April 25, 2019
By Paul Krugman
“If you live in the Midwest, where else do you want to live besides Chicago? You don’t want to live in Cincinnati or Cleveland or, you know, these armpits of America.” So declared Stephen Moore, the man Donald Trump wants to install on the Federal Reserve’s Board of Governors, during a 2014 event held at a think tank called, yes, the Heartland Institute.
The crowd laughed.
Moore is an indefensible choice on many grounds. Even if he hadn’t shown himself to be extraordinarily misogynistic and have an ugly personal history, his track record on economics — always wrong, never admitting error or learning from it — is utterly disqualifying.
His remarks about the Midwest, however, highlight more than his unsuitability for the Fed. They also provide an illustration of something I’ve been noticing for a while: The thinly veiled contempt conservative elites feel for the middle-American voters they depend on.
This is not the story you usually hear. On the contrary, we’re inundated with claims that liberals feel disdain for the heartland. Even liberals themselves often buy into these claims, berate themselves for having been condescending and pledge to do better.
But what’s the source of that narrative? Look at where the belief that liberals don’t respect the heartland comes from, and it turns out that it has little to do with things Democrats actually say, let alone their policies. It is, instead, a story line pushed relentlessly by Fox News and other propaganda organizations, relying on out-of-context quotes and sheer fabrication.
Conservative contempt, by contrast, is real. Moore’s “armpit” line evidently didn’t shock his audience, probably because disparaging views about middle America are widespread among right-wing intellectuals and, more discreetly, right-wing politicians.
Let’s be clear: There is a real economic and social crisis in what one recent analysis calls the “Eastern Heartland.” This region suffers from persistently low employment among working-age men and has seen a surge in mortality from alcohol, suicide and opioids — “deaths of despair,” in the phrase of Anne Case and Angus Deaton.
What lies behind this crisis? The view of most liberals, as far as I can tell, is that it reflects declining economic opportunity, changes in the economy that have favored metropolitan areas over rural communities. On this view, declining opportunity has led to social disruption, in the same way that the disappearance of urban industryundermined inner-city communities a half century ago.
Many conservatives, however, blame the victims. They attribute the heartland’s woes to a mysterious collapse in morality and family values that somehow hasn’t affected coastal cities. Moral collapse is the theme of books like Charles Murray’s “Coming Apart: The State of White America,” and of innumerable articles. One widely read essay in National Review went so far as to label the troubled Eastern Heartland “the white ghetto,” whose people are too indolent to move to where the jobs are.
So who, exactly, doesn’t respect middle America?
When it comes to politicians, of course, what they say is much less important than what they do. So what do the policy choices of liberal and conservative pols say about how they value the heartland?
Some Democrats, notably Elizabeth Warren, have been offering real proposals to help rural areas. They’re probably not enough to reverse rural and small-town economic decline, which would be hard to do even with plenty of money and the best will in the world. But they would help.
Meanwhile, all that Republicans have to offer are fantasies about bringing back lost jobs in things like coal mining and manufacturing. In reality, coal mine closures have continued and the manufacturing trade deficit has widened since Trump took office.
More important, think about what will happen to troubled parts of America if Republicans manage to do what they tried to do in 2017, and impose savage cuts on Medicaid and other safety net programs.
I always think about West Virginia, where Medicaid covers almost a third of the nonelderly population. And it’s not just about receiving care, it’s also about jobs. More than 16 percent of West Virginians are employed in health care and social assistance, compared with less than 3 percent in mining. Hospitals are the biggest employers in many parts of rural America. What do you think will happen to those jobs if Medicaid is hollowed out?
The point is that if you look at what conservatives say to each other, as opposed to what they pretend to believe, it becomes clear that contempt for middle America is much more prevalent on the right than on the left. And this contempt is reflected in the right’s policy agenda, which would badly hurt the people it claims to consider the only real Americans.
I know that this will be a hard point to get across. Indeed, I’m sure that some people in the heartland will take any effort to convince them that they’re being misled as just another example of liberal disrespect. But all Americans, wherever they live, deserve to be told the truth.
Fogne, ghetti bianchi e disprezzo,
di Paul Krugman
“Se vivete nel Midwest, dove altro volete vivere oltre a Chicago? Di certo non volete vivere a Cincinnati, a Cleveland o in queste fogne d’America”. Così si espresse Stephen Moore, l’uomo che Donald Trump vuole insediare al Comitato dei Governatori della Federal Reserve, durante un evento del 2014 svoltosi presso una associazione di ricercatori denominata, proprio così, l’Istituto del Cuore dell’America.
Il pubblico rideva.
Su molti piani, Moore è una scelta indifendibile. Persino se non si fosse dimostrato uno straordinario misogino e non avesse una sgradevole storia personale, il suo curriculum in economia – aver sempre sbagliato senza mai riconoscere un errore o imparare da essi – è del tutto squalificante.
Le sue osservazioni sul Midwest, tuttavia, mettono in luce qualcosa di più che non la sua inettitudine per la Fed. Forniscono anche una prova di qualcosa che da un po’ sto osservando: l’appena velato disprezzo che le elite conservatrici provano per gli elettori dell’America Centrale da cui dipendono.
Non è il racconto che di solito si sente dire. Al contrario, siamo inondati da pretese secondo le quali sarebbero i progressisti a denigrare il cuore del paese. Persino i progressisti stessi spesso prendono per buone queste pretese, si rimproverano per essere stati altezzosi e si impegnano ad essere migliori.
Ma qual è l’origine di questa ricostruzione? Si osservi da dove deriva il convincimento che i progressisti non rispettano il cuore del paese e si scoprirà che esso ha poco a che fare con le cose che i democratici dicono effettivamente, per non dire con le loro politiche. Si tratta, piuttosto, di un racconto proposto incessantemente da Fox News e da altre associazioni propagandistiche, che si basano su citazioni fuori contesto e su pure e semplici invenzioni.
All’opposto, il disprezzo dei conservatori è reale. L’argomento delle “fogne” di Moore non impressiona il suo pubblico, probabilmente perché punti di vista denigratori sull’America centrale sono diffusi tra gli intellettuali della destra e, in forma più discreta, tra i politici della destra.
Siamo chiari: c’è una crisi sociale ed economica vera in quello che una analisi recente definisce il “Centro dell’Est”. Questa regione soffre di una persistente bassa occupazione tra gli uomini in età lavorativa e ha visto crescere la mortalità a seguito dell’alcol, dei suicidi e dell’uso di oppioidi – “le morti per disperazione”, secondo il termine di Anna Case e Angus Deaton.
Cosa c’è dietro questa crisi? Il punto di vista della maggioranza dei progressisti, per quanto posso capire, è che essa riflette opportunità economiche in declino, cambiamenti nell’economia che hanno favorito le aree metropolitane rispetto alle comunità rurali. Secondo questo punto di vista, le opportunità in declino hanno portato ad un turbamento sociale, nello stesso modo in cui la scomparsa delle industrie urbane mise a repentaglio le periferie mezzo secolo fa.
Molti conservatori, tuttavia, danno la colpa alle vittime. Attribuiscono i guai del cuore del paese ad un misterioso collasso della moralità e nei valori della famiglia che, per qualche ragione, non ha influenzato le città della costa. Il collasso morale è il tema di libri come “Andare a pezzi: la condizione dell’America bianca” di Charles Murray e di innumerevoli articoli. Un saggio assai letto su National Review arrivò sino al punto di definire il Centro dell’Est come il “ghetto bianco”, le cui popolazioni sarebbero troppo indolenti per spostarsi dove ci sono posti di lavoro.
Chi è dunque, con precisione, che non ha rispetto per l’America del Centro?
Quando si passa ai politici, ovviamente, quello che dicono è molto meno importante di quello che fanno. Cosa ci dicono, dunque, le scelte di governo dei politici progressisti e conservatori su come apprezzano il centro del paese?
Alcuni democratici, in particolare Elizabeth Warren, vengono offrendo proposte concrete per aiutare le aree rurali. Esse non sono probabilmente sufficienti per invertire il declino economico rurale e delle piccole città, che sarebbe difficile ottenere persino con tutti i soldi e la migliore volontà del mondo. Ma sarebbero un aiuto.
Nel frattempo, tutto quello che i repubblicani hanno da offrire sono fantasie sul riportare indietro i posti di lavoro perduti in settori come le miniere di carbone e il manifatturiero. In realtà, da quando Trump è entrato in carica, le chiusure delle miniere di carbone sono proseguite e il deficit commerciale del manifatturiero si è allargato.
Ancora più importante, si pensi a cosa accadrà nei luoghi in difficoltà dell’America se i repubblicani cercheranno di realizzare quello che provarono a fare nel 2017, e imporranno tagli selvaggi su Medicaid e su altri programmi della sicurezza sociale.
Penso sempre alla Virginia Occidentale, dove Medicaid assiste circa un terzo della popolazione non anziana. Né si tratta soltanto di ricevere assistenza, si tratta anche di posti di lavoro. Più del 16 per cento dei virginiani dell’occidente sono occupati nelle cure sanitarie e nell’assistenza sociale, a confronto con il meno del 3 per cento nelle miniere. Gli ospedali sono il più grande datore di lavoro in molte parti dell’America rurale. Cosa pensate che accadrà a questi posti di lavoro se Medicaid viene ridotta ad un guscio vuoto?
Il punto è che se osservate quello che i conservatori si dicono tra di loro, anziché quello che fingono di credere, diventa chiaro che il disprezzo per l’America del Centro prevale molto di più a destra che non a sinistra. E questo disprezzo è riflesso nella agenda politica della destra, che farebbe un gran danno alle persone che pretende di considerare come gli unici veri americani.
So che questo sarà un ostacolo difficile da attraversare. In effetti, sono sicuro che alcune persone nel cuore del paese faranno di tutto per convincersi di essere stati ingannati, proprio alla stregua di un altro esempio della mancanza di rispetto dei progressisti. Ma tutti gli americani, dovunque vivano, meritano di sentirsi dire la verità.
By mm
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