Sept. 26, 2019
By Paul Krugman
If there’s one thing the tweeter in chief believes, it is that what’s good for Donald Trump is good for America. A little over a month ago (although it seems like much longer) he told a rally that “you have no choice but to vote for me,” because his electoral defeat would lead to a market crash.
But a funny thing has happened over the course of Trump’s latest terrible, horrible, very bad, no good two weeks. Suddenly, impeachment (though not removal from office) has gone from highly unlikely to highly likely. In fact, given the explosive nature of the now-revealed whistle-blower complaint, I don’t really understand how he can not be impeached.
And the financial markets have basically shrugged.
On the surface, this may seem strange. After all, whatever the eventual outcome of the surging prospect of impeachment, the immediate effect is surely to cripple the Trump administration’s ability to pursue its legislative agenda. Why doesn’t this worry investors?
The answer is, “What legislative agenda?”
Even when Trump’s party controlled both houses of Congress, he had only two major legislative initiatives. One was a big tax cut for corporations and the wealthy that will generate trillions in deficits but doesn’t seem to have done much for the economy. The other was an attempt to take away health insurance from around 30 million Americans, which didn’t pass.
What about now? Well, I guess impeachment could get in the way of the big infrastructure plan Trump has been promising for three years. O.K., you can stop laughing. “Infrastructure week” has long since become a punch line; nobody, and I mean nobody, believes that any real plan, let alone one that could pass a Democratic House, will ever be forthcoming.
At this point the only halfway significant item on the legislative table is Trump’s proposed replacement for NAFTA — which is basically indistinguishable from NAFTA. Trump may think it’s important to stick a new name on the same old trade agreement, but hardly anyone else agrees.
To be fair, legislation isn’t the only way presidents can make policy, and the prospect of impeachment will probably exert a chilling effect on Trump’s ability to pursue policy through executive fiat. But here’s the thing: Since most of what Trump is trying to do is bad for America, whatever paralysis impeachment may induce is all to the good.
For Trump has, in effect, been waging a war on competence.
In Trump’s vision of government, career diplomats who do actual diplomacy, experienced regulators who actually try to enforce regulations, researchers who produce objective data — up to and including weather forecasters whose predictions he doesn’t like — are all part of a deep state that’s out to get him. So Trump officials have been engaged in a systematic campaign to degrade America’s Civil Service, driving out people who know what they’re doing and replacing them with political hacks.
Consider the case of the Agriculture Department’s Economic Research Service, a respected, heretofore apolitical unit that produces highly useful reports — reports that farmers and businesses rely on — on various trends affecting rural America. After the agency produced reports documenting the obvious — that the 2017 tax cut disproportionately benefited well-off farmers — and refused to cook up studies justifying other administration policies, it was summarily told to relocate from Washington to Kansas City.
The obvious and successful purpose of this move was to induce mass resignations by the unit’s experts, and it’s very unlikely that if and when the agency is reconstituted it will be nearly as good at doing its job.
A similar process of hackification has been going on throughout the federal government. And let’s be clear: This degradation of government is bad for business. Businesses may not always like government regulations, but they do like government that is predictable, is competent and makes decisions based on clear criteria, not political connections.
But here’s the thing: An impeachment inquiry will surely have a chilling effect on the Trumpian project of government degradation. It may not come to a dead halt, but Trump’s team of cronies will be distracted; they will be less brazen; they will be worrying about more potential whistle-blowers going public about what they’re doing.
If we had a normal administration, one that, whatever its ideology, was trying to govern the nation well, the distraction and paralysis that comes with an impeachment investigation could have adverse side effects, although even then the historical record is unclear. (Compared with the Trump era, the Nixon administration was a paragon of good government.)
But this isn’t a normal administration; it has never seemed to care much about governing, and it is actively hostile to civil servants trying to do their jobs. So paralysis is good. The more time Trump appointees spend worrying about potential prosecution rather than planning loyalty purges, the better off all of us, from ordinary citizens to giant corporations, will be.
Impeaching Donald Trump is good for the economy.
Mettere in stato d’accusa Trump è positivo per l’economia,
di Paul Krugman
Se c’è una cosa nella quale crede il twittatore in capo, è che quello che è buono per Donald Trump è buono per l’America. Un po’ più di un mese fa (sebbene sembra sia passato un tempo più lungo) disse ad un raduno: “non avete altra scelta se non quella di votare per me”, perché la sua sconfitta elettorale avrebbe portato ad un crollo del mercato.
Ma è successa una cosa curiosa nel corso delle quanto mai negative ultime due settimane. All’improvviso, la procedura della messa in stato di accusa (sebbene non l’allontanamento dal suo incarico) è diventata da altamente improbabile a altamente probabile. In sostanza, data la natura esplosiva della denuncia dell’informatore adesso resa nota, io proprio non capisco come possa evitare la messa in stato d’accusa.
E i mercati finanziari hanno fondamentalmente scrollato le spalle.
In apparenza, questo può sembrare strano. Dopo tutto, qualunque sia il risultato finale della crescente prospettiva di impeachment, l’effetto immediato è che certamente mette in crisi la capacità della Amministrazione Trump di perseguire la propria agenda legislativa. Perché questo non preoccupa gli investitori?
La risposta è: “Quale agenda legislativa?”
Anche quando il partito di Trump controllava entrambi i rami del Congresso, egli aveva soltanto due importanti iniziative legislative. Una era un grande taglio delle tasse per le società e per i ricchi che produrranno migliaia di miliardi di deficit ma non sembra abbiano fatto granché per l’economia. L’altra era un tentativo di togliere l’assicurazione sanitaria a circa 30 milioni di americani, che non è stata approvata.
Che dire adesso? Ebbene, immagino che la messa in stato d’accusa potrebbe ostacolare il grande piano infrastrutturale che Trump sta promettendo da tre anni. Va bene, non è il caso che ci ridiate sopra. La “settimana delle infrastrutture” è da tempo diventata la battuta finale nelle barzellette; nessuno, e intendo nessuno, crede che qualche effettivo piano sia imminente, a parte il fatto che esso possa essere approvato da una Camera dei Rappresentanti a maggioranza democratica.
A questo punto, il solo tema minimamente significativo sul tavolo legislativo è la proposta di Trump di una sostituzione del NAFTA – che fondamentalmente è indistinguibile dal vecchio NAFTA. Trump può pensare che sia importante dare un nuovo nome allo stesso vecchio accordo commerciale, ma difficilmente qualcun altro sarebbe d’accordo.
Ad esser giusti, la legislazione non è l’unico modo nel quale i Presidenti possono fare politica, e la prospettiva della messa in stato d’accusa probabilmente eserciterebbe un effetto dissuasivo sulla capacità di Trump di perseguire progetti politici tramite decreti esecutivi. Ma il punto è proprio lì: dal momento che la maggior parte delle cose che Trump sta cercando di fare è negativa per l’America, tutto quello che una paralisi per la messa in stato d’accusa può provocare è niente altro che positivo.
Perché Trump, in sostanza, ha intrapreso una guerra sulla competenza.
Nella visione del governo di Trump, i diplomatici di carriera che effettivamente fanno diplomazia, i controllori esperti che cercano di far rispettare i regolamenti, i ricercatori che producono dati obbiettivi – sino ad includere i meteorologi, le cui previsioni gli risultino sgradite – sono tutte componenti del ventre molle dello Stato che lo vogliono incastrare. Dunque i dirigenti di Trump sono stati impegnati in una campagna sistematica per degradare l’amministrazione dello Stato americano, mettendo alla porta persone che sanno quello che fanno e sostituendole con dilettanti.
Si consideri il caso del Servizio della Ricerca Economica del Dipartimento dell’Agricoltura, un rispettato e sino ad ora apolitico corpo che produce rapporti assai utili – rapporti sui quali si basano gli agricoltori e le imprese – su varie tendenze che influenzano l’America rurale. Dopo che l’agenzia aveva prodotto rapporti che documentavano ciò che era evidente – che il taglio delle tasse del 2017 aveva sproporzionatamente avvantaggiato gli agricoltori benestanti – e rifiutato di inventare studi che giustificassero diverse politiche della Amministrazione, gli è stato bruscamente detto di spostarsi da Washington a Kansas City.
L’evidente e riuscito scopo di questa mossa era indurre a dimissioni di massa gli esperti del corpo, ed è molto improbabile che se e quando l’Agenzia verrà ricostituita, essa sarà neanche lontanamente altrettanto adatta a fare il suo lavoro.
Un simile processo di dequalificazione è stato messo in atto in tutto il governo federale. E diciamolo con chiarezza: questa dequalificazione della pubblica amministrazione è negativa per le imprese. Alle imprese possono non piacere sempre i regolamenti del Governo, ma esse gradiscono un Governo che sia prevedibile, competente e che prenda decisioni basandosi su criteri chiari, non su legami clientelari.
Ma il punto è proprio questo: una indagine per la messa in stato di accusa certamente avrà un effetto agghiacciante sul proposito trumpiano di dequalificazione del Governo. Può darsi che non ne provochi una interruzione completa, ma la squadra clientelare di Trump ne sarà turbata; saranno meno sfrontati; si preoccuperanno per la possibilità di talpe che rendano pubblico quello che stanno facendo.
Se avessimo una Amministrazione normale, una Amministrazione, di qualsiasi ideologia, che stesse cercando di amministrare correttamente la nazione, il turbamento e la paralisi che derivano da una procedura di messa in stato di accusa potrebbe avere collaterali effetti negativi, sebbene anche in quel caso l’esperienza storica non è chiara (a confronto con l’epoca di Trump, l’Amministrazione di Nixon era un esempio di buon governo).
Ma questa non è una Amministrazione normale; non ha mai dato l’impressione di curarsi granché di governare, ed è apertamente ostile ai funzionari pubblici che cercano di fare il loro lavoro. Dunque una paralisi è positiva. Più tempo i nominati a Trump spenderanno a preoccuparsi di possibili procedimenti legali anziché a progettare epurazioni sulla base della fedeltà, meglio sarà per tutti noi, dai cittadini ordinari alle più grandi società.
Mettere in stato d’accusa Donald Trump è positivo per l’economia.
By mm
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