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L’imbroglio fiscale di Trump, Fase II. Di Paul Krugman (New York Times, 18 ottobre 2018)

 

Oct. 18, 2018

The Trump Tax Scam, Phase II

By Paul Krugman

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When the Trump tax cut was on the verge of being enacted, I called it “the biggest tax scam in history,” and made a prediction: deficits would soar, and when they did, Republicans would once again pretend to care about debt and demand cuts in Medicare, Medicaid and Social Security.

Sure enough, the deficit is soaring. And this week Mitch McConnell, the Senate majority leader, after declaring the surge in red ink “very disturbing,” called for, you guessed it, cuts in “Medicare, Social Security and Medicaid.” He also suggested that Republicans might repeal the Affordable Care Act — taking away health care from tens of millions — if they do well in the midterm elections.

Any political analyst who didn’t see this coming should find a different profession. After all, “starve the beast” — cut taxes on the rich, then use the resulting deficits as an excuse to hack away at the safety net — has been G.O.P. strategy for decades.

Oh, and anyone asking why Republicans believed claims that the tax cut would pay for itself is being naïve. Whatever they may have said, they never actually believed that the tax cut would be deficit-neutral; they pushed for a tax cut because it was what wealthy donors wanted, and because their posturing as deficit hawks was always fraudulent. They didn’t really buy into economic nonsense; it would be more accurate to say that economic nonsense bought them.

That said, even I have been surprised by a couple of things about the G.O.P.’s budget bait-and-switch. One is the timing: I would have expected McConnell to hold his tongue until after the midterms. The other is the lying: I knew Donald Trump and his allies would be dishonest, but I didn’t expect the lies to be as baldfaced as they are.

What are they lying about? For starters, about the causes of a sharply higher deficit, which they claim is the result of higher spending, not lost revenue. Mick Mulvaney, Trump’s budget director, even tried to claim that the deficit is up because of the costs of hurricane relief.

The flimsy justification for such claims is that in dollar terms, federal revenue over the past year is slightly up from the previous year, while spending is about 3 percent higher.

But that’s a junk argument, and everyone knows it. Both revenue and spending normally grow every year thanks to inflation, population growth and other factors. Revenue during Barack Obama’s second term grew more than 7 percent a year. The sources of the deficit surge are measured by how much we’ve deviated from that normal growth, and the answer is that it’s all about the tax cut.

Dishonesty about the sources of the deficit is, however, more or less a standard Republican tactic. What’s new is the double talk that pervades G.O.P. positioning on the budget and, to be fair, just about every major policy issue.

What do I mean by double talk? Well, consider the fact that even as McConnell blames “entitlements” (that is, Medicare and Social Security) for deficits, and declares (falsely) that Medicare in particular is “unsustainable,” Paul Ryan’s super PAC has been running ads accusing Democrats of wanting to cut Medicare. The cynicism is breathtaking.

But then, it’s no more cynical than the behavior of Republicans like Dean HellerJosh Hawley and even Ted Cruz who voted to repeal the Affordable Care Act, which protects Americans with pre-existing medical conditions, or supported a lawsuit trying to strip that protection out of the act, and are now running on the claim that they want to … protect people with pre-existing conditions.

The point is that we’re now in a political campaign where one side’s claimed position on every major policy issue is the opposite of its true position. Republicans have concluded that they can’t win an argument on the issues, but rather than changing their policies, they’re squirting out clouds of ink and hoping voters won’t figure out where they really stand.

Why do they think they can get away with this? The main answer is obviously contempt for their own supporters, many of whom get their news from Fox and other propaganda outlets that slavishly follow the party line. And even in appeals to those supporters who rely on other sources, Republicans believe that they can neutralize the deep unpopularity of their actual policies by misrepresenting their positions, and win by playing to racism and fear.

But let’s be clear: G.O.P. cynicism also involves a lot of contempt for the mainstream news media. Historically, media organizations have been remarkably unwilling to call out lies; the urge to play it safe with he-said-she-said reporting has very much worked to Republicans’ advantage, given the reality that the modern G.O.P. lies a lot more than Democrats do. Even the most blatant falsehood tends to be reported with headlines about how “Democrats say” it’s false, not that it’s actually false.

Anyway, at this point Republicans are proclaiming that war is peace, freedom is slavery, ignorance is strength and the party that keeps trying to kill Medicare is actually the program’s greatest defender.

Can a campaign this dishonest actually win? We’ll find out in less than three weeks.

 

L’imbroglio fiscale di Trump, Fase II.

Di Paul Krugman

Quando il taglio delle tasse di Trump era sul punto di essere approvato, io lo definii “il più grande inganno fiscale nella storia” e feci una previsione: il deficit sarebbe schizzato alle stelle e a quel punto i repubblicani avrebbero nuovamente finto di preoccuparsi del debito e avrebbero chiesto tagli su Medicare, Medicaid e sulla Previdenza Sociale.

Senza dubbio, il deficit è in forte crescita. E questa settimana Mitch McConnell, il leader della maggioranza al Senato, dopo aver dichiarato la crescita del disavanzo “molto inquietante”, si è pronunciato, avete indovinato, per tagli su “Medicare, la Previdenza Sociale e Medicaid”. Se andassero bene nelle elezioni di medio termine, egli ha anche suggerito che i repubblicani potrebbero abrogare la Legge sulla Assistenza Sostenibile – togliendo l’assistenza sanitaria a decine di milioni di persone.

Ogni analista politico che non si è accorto che si sarebbe arrivati a questo punto dovrebbe cercarsi un altro lavoro. Dopo tutto “affamare la bestia” – tagliare le tasse ai ricchi per poi utilizzare i conseguenti deficit come una scusa per far saltare le reti della sicurezza sociale – è stata per decenni la strategia del Partito Repubblicano.

Inoltre, chiunque si stia chiedendo perché i repubblicani credevano agli argomenti secondo i quali i tagli alle tasse si sarebbero ripagati da soli, è ben ingenuo. Qualunque cosa possano aver detto, non hanno mai effettivamente creduto che i tagli alle tasse non avrebbero inciso sul deficit; hanno spinto per gli sgravi fiscali perché era quello che volevano i ricchi finanziatori del partito, e perché l’atteggiamento da falchi del deficit era sempre stato fraudolento. Non hanno mai preso per buona una insensatezza economica; è più appropriato dire che l’insensatezza economica li ha comprati tutti.

Ciò detto, persino io sono rimasto sorpreso da un paio di cose da gioco delle tre carte [1] del Partito Repubblicano sul bilancio. Una è la tempistica: mi sarei aspettato che Mitch McConnell si sarebbe morso la lingua prima delle elezioni di medio termine. L’altra è la menzogna: sapevo che Donald Trump e soci sarebbero stati disonesti, ma non mi aspettavo che le bugie fossero così sfrontate.

Su cosa stanno mentendo? Per cominciare, sulle cause di un deficit bruscamente più elevato, che pretendono sia il risultato di una spesa maggiore, non delle entrate. Mick Mulvaney, il direttore del bilancio di Trump, ha persino cercato di sostenere che il deficit sia salito per i costi dei soccorsi per l’uragano.

La inconsistente giustificazione per tali pretese è che in termini di dollari, le entrate federali nell’anno passato sono cresciute leggermente rispetto all’anno precedente, mentre la spesa è di circa il 3 per cento più alta.

Ma è un argomento spazzatura, come tutti sanno. Sia le entrate che le spese normalmente crescono ogni anno grazie all’inflazione, alla crescita della popolazione e ad altri fattori. Durante il secondo mandato di Barack Obama, le entrate crebbero più del 7 per cento all’anno. Le fonti della crescita del deficit vengono misurate sulla base di quanto ci discostiamo dalla crescita normale, e la risposta è che dipende tutto dagli sgravi fiscali.

La disonestà sulle cause del deficit, tuttavia, è una tattica repubblicana più o meno normale. Quello che è nuovo è il linguaggio ambiguo che pervade la posizione del Partito Repubblicano sul bilancio e, ad essere giusti, proprio su tutti i temi politici importanti.

Che intendo per linguaggio ambiguo? Ebbene, si consideri che anche quando McConnell dà la colpa per i deficit ai “diritti sociali” (ovvero, a Medicare ed alla Previdenza Sociale), e afferma (falsamente) che in particolare Medicare è “insostenibile”, il super Comitato di Azione Politica di Paul Ryan ha diramato avvisi pubblicitari che accusano i democratici di voler tagliare Medicare. Un cinismo mozzafiato.

Ma inoltre, non è più che cinico il comportamento di repubblicani come Dean Heller, Josh Hawley e persino Ted Cruz che hanno votato per l’abrogazione della Legge sulla Assistenza Sostenibile, che protegge gli americani con patologie preesistenti, o hanno sostenuto una causa civile che cerca di eliminare tale protezione dalla legge, e adesso procedono con la pretesa di voler … proteggere le persone con patologie preesistenti?

Il punto è che siamo adesso in una campagna politica nella quale la posizione sostenuta da uno schieramento è quella opposta alla sua posizione effettiva. I repubblicani sono arrivati alla conclusione che non possono vincere alcun dibattito su quei temi, ma anziché cambiare le loro politiche, stanno schizzando dappertutto nuvole di inchiostro nella speranza che gli elettori non capiscano la loro posizione effettiva.

Perché pensano di potersela cavare in questo modo? La prima risposta è ovviamente il disprezzo per i loro stessi elettori, molti dei quali ricevono le loro informazioni da Fox e da altri spacci di propaganda che seguono in modo pedissequo la linea del partito. E persino in appelli a quei sostenitori che si basano su altre fonti, i repubblicani credono di poter neutralizzare la profonda impopolarità delle loro politiche effettive rappresentando in modo fuorviante le loro posizioni, e di vincere utilizzando le carte del razzismo e della paura.

Ma siamo chiari: il cinismo del Partito Repubblicano riguarda anche una buona dose di disprezzo anche da parte dei principali media dell’informazione. Storicamente, le associazioni dei media sono state considerevolmente indisponibili a sfidare quelle menzogne; il bisogno di andare sul sicuro con resoconti del tipo “lui ha detto, lei ha detto” ha funzionato moltissimo a vantaggio dei repubblicani, data la circostanza per la quale il Partito Repubblicano odierno si basa molto di più sulle menzogne di quello che fanno i democratici. Si tende a presentare persino la più sfacciata falsità con titoli secondo i quali “i democratici dicono che è falso”, non per la effettiva falsità.

In ogni modo, a questo punto i repubblicani stanno proclamando che la guerra è pace, che la libertà è schiavitù, che l’ignoranza è forza e che il partito che continua a cercar di liquidare Medicare è in realtà il più grande difensore del programma.

Può una campagna elettorale talmente disonesta averla davvero vinta? Lo scopriremo in meno di tre settimane.

 

 

 

 

 

 

 

[1] “Bait-and-switch” è una espressione idiomatica che si riferisce alla pratica commerciale non onesta di mettere in vetrina un articolo conveniente per attrarre i consumatori, e poi annunciare che è terminato, o che ha un nuovo prezzo. Noi diremmo uno “specchietto per le allodole”. In questo caso, mi pare che il “gioco delle tre carte” vada anche meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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