novembre 2019 Archive

È credibile il piano economico del Labour? di Simon Wren-Lewis (dal blog Mainly Macro, 23 novembre 2019)

       

L’argomento per i tagli alle tariffe dei tempi andati, di Jeffrey Frankel (da Project Syndicate, 27 novembre 2019)

Trump offre alle imprese americane il trattamento ucraino, di Paul Krugman (New York Times, 25 novembre 2019)

Il 'trattamento ucraino' è quel misto di estorsione e corruzione con il quale Trump voleva ottenere dai nuovi dirigenti ucraini l'apertura di indagini a carico di Joe Biden. Metodi simili li usa nei confronti delle grandi società americane. Avendo un incredibile potere - ad esempio - nel fissare le tariffe all'importazione, ed avendo anche il potere di stabilire qualche esenzione, lo adopera per ottenere sostegno da alcune di quelle società, come di recente è successo con la Apple. Oppure, di recente la società Amazon - il cui proprietario Jeff Bezos è anche proprietario del Washington Post, giornale piuttosto critico con l'Amministrazione - ha inaspettatamente perso una gara per un grande contratto informatico della Difesa, che è andato a Microsoft. Un favore? No, l'errore di un ufficio, hanno sostenuto i dirigenti di Trump.

Dinamismo, innovazione e il futuro della Germania, di Edmund S. Phelps (da Project Syndicate, 22 novembre 2019)

[1] Si tratta delle riforme che vennero proposte nel 2002 da una speciale commissione presieduta dal consigliere del Cancelliere Schroeder Peter Hartz       ...

Trump e il suo Corrotto Vecchio Partito, di Paul Krugman (New York Times, 21 novembre 2019)

I meccanismi che spiegano la vastità degli strumenti di controllo dei parlamentari di cui dispone il Partito Repubblicano, ovvero le forme di sostanziale corruzione che li tengono legati a Trump e che non fanno immaginare - nella procedura di impeachment - alcun sussulto morale.

Fare l’assistenza sanitaria in due passi, di Paul Krugman (New York Times, 18 novembre 2019)

Le recenti elezioni in Virginia, Louisiana e Kentucky sono state successi per i democratici. Ma come si spiega la conferma dei repubblicani nel Mississippi? Probabilmente la demografia, dato che quest'ultimo è uno degli ultimi Stati prevalentemente rurali, e nelle campagne l'insuccesso di Trump è meno marcato. Ma ha pesato anche il fatto che negli altri Stati si era sperimentato un ampliamento di Medicaid, con una forte riduzione del numero dei non assicurati. Il successo della riforma sanitaria di Obama ha messo gli elettori in quegli Stati in guardia contro i propositi di affondarla, mentre nel Mississippi non c'era stato niente del genere. Si tratta di una conferma della giustezza della recente proposta della Warren: arrivare a Medicare-per-tutti, ma arrivarci dopo misure iniziali che potenzino la fiducia dell'elettorato sui benefici delle proposte democratiche.

Superare i conflitti identitari attraverso la giustizia economica, di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 12 novembre 2019)

[1] La tabella mostra la distribuzione del voto ai candidati democratici – suppongo nelle elezioni presidenziali – suddivisa tra elettorato bianco (in celeste), nero (in ...

Trump e il suo partito dell’inquinamento, di Paul Krugman (New York Times, 14 novembre 2019)

Secondo un recente studio, il peggioramento della qualità dell'aria negli ultimi anni negli USA, è responsabile di circa dieci mila morti in più all'anno. Il peggioramento è un fenomeno degli ultimi due-tre anni, che ha interrotto un trend opposto che durava dal 2000 ed è in buona parte attribuibile alla attenuazione delle regole ambientali da parte della Amministrazione Trump.

La prossima Grande Trasformazione, Di James K. Galbraith (da Project Syndicate, 8 novembre 2019)

Sta arrivando l’inverno dell’economia? Di Raghuram G. Rajan (da Project Syndicate, 12 novembre 2019)

Chi diventa miliardario? (Newsletter di Paul Krugman del 12 novembre 2019)

Sgonfiare la bolla del miliardario, di Paul Krugman (New York Times, 11 novembre 2019)

Una breve excursus della storia economica statunitense, per dimostrare che non è affatto pacifico che gli elettori americani siano in attesa di essere tolti dai guai da un nuovo miliardario. La combinazione di progressismo sociale - nuovi diritti e nessun pregiudizio razziale - e di conservatorismo economico - nessun aumento delle tasse sui ricchi e minori spese sociali - non è esattamente la ricetta che gli elettori americani preferiscono. Ma i miliardari non lo capiscono, perché vivono in una bolla più di tutti gli altri. E' quello che accadrebbe ad una candidatura di Bloomberg da parte dei democratici.

Centristi, progressisti ed eurofobia, di Paul Krugman (New York Times, 7 novembre 2019)

I centristi in America continuano ad avere la fissazione della 'eurosclerosi' europea e attaccano i progressisti perché non lo capiscono. Ma è passata tanta acqua sotto i ponti da quel periodo. L'Europa ha livelli occupazionali, in media, molto migliorati, il suo ritardo nelle tecnologie è svanito. Ha un PIL procapite più basso fondamentalmente perché ha periodi di vacanze più lunghi e meno ora lavorate. Ma questa è una scelta di equilibrio tra vita e lavoro, non un problema economico. Poi l'Europa ha problemi economici certamente seri, al punto che non sarebbe sorprendente se fosse l'epicentro di una nuova crisi globale. Ma la ricetta che le serve è essere più coraggiosa nel suo progetto, non meno. E quello che le serve sono politiche pubbliche più forti, non più deboli.

Perché la crisi provocata dalla plastica è importante, di Froilan Grate e Lili Fuhr (da Project Syndicate, 6 novembre 2019)

[1] La tabella illustra le esportazioni di plastiche dal Regno Unito e dagli Stati Uniti (429.711 tonnellate dal primo paese e 787.631 dal secondo) verso ...

Perché la crisi non ha frenato Wall Street? (Newsletter di Paul Krugman, 5 novembre 2019)

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