seriously trying to engage with the reality of climate change or the economics of reduced emissions; their goal is to keep polluters free to pollute as long as possible, and they’ll grab onto anything serving that goal.
Still, it’s worth pointing out how thoroughly all their arguments have collapsed in recent years.
These days, climate deniers seem to have temporarily backed down a bit on claims that nothing is happening. The old dodge of comparing temperatures to an unusually warm year in 1998 to deny that the planet is getting warmer — which is like comparing days in early July with a warm day in May, and denying that there’s such a thing as summer — has been undermined by a string of new temperature records. And massive tropical storms fed by a warming ocean have made the consequences of climate change increasingly visible to the public.
So the new strategy is to downplay what has happened. Climate change models “have not been very successful,” declared Larry Kudlow, the top White House economic adviser. Actually, they have: Global warming to date is well in line with past projections. “Something’s changing and it’ll change back again,” asserted Donald Trump on “60 Minutes,” based upon, well, nothing.
Having grudgingly conceded that maybe the planet is indeed getting a bit warmer, the climate deniers claim to be unconvinced that greenhouse gases are responsible. “I don’t know that it’s man-made,” said Trump. And while he has sort-of-kind-of backed down on his earlier claims that climate change is a hoax concocted by the Chinese, he’s still seeing vast conspiracies on the part of climate scientists, who he says “have a very big political agenda.”
Think about that. Decades ago experts predicted, based on fundamental science, that emissions would raise global temperatures. People like Trump scoffed. Now the experts’ prediction has come true. And the deniers insist that emissions aren’t the culprit, that something else must be driving the change, and it’s all a conspiracy. Come on.
Why, it’s as if Trump were to suggest that the Saudis had nothing to do with the disappearance of Jamal Khashoggi, who vanished after entering a Saudi embassy — that he was killed by some mysterious third party. Oh, wait.
Finally, about the cost of climate policy: I’ve noted in the past how strange it is that conservatives have total faith in the power and flexibility of market economies, but claim that these economies will be completely destroyed if the government creates incentives to reduce greenhouse gas emissions.
Apocalyptic claims about the cost of reducing emissions are especially strange given tremendous technological progress in renewable energy: The costs of wind and solar power have plummeted. Meanwhile, coal-fired power plants have become so uncompetitive that the Trump administration wants to subsidize them at the expense of cleaner energy.
In short, while the arguments of climate deniers were always weak, they’ve gotten much weaker. Even if you were genuinely persuaded by the deniers five or 10 years ago, subsequent developments should have made you reconsider.
In reality, of course, climate denial has never had much to do with either logic or evidence; as I said, deniers are clearly arguing in bad faith. They don’t really believe what they’re saying. They’re just looking for excuses that will let people like the Koch brothers keep making money. Besides, liberals want to limit emissions, and modern conservatism is largely about owning the libs.
One way to think about what’s happening here is that it’s the ultimate example of Trumpian corruption. We have good reason to believe that Trump and his associates are selling out America for the sake of personal gain. When it comes to climate, however, they aren’t just selling out America; they’re selling out the whole world.
Donald e i negazionisti letali,
di Paul Krugman
Il cambiamento climatico è una bufala.
Il cambiamento climatico è in corso, ma non è provocato dall’uomo.
Il cambiamento climatico è provocato dall’uomo, ma cercare di farci qualcosa distruggerebbe posti di lavoro e la crescita dell’economia.
Questi sono gli stadi del negazionismo sul clima. O forse è sbagliato definirli stadi, dato che i negazionisti non si sono mai rassegnati ad un argomento, a prescindere da quanto fosse minuziosamente confutato dai fatti. Meglio descriverle come ‘idee scarafaggio’ – pretese false, delle quali potete pensare di esservi liberati, ma che tornano in continuazione.
In ogni modo, l’Amministrazione Trump e i suoi collaboratori – messi sulla difensiva ancora una volta da un altro uragano terribilmente accresciuto di potenza dal cambiamento climatico e da un nefasto rapporto delle Nazioni Unite – nei giorni passati hanno utilizzato tutti questi cattivi argomenti. Direi che è stato uno spettacolo impressionante, se non fosse difficile di questi tempi restare impressionati. Ma era un promemoria del fatto che adesso siamo governati da gente che è disponibile a mettere in pericolo la civiltà nell’interesse di convenienze politiche, per non dire degli accresciuti profitti dei loro amici dei combustibili fossili.
A proposito di quegli scarafaggi: a parte i dettagli, la assoluta varietà degli argomenti del negazionismo climatico – il racconto dei negazionisti continua a cambiare, ma la conclusione per la quale non dovremmo far niente resta sempre la stessa – è un segno che gli oppositori alle iniziative sul clima sono in malafede. Non stanno seriamente cercando di impegnarsi sulla realtà del cambiamento climatico o sull’economia della riduzione delle emissioni; il loro obbiettivo è di mantenere gli inquinatori liberi di inquinare più a lungo possibile, e si attaccheranno a tutto quello che servirà a quell’obbiettivo.
Eppure, vale la pena di mettere in evidenza quanto i loro argomenti negli anni recenti siano falliti miseramente.
In questi giorni, i negazionisti climatici sembrano aver temporaneamente rinunciato a un po’ di pretese secondo le quali non sta succedendo niente. Il vecchio espediente del confrontare le temperature con l’anno 1998, un anno insolitamente caldo, per negare che il pianeta si stia riscaldando – che sarebbe come confrontare gli inizi di luglio con un giorno caldo di maggio, e negare che esistano cose come l’estate – è stato messo in crisi da una sequenza di nuovi record nelle temperature. E massicce tempeste tropicali alimentate dal riscaldamento dell’oceano hanno reso le conseguenze del cambiamento climatico sempre più visibili all’opinione pubblica.
Dunque, la nuova strategia è minimizzare quello che sta accadendo. I modelli del cambiamento climatico “non hanno avuto un gran successo”, ha dichiarato Larry Kudlow, il principale consigliere economico della Casa Bianca. In realtà, l’hanno avuto: il riscaldamento globale sino ad oggi è assai in linea con le previsioni del passato. “Qualcosa sta cambiando e tornerà ancora a cambiare”, ha asserito Donald Trump nella trasmissione “60 minuti”, basandosi su niente.
Avendo ammesso a denti stretti che in effetti il pianeta si sta un po’ riscaldando, i negazionisti sostengono di non essere convinti che la responsabilità sia dei gas serra. “Io non so se sia provocato dall’uomo”, ha detto Trump. E mentre ha ceduto in qualche modo sulle sue originarie pretese per le quali il cambiamento climatico era una bufala inventata dai cinesi, continua a vedere grandi cospirazioni da parte degli scienziati del clima, che a suo dire “hanno una agenda politica molto intensa”.
Ci si rifletta. Decenni orsono gli esperti prevedevano, basandosi su una scienza fondamentale, che le emissioni avrebbero alzato le temperature globali. Oggi le previsioni degli esperti si sono avverate. E i negazionisti insistono che le emissioni non sono colpevoli, che ci dev’essere qualcos’altro che provoca il cambiamento, ed è tutta una cospirazione. Ma per favore!
Perché è come se Trump stesse suggerendo che i Sauditi non hanno niente a che fare con la scomparsa di Jamal Kashoggi, che è svanito dopo essere entrato in un’Ambasciata saudita – come se fosse stato assassinato da una misteriosa terza parte. Ma aspettate [1].
Infine, sul costo della politica climatica: in passato ho notato quanto sia strano che i conservatori abbiano fiducia totale sul potere e la flessibilità delle economie di mercato, ma sostengano che queste economie saranno completamente distrutte se il Governo istituisce incentivi per ridurre le emissioni dei gas serra.
Argomenti apocalittici sul costo della riduzione delle emissioni sono particolarmente strani dato l’impressionante progresso tecnologico nelle energie rinnovabili: i costi dell’eolico e dl solare sono precipitati. Nel frattempo le centrali elettriche alimentate a carbone sono diventate talmente non competitive che l’Amministrazione Trump vuole sussidiarle a spese delle energie più pulite.
In poche parole, mentre gli argomenti dei negazionisti sono sempre stati deboli, sono diventati molto più deboli. Persino se foste stati persuasi dai negazionisti 5 o 10 anni orsono, gli sviluppi successivi dovrebbero indurvi ad una riconsiderazione.
In realtà, come è ovvio, il negazionismo climatico non ha mai avuto molto a che fare con la logica o con i fatti: come ho detto, i negazionisti stanno chiaramente argomentando in mala fede. Non credono realmente a quello che dicono. Stanno solo cercando scuse che consentano a persone come i fratelli Koch di continuare a far soldi. Inoltre, i progressisti vogliono limitare le emissioni e il conservatorismo moderno agisce soprattutto per prendersi gioco dei progressisti.
Un modo di ragionare su quello che sta accadendo in questo caso, è che si tratta dell’esempio definitivo della corruzione trumpiana. Abbiamo buone ragioni di credere che Trump e i suoi soci stiano svendendo l’America per i propri personali interessi. Quando si arriva al clima, tuttavia, non svendono solo l’America; svendono il mondo intero.
[1] La connessione nel testo inglese spiega quell’ “aspettate”: nei giorni scorsi – il 15 ottobre, quindi mentre questo articolo veniva pubblicato – Trump stava già facendo una dichiarazione del genere sull’argomento Kashoggi. Affermando di aver parlato con il Re saudita e di averlo trovato completamente ignaro. Dunque non escludendo che possa essersi trattato di “killers canaglia” che si erano inseriti nell’Ambasciata. Ovvero la tesi di una “manina” di qualcun altro.
By mm
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