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I Governi veri dell’America democratica, di Paul Krugman (New York Times 17 gennaio 2019)

 

Jan,17, 2019

The Real Governments of Blue America

By Paul Krugman

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Officially, a big part of the federal government shut down late last month. In important ways, however, America’s government went AWOL almost two years earlier, when Donald Trump was inaugurated.

After all, politicians supposedly seek office in order to get stuff done — to tackle real problems and implement solutions. But neither Trump, who spends his energy inventing crises at the border, nor the Republicans who controlled Congress for two years have done any of that. Their only major legislative achievement was a tax cut that blew up the deficit without, as far as anyone can tell, doing anything to enhance the economy’s long-run growth prospects.

Meanwhile, there has been no hint of the infrastructure plan Trump promised to deliver. And after many years of denouncing Obamacare and promising to provide a far better replacement, Republicans turned out to have no idea how to do that, and in particular no plan to protect Americans with pre-existing conditions.

Why can’t Republicans govern? It’s not just that their party is committed to an ideology that says that government is always the problem, never the solution. Beyond that, they have systematically deprived themselves of the ability to analyze policies and learn from evidence, because hard thinking might lead someone to question received doctrine.

And Republicans still control the Senate and the White House. So even when (if?) the shutdown ends, it will be at least two years before we have a government in Washington that’s actually capable of, or even interested in, governing.

But not everything is on hold. For America has a federal system, and the 2018 elections set the stage for a wave of actual governance — of real efforts to solve real problems — at the state and local levels.

Until recently Republicans had a virtual lock on state government. Almost half the population lived in states with Republican “trifectas,” that is, G.O.P. control of both houses plus the governorship. Democrats had comparable control in California, and pretty much nowhere else.

But elections since then have transformed the picture. New Jersey and Washington went full Democratic in 2017, and six more states, including Illinois and New York, flipped in November. At this point more than a third of Americans live under full Democratic control, not far short of the Republican total.

These newly empowered majorities are moving quickly to start governing again. And the experience of states that already had Democratic trifectas suggests that they may achieve a lot.

Consider the experience of California, where Democrats took full control in 2011. Conservatives lambasted Jerry Brown’s increases in taxes, spending and the minimum wage, declaring that the state was committing “economic suicide.” In reality, the economy boomed, while California’s enthusiastic implementation of health reform brought the uninsured share of the population down from 18 percent in 2011 to just 7 percent in 2017 — almost twice the reduction in the U.S. as a whole.

Or consider New Jersey, where Democrats took control last year and used that control to implement a series of measures — including reimposing the requirement that individuals buy health insurance — that reversed many of the Trump administration’s efforts at health care sabotage. The result was a sharp drop in insurance premiums, which are now among the lowest in the nation.

Now that Democratic control has expanded, we can expect to see more of this kind of activism.

Gavin Newsom, California’s new governor, has proposed further action on health care, including a New Jersey-style state-level mandate and expanded subsidies for the middle class. Washington’s governor is proposing creation of a public option, a state insurance plan residents can buy into. And New York City’s mayor is proposing measures that would, he says, guarantee coverage for all New Yorkers, including undocumented immigrants.

And health care isn’t the only front for new action. For example, Newsom is also proposing major new spending on education and housing affordability. The latter is very important: Soaring housing costs are the biggest flaw in California’s otherwise impressive success story.

Now, let’s be clear: Not all of the new Democratic policy proposals will actually be implemented, and not all of those that do go into effect will live up to expectations. There’s no such thing as perfection, in policy or in life, and leaders who never experience failures or setbacks aren’t taking enough risks.

The point, however, is that newly empowered state and local politicians do seem willing to take risks and try new things in an effort to make progress against the nation’s problems.

And that’s a very hopeful sign for America, because their example may prove contagious.

Justice Louis Brandeis famously described the states as the laboratories of democracy; right now they’re the places where we’re seeing what it looks like when elected officials try to do what they were elected to do, and actually govern. If we’re lucky, two years from now that attitude may re-establish itself in the nation’s capital.

 

 

I Governi veri dell’America democratica,

di Paul Krugman

Ufficialmente, una gran parte del Governo Federale ha chiuso i battenti il mese scorso. Tuttavia, in modi rilevanti, il Governo dell’America è andato AWOL [1] quasi due anni orsono quando ebbe inizio il mandato di Donald Trump.

Dopo tutto, si suppone che gli uomini politici cerchino incarichi allo scopo di realizzare qualcosa – di affrontare i problemi veri e di adottare soluzioni. Ma né Trump, che spende le sue energie inventandosi crisi al confine, né i repubblicani che hanno controllato il Congresso, hanno fatto niente del genere. La loro unica importante realizzazione legislativa è stata un taglio delle tasse che ha fatto esplodere il deficit senza, per quello che chiunque può dire, fare niente per accrescere le prospettive di crescita a lungo termine dell’economia.

Nel frattempo, non c’è stato alcun cenno di un piano infrastrutturale che Trump aveva promesso di realizzare. E dopo molti anni di denunce della riforma sanitaria di Obama e di promesse di sostituirla con qualcosa di meglio, è risultato che i repubblicani non hanno nessuna idea su come farlo, e in particolare non hanno alcun programma per proteggere gli americani con patologie sanitarie preesistenti.

Perché i repubblicani non possono governare? Non si tratta soltanto del fatto che il loro partito si è impegnato in una ideologia che afferma che il Governo è sempre il problema, mai la soluzione. Oltre a ciò, si sono sistematicamente esclusi dalla capacità di analizzare le politiche e di imparare dai fatti, giacché riflettere seriamente potrebbe portare qualcuno a mettere in dubbio la dottrina comunemente accettata.

E i repubblicani controllano ancora il Senato e la Casa Bianca. Dunque persino quando (se?) avrà un termine lo shutdown, ovvero la chiusura delle funzioni amministrative, ci vorranno almeno due anni prima di avere un Governo a Washington che sia effettivamente capace, o anche interessato, a governare.

Ma non è tutto sospeso. Perché l’America ha un sistema federale, e le elezioni del 2018 hanno posto le basi per una ondata di governi effettivi – di sforzi veri per risolvere i problemi veri – ai livelli degli Stati e delle comunità locali.

Sino ai tempi recenti, i repubblicani avevano una presa sostanziale sui governi degli Stati. Quasi metà della popolazione viveva in Stati con “triplette” repubblicane, ovvero con il controllo del Partito Repubblicano di entrambe le Camere e del Governatorato. I democratici avevano un controllo paragonabile in California, e quasi da nessuna altra parte.

Ma da allora le elezioni hanno trasformato il quadro. Il New Jersey e Washington sono passati pienamente ai democratici nel 2017, e sei altri Stati, inclusi l’Illinois e New York, a novembre hanno rovesciato gli equilibri. A questo punto più di un terzo degli americani vivono sotto il pieno controllo democratico, non così lontano dal totale dei repubblicani.

Queste maggioranze che si sono di recente rafforzate si stanno rapidamente orientando a cominciare di nuovo a governare. E l’esperienza degli Stati che hanno già avuto ‘triplette’ democratiche indica che possono realizzare molto.

Si consideri l’esperienza della California, dove i democratici hanno ottenuto il pieno controllo nel 2011. I conservatori fustigarono gli aumenti delle tasse di Jerry Brown, le sue spese ed il minimo salariale, dichiarando che lo Stato stava mettendo in pratica un “suicidio economico”. In realtà, l’economia è molto cresciuta, mentre l’attuazione entusiastica della riforma sanitaria ha portato la quota non assicurata della popolazione dal 18 per cento nel 2011 a solo il 7 per cento nel 2017 – quasi il doppio della riduzione negli Stati Uniti nel loro complesso.

Oppure si consideri il New Jersey, dove i democratici hanno preso il pieno controllo l’anno passato per mettere in atto una serie di misure – inclusa la reimposizione della condizione che i singoli acquistino l’assicurazione sanitaria – che hanno rovesciato molti sforzi di sabotare l’assistenza sanitaria da parte della Amministrazione Trump. Il risultato è stato un brusco calo delle polizze assicurative, che adesso sono tra le più basse della nazione.

Ora che il controllo democratico si è ampliato, possiamo aspettarci di vedere altro da questo genere di attivismo.

Gavin Newsom, nuovo Governatore della California, ha proposto ulteriori iniziative sulla assistenza sanitaria, incluso un mandato al livello dello Stato del genere di quello del New Jersey e più ampi sussidi per la classe media. Il Governatore di Washington sta proponendo la creazione di una opzione pubblica, un programma assicurativo dello Stato al quale possono aderire i residenti. E il Sindaco di New York City sta proponendo misure che garantirebbero, a suo dire, la copertura per tutti i newyorchesi, inclusi gli immigranti privi di documenti.

E l’assistenza sanitaria non è l’unico fronte per le nuove iniziative. Ad esempio, Newsom sta proponendo importanti nuove spese per poter godere dell’istruzione e di alloggi. La seconda è molto importante: i costi degli alloggi che vanno alle stelle sono il più grande difetto nella altrimenti impressionante storia di successo della California.

Ora, siamo chiari: non tutte le nuove proposte democratiche saranno effettivamente messe in atto, e non tutte tra quelle che entreranno in funzione saranno all’altezza delle aspettative. Nella politica come nella vita non esistono cose come la perfezione, e i dirigenti che non hanno mai sperimentato fallimenti o contrattempi non si prendono abbastanza rischi.

Il punto, tuttavia, è che i politici degli Stati e delle comunità locali di recente rafforzati sembrano davvero disponibili a prendersi rischi ed a cercare nuove soluzioni in uno sforzo di fare progressi in rapporto ai problemi della nazione.

E questo è un segnale di speranza per l’America, giacché il loro esempio si può dimostrare contagioso.

Il Giudice Louis Brandeis notoriamente descriveva gli Stati come i laboratori della democrazia; in questo momento essi sono i luoghi dove osserviamo a cosa assomiglino i dirigenti eletti quando cercano di fare quello che sono stati eletti per fare, ed effettivamente governano. Se abbiamo fortuna, tra due anni quella attitudine potrà essere ristabilita nella capitale della nazione.

 

 

 

 

 

 

 

[1] Significa “Absent Without Official Leave” (“Assente Senza Un Permesso Ufficiale”). È una espressione che di solito si usa negli ambienti militari, in riferimento ad un soldato, o ad un corpo di soldati, che ha lasciato il suo posto senza un permesso ufficiale.

 

 

 

 

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