April 1, 2019
By Paul Krugman
There are three kinds of lies: lies, damned lies and Republican claims about health care.
O.K., it’s not news that politicians make misleading claims, some more than others. According to a running tally kept by Daniel Dale of The Toronto Star, as of Monday morning, Donald Trump had said 4,682 false things as president.
But G.O.P. health care claims are special, in several ways. First, they’re outright, clearly intentional lies — not dubious assertions or misstatements that could be attributed to ignorance or misunderstanding. Second, they’re repetitive: Rather than making a wide variety of false claims, Republicans keep telling the same few lies, over and over. Third, they keep doing this even though the public long ago stopped believing anything they say on the subject.
This syndrome demands an explanation, and I’ll get there eventually. Before I do, however, let’s document the things that make G.O.P. health care lies unique.
First, as I said, I’m not talking about mere dubious claims. When Trump officials insisted that the 2017 tax cut would lead to a decade of miraculous growth, their claim made no sense in terms of the underlying economics, and it flew in the face of decades of evidence. But it was a prediction, not a statement of fact, and it’s conceivable (barely) that Trump’s people actually believed it.
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But when Mick Mulvaney, the acting White House chief of staff, went on TV Sunday to declare that “every single plan” Trump has put forward “covered pre-existing conditions,” that was just a lie.
Here’s what the Congressional Budget Office said in its assessment of the Republicans’ American Health Care Act, which would have caused 23 million to lose coverage, and would have passed if John McCain hadn’t voted “No”: “People who are less healthy (including those with pre-existing or newly acquired medical conditions) would ultimately be unable to purchase comprehensive nongroup health insurance at premiums comparable to those under current law, if they could purchase it at all.”
But Mulvaney’s pre-existing conditions lie, along with his lie about nobody losing coverage if the lawsuit against Obamacare succeeds, was normal by G.O.P. standards. Which brings me to the second reason this particular form of lying is exceptional: Republicans just keep telling the same lies, over and over. Again and again they have promised to maintain coverage and protect pre-existing conditions — then offered plans that would cause tens of millions to lose health insurance, with the worst impact on those already suffering from health problems.
The funny thing — which is my third point — is that almost nobody seems to believe these lies. On the eve of last year’s midterm elections, the public trusted Democrats over Republicans to protect Americans with pre-existing conditions by 58 percent to 26 percent. A margin this big tells us that even Trump supporters knew their man was lying on this issue.
So what’s behind the persistence of R.H.L.S. — Republican health care lying syndrome?
Well, public opinion here is clear: Americans want everyone to have access to health care. There isn’t even that much of a partisan divide: An overwhelming majority of Republicans don’t believe insurance companies should be allowed to deny coverage or charge more to those with pre-existing conditions.
This public near-unanimity is one reason Medicare is so popular. Getting older — and thus joining a group with much higher average health costs than the rest of the population — is, after all, the ultimate pre-existing condition.
But there are only two ways to cover people with pre-existing conditions, and both are anathema to conservative ideology.
One is to have taxpayers pay the bills directly, which is what Medicare does.
The other combines regulation and subsidies. Insurance companies must be prohibited from discriminating based on medical history — a prohibition that must include preventing them from issuing bare-bones policies that will appeal only to those in good health — but that won’t do the job by itself. Healthy people must also be induced to sign up, to provide a good risk pool, which means subsidizing premiums for those with lower incomes and, preferably although not totally necessary, imposing a penalty on those without insurance.
If the second option sounds familiar, it should. It’s what countries like the Netherlands and Switzerland do; it’s also a description of, you guessed it, Obamacare.
But Republicans cannot admit that the only way to protect pre-existing conditions is to emulate Democratic policies. The party of Eisenhower, or even the party of Nixon, might have been able to do such a thing, but the party of Fox News cannot.
Nor, however, do Republicans dare admit that they have no interest in providing protection that a vast majority of voters demands. So they just keep lying.
You may, by the way, have heard talk about G.O.P. members of Congress opposed to Trump’s new health care push. But they share his goals; they’re just questioning his timing. The whole party still wants to take away your health care. It just hopes to get through the next election before you find out.
La sindrome repubblicana delle menzogne sulla assistenza sanitaria,
di Paul Krugman
Ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le pretese repubblicane sulla assistenza sanitaria.
È vero, non è una novità che gli uomini politici avanzino argomenti ingannevoli, alcuni più degli altri. Secondo un conto complessivo tenuto da Daniel Dale del Toronto Star, facendo data a lunedì mattina, Donald Trump aveva detto 4.682 falsità come Presidente.
Ma le pretese del Partito Repubblicano sulla assistenza sanitaria sono particolari, in vari sensi. Prima di tutto, sono bugie palesemente, chiaramente intenzionali – nessuna affermazione dubbia o inesatta che possa essere attribuita a ignoranza o a incomprensione. In secondo luogo, sono ripetitive: anziché avanzare una ampia varietà di false pretese, i repubblicani continuano a dire le stesse poche bugie, a ripetizione. In terzo luogo, continuano a farlo anche se l’opinione pubblica ha da molto tempo smesso di credere a tutto quello che essi dicono sulla materia.
È una sindrome che richiede una spiegazione, e io alla fine la fornirò. Prima di farlo, tuttavia, consentitemi di documentare ciò che rende uniche le bugie repubblicane sulla assistenza sanitaria.
Anzitutto, come ho detto, non sto parlando di affermazioni semplicemente dubbie. Quando i dirigenti di Trump dicevano che il taglio delle tasse del 2017 avrebbe portato un decennio di crescita miracolosa, la loro pretesa non aveva alcun senso in termini di implicita economia, e a fronte di decenni di prove si dileguò. Ma era una previsione, non un dato di fatto, ed è ammissibile (a malapena) che la gente di Trump effettivamente ci credesse.
Ma quando Mick Mulvaney, il capo dello staff della Casa Bianca in carica, è andato sabato in televisione per dichiarare che “ogni singolo programma” che Trump ha sostenuto “copriva le patologie preesistenti”, quella era solo una bugia [1].
Ecco quanto riferì l’Ufficio Congressuale del Bilancio nel suo giudizio sulla Legge sulla Assistenza Sanitaria Americana dei repubblicani, che avrebbe provocato la perdita della assicurazione per 23 milioni di persone, e sarebbe stata approvata se John McCain non avesse votato “No”: “Le persone che sono meno in salute (incluse quelle con patologie preesistenti o con nuove patologie sanitarie acquisite) sarebbero in ultima analisi incapaci di acquistare assicurazioni sanitarie complete non facenti parte del gruppo a polizze comparabili a quelle della legge attuale, ammesso che possano comunque acquistarne qualcuna”.
Ma la bugia di Mulvaney sulle patologie preesistenti, assieme alla sua bugia sulla pretesa che nessuno perderebbe l’assicurazione se la causa contro la riforma di Obama avesse successo, per gli standard del Partito Repubblicano era normale. La qual cosa mi porta alla seconda ragione per la quale questa particolare forma di menzogna è eccezionale: i repubblicani continuano esattamente a raccontare le stesse bugie, a ripetizione. Hanno promesso un’infinità di volte di mantenere la copertura e di proteggere le preesistenti patologie – poi hanno presentato piani che avrebbero costretto milioni di persone alla perdita della assicurazione sanitaria, con l’impatto peggiore per coloro che già soffrono di problemi di salute.
La cosa buffa – che è il mio terzo punto – è che quasi nessuno sembra credere in queste bugie. Al momento delle elezioni di medio termine dell’anno scorso, l’opinione pubblica, a proposito del proteggere gli americani con preesistenti patologie, credeva al 58 per cento ai democratici, contro un 26 per cento per i repubblicani. Un divario così grande ci dice che persino i sostenitori di Trump sapevano che il loro uomo stava mentendo su questo tema.
Cosa c’ dunque dietro la persistenza di questa RHLS – di questa sindrome repubblicana alla persistente menzogna sulla assistenza sanitaria?
Ebbene, il punto è che su questo l’opinione pubblica è chiara: gli americani vogliono che tutti abbiano accesso alla assistenza sanitaria. Non c’è neanche una grande differenza tra i due schieramenti: una schiacciante maggioranza di repubblicani non crede che alle compagnie assicuratrici dovrebbe essere consentito di negare la copertura o di caricare maggiori costi su quelli che hanno patologie preesistenti.
La quasi unanimità dell’opinione pubblica è una ragione per la quale Medicare è così popolare. Diventare più anziani – a dunque raggiungere il gruppo di coloro che hanno costi sanitari medi molto più elevati rispetto al resto della popolazione – è, dopo tutto, la massima patologia preesistente.
Ma ci sono solo due modi per assicurare le persone con patologie preesistenti, e per l’ideologia conservatrice sono entrambi una bestemmia.
Uno è avere il pagamento dei conti direttamente a carico dei contribuenti, che è quello che fa Medicare.
L’altro combina il regolamento e i sussidi. Alle compagnie assicuratrici deve essere impedito di discriminare sulla base della storia sanitaria – una proibizione che deve includere l’impedimento a proporre polizze all’osso che richiamerebbero solo le persone in buona salute – ma da solo quello non basterebbe. Le persone in salute devono anche essere indotte ad iscriversi per produrre un buon ‘aggregato di rischio’, il che comporta un sussidio alle polizze di coloro che hanno redditi più bassi e, preferibilmente seppure non totalmente necessario, imporre una penalizzazione per quelli che restano senza assicurazione.
Se la seconda opzione vi sembra familiare, è quello che fanno paesi come l’Olanda e la Svizzera; è anche una descrizione, ve lo eravate immaginati, della riforma di Obama.
Ma i repubblicani non possono ammettere che il solo modo per proteggere le patologie preesistenti sia imitare le politiche dei democratici. Il partito di Eisenhower, o persino quello di Nixon, poteva essere capace di fare una cosa del genere, ma il partito di Fox News non può farlo.
Tuttavia i repubblicani non osano ammettere che non hanno alcun interesse nel fornire la protezione che una grande maggioranza di elettori chiede. Dunque continuano soltanto a mentire.
Potete, per inciso, aver sentito dire dei membri del Partito Repubblicano al Congresso che si sono opposti alla nuova iniziativa di Trump sulla assistenza sanitaria [2]. Ma essi condividono i suoi obbiettivi; stanno solo mettendo in dubbio la sua tempistica. L’intero partito vuole ancora togliere di mezzo la vostra assistenza sanitaria. Spera soltanto di arrivare alle prossime elezioni prima che voi lo scopriate.
[1] È il caso di spiegare nuovamente perché queste patologie vengono definite “preesistenti”.
Il punto è che può capitare di frequente di cambiare assicurazione. La precedente assicurazione non penalizzava particolari patologie sanitarie – sia che fosse a carico del paziente sia che fosse pagata dal datore di lavoro – ma in tutti quei casi nei quali si cambia lavoro, o si perde la condizione contrattuale che metteva l’assistenza a carico del datore di lavoro, occorre una nuova assicurazione. Sennonché il nuovo assicuratore, prima della riforma di Obama, era libero di imporre costi assai più elevati a tutti coloro che avevano bisogno di assicurazione per serie patologie che esistevano in precedenza. Se si soffriva di cardiopatie o di diabete o di cancro, ad esempio, quelle malattie non erano più coperte dalla nuova assicurazione, se non pagando molto di più. La riforma di Obama ha proibito tali penalizzazioni, stabilendo il diritto di ognuno ad una assistenza di base sostenibile.
Ovviamente, questo ha comportato un cambiamento radicale nell’economia assicurativa, che la riforma obamiana ha risolto in questo modo: stabilendo un obbligo alla assicurazione per tutti, anche per le persone in salute; proibendo alle assicurazioni trattamenti discriminanti; dando sussidi pubblici alle famiglie più povere perché posano pagare l’assicurazione; mettendo delle tasse a carico dei più ricchi per compensare i maggiori costi pubblici.
E, naturalmente, una abrogazione della riforma di Obama riporterebbe alla situazione precedente, nella quale le ‘preesistenti patologie’ sono praticamente una condanna o al fallimento finanziario o alla morte prematura.
[2] Il riferimento è al più recente tentativo di abrogare la riforma di Obama appellandosi ai tribunali, perché la dichiarino anticostituzionale.
By mm
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