By Paul Krugman
The midterm elections were, to an important extent, a referendum on the Affordable Care Act; health care, not Donald Trump, dominated Democratic campaigning. And voters delivered a clear verdict: They want Obamacare’s achievements, the way it expanded coverage to roughly 20 million people who would otherwise have been uninsured, to be sustained.
But on Friday, Reed O’Connor, a partisan Republican judge known for “weaponizing” his judicial power, declared the A.C.A. as a whole — protection for pre-existing conditions, subsidies to help families afford coverage, and the Medicaid expansion — unconstitutional. Legal experts from both right and left ridiculed his reasoning and described his ruling as “raw political activism.” And that ruling probably won’t be sustained by higher courts.
But don’t be too sure that his sabotage will be overturned. O’Connor’s abuse of power may be unusually crude, but that sort of behavior is becoming increasingly common. And it’s not just health care, nor is it just the courts. What Nancy Pelosi called the “monstrous endgame” of the Republican assault on health care is just the leading edge of an attack on multiple fronts, as the G.O.P. tries to overturn the will of the voters and undermine democracy in general.
For while we may congratulate ourselves on the strength of our political institutions, in the end institutions consist of people and fulfill their roles only as long as the people in them respect their intended purpose. Rule of law depends not just on what is written down, but also on the behavior of those who interpret and enforce that rule.
If these people don’t regard themselves as servants of the law first, partisans second, if they won’t subordinate their political goals to their duty to preserve the system, laws become meaningless and only power matters.
And what we’re seeing in America — what we’ve actually been seeing for years, although much of the news media and political establishment has refused to acknowledge it — is an invasion of our institutions by right-wing partisans whose loyalty is to party, not principle. This invasion is corroding the Republic, and the corrosion is already very far advanced.
I say “right-wing” advisedly. There are bad people in both parties, as there are in all walks of life. But the parties are structurally different. The Democratic Party is a loose coalition of interest groups, but the modern Republican Party is dominated by “movement conservatism,” a monolithic structure held together by big money — often deployed stealthily — and the closed intellectual ecosystem of Fox News and other partisan media. And the people who rise within this movement are, to a far greater degree than those on the other side, apparatchiks, political loyalists who can be counted on not to stray from the party line.
Republicans have been stuffing the courts with such people for decades; O’Connor was appointed by George W. Bush. That’s why his ruling, no matter how bad the legal reasoning, wasn’t a big surprise. The only question was whether he would imagine himself able to get away with such a travesty. Obviously he did, and he may well have been right.
But as I said, it’s not just the courts. Even as Trump and his allies spin fantasies about sabotage by the “deep state,” the reality is that a growing number of positions in government agencies are being occupied by right-wing partisans who care nothing, or actively oppose, their agencies’ missions. The Environmental Protection Agency is now run by people who don’t want to protect the environment, Health and Human Services by people who want to deny Americans health care.
The same takeover by apparatchiks is taking place in politics. Remember when the role of the Senate was supposed to be to “advise and consent”? Under Republican control it’s just plain consent — there is almost literally nothing Trump can do, up to and including clear evidence of corruption and criminality, that will induce senators from his party to exercise any kind of oversight.
So how do people who think and behave this way respond when the public rejects their agenda? They attempt to use their power to overrule the democratic process. When Democrats threaten to win elections, they rig the voting process, as they did in Georgia. When Democrats win despite election rigging, they strip the offices Democrats win of power, as they did in Wisconsin. When Democratic policies prevail despite all of that, they use apparatchik-stuffed courts to strike down legislation on the flimsiest of grounds.
As David Frum, the author of “Trumpocracy,” warned a year ago: “If conservatives become convinced that they cannot win democratically, they will not abandon conservatism. They will reject democracy.” That’s happening as we speak.
So Pelosi was right about Reed O’Connor’s ruling being a symptom of a “monstrous endgame,” but the game in question isn’t just about perpetuating the assault on health care, it’s about assaulting democracy in general. And the current state of the endgame is probably just the beginning; the worst, I fear, is yet to come.
Il mostruoso fine partita del conservatorismo,
di Paul Krugman
Le elezioni di medio termine sono state in gran parte un referendum sulla Legge sulla Assistenza Sostenibile (ACA): l’assistenza sanitaria, e non Donald Trump, ha dominato la campagna elettorale dei democratici. E gli elettori hanno emesso un verdetto chiaro: vogliono che siano difese le realizzazioni della riforma di Obama, il modo in cui essa ha allargato la copertura a circa 20 milioni di americani che altrimenti non avrebbero avuto l’assicurazione.
Ma venerdì, Reed O’Connor, un fazioso giudice repubblicano noto per usare il suo potere giudiziario come un’arma impropria, ha dichiarato che l’ACA nel suo complesso – la protezione per le patologie preesistenti, i sussidi per aiutare le famiglie a permettersi l’assicurazione, e l’ampliamento di Medicaid – non è costituzionale. Esperti legali sia di destra che di sinistra hanno ridicolizzato il suo ragionamento e descritto la sua decisione come “rozzo attivismo politico”. E quella decisione probabilmente non sarà mantenuta nei più alti gradi di giudizio.
Ma non siate troppo sicuri che questo suo sabotaggio venga ribaltato. L’abuso di potere di O’Connor può essere inusualmente rozzo, ma quel tipo di condotta sta diventando sempre più diffuso. E non si tratta solo della assistenza sanitaria, né riguarda solo i Tribunali. Quello che Nancy Pelosi ha definito “il mostruoso finale di partita” dell’assalto repubblicano sulla assistenza sanitaria è solo l’esempio più avanzato di un attacco su vari fronti, dato che il Partito Repubblicano cerca in generale di ribaltare la volontà degli elettori e di scalzare la democrazia.
Perché, se possiamo congratularci con noi stessi per la forza delle nostre istituzioni politiche, alla fine le istituzioni si basano sulle persone e onorano le loro funzioni solo finché le persone che operano in esse rispettano gli scopi previsti. Lo stato di diritto non dipende soltanto da ciò che è scritto, ma anche dalla condotta di coloro che interpretano e applicano quella regola.
Se queste persone non si considerano anzitutto come servitori della legge, e solo successivamente come persone di parte [1], se esse non subordineranno i loro obbiettivi politici al loro dovere di preservare il sistema, le leggi perdono ogni significato e conta solo il potere.
Quello a cui stiamo assistendo in America – quello a cui in realtà abbiamo assistito per anni, sebbene i media dell’informazione e le classi dirigenti della politica si siano rifiutate di riconoscerlo – è una invasione delle nostre istituzioni da parte di individui faziosi dell’estrema destra, leali al partito, non ai principi. Questa invasione sta corrodendo la repubblica, e la corrosione è già molto avanzata.
Dico “estrema destra” a ragion veduta. In entrambi i partiti ci sono persone discutibili, come ce ne sono in tutti i luoghi della società. Ma i due partiti sono strutturalmente differenti. Il Partito Democratico è una vaga coalizione di gruppi di interesse, ma il Partito Repubblicano odierno è dominato dal “conservatorismo di movimento”, una struttura monolitica tenuta insieme da tanti soldi – spesso distribuiti in sordina – e dall’ecosistema intellettuale chiuso di Fox News e di altri media faziosi. E le persone che fanno carriera con questo movimento sono, in grado maggiore di quelli dell’altro schieramento, uomini di apparato, punti di riferimento di fedeltà politica che si può contare non si allontanino dalla linea del partito.
I repubblicani hanno riempito i tribunali di persone del genere per decenni; O’Connor venne nominato da George W: Bush. Questa è la ragione per la quale la sua decisione, a prescindere da quanto sia scorretto il ragionamento legale, non è stata una sorpresa. L’unica domanda era se si fosse immaginato di essere capace di cavarsela con una farsa del genere. Ovviamente se lo immaginava, e potrebbe ben aver avuto ragione.
Ma, come ho detto, la cosa non riguarda solo i Tribunali. Anche se Trump e i suoi amici raccontano storie fantastiche sul sabotaggio da parte del “ventre molle dello Stato”, la verità è che un numero crescente di posizioni nelle agenzie governative vengono occupate da militanti di destra che non si curano affatto, o si oppongono attivamente, alle missioni di quelle agenzie. L’Agenzia della Protezione Ambientale è adesso gestita da persone che non intendono proteggere l’ambiente, i Servizi della Salute e alla Persona da gente che intende negare l’assistenza sanitaria agli americani.
La stessa occupazione del potere è in atto nella politica. Si ricorda quando il ruolo del Senato si pensava fosse quello di “consigliare e dare il benestare”? Con il controllo repubblicano esso si è ridotto al solo dare il benestare – non c’è quasi niente che Trump possa fare, incluse financo prove evidenti di corruzione e di reati, che indurrà i senatori del suo partito a esercitare qualsiasi genere di vigilanza.
Come reagiscono, dunque, persone che ragionano e si comportano in questo modo, quando la pubblica opinione rigetta i loro programmi? Tentano di usare il loro potere per respingere il processo democratico. Dinanzi alla minaccia che i democratici vincano le elezioni, manipolano il procedimento elettorale, come hanno fatto in Georgia. Quando i democratici vincono nonostante le manipolazioni, privano del loro potere gli uffici che i democratici guadagnano, come hanno fatto nel Wisconsin. Quando le politiche dei democratici prevalgono nonostante tutto, usano i Tribunali riempiti con gente di apparato per abbattere le leggi su basi di massima inconsistenza.
Come David Frum, l’autore di “Trumpcrazia”, metteva in guardia un anno fa: “Se i conservatori si convincono di non poter vincere democraticamente, non abbandoneranno il conservatorismo. Respingeranno la democrazia”. Quello che sta avvenendo mentre parliamo.
Dunque la Pelosi aveva ragione a proposito del fatto che la sentenza di Reed O’Connor fosse un sintomo di un “finale mostruoso della partita”, ma la partita in questione non riguarda soltanto il perpetuare l’assalto alla assistenza sanitaria, riguarda la democrazia in generale. E lo stato attuale di questo finale di partita è solo agli inizi; ho il timore che il peggio debba ancora venire.
[1] Non si dimentichi che molte cariche pubbliche anche di natura giudiziaria sono elettive, oppure sono coperte per effetto di nomine politiche, come in seguito ricorda l’articolo stesso. Quindi l’essere di parte non è uno sproposito assoluto. Si proviene da uno schieramento, ma si avrebbe il dovere di rispettare la deontologia della propria funzione, in particolare nel caso della giustizia.
By mm
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