[1] Credo che si debba intendere nel senso che alterare, magari anche legalmente, i dati sulla ricchezza (renderli più elastici) è meno naturale che alterare ...
[1] Una famiglia di origine americana e britannica, molti dei cui componenti sono famosi per aver fondato ed essere proprietari della società farmaceutica Purdue Pharma, ...
Sembrerebbe che i disastri degli incendi in Australia dovrebbero convincere tutti che in materia di cambiamento del clima è il momento di agire. Tra l'altro, gli scienziati del clima australiani avevano esattamente previsto che ondate particolari di caldo avrebbero provocato un disastro del genere. Ma le forza di destra, in Australia come negli Stati Uniti, reagiscono con una negazionismo sempre più spinto. Il che comporta che non si può sperare che su un tema pur così enorme si producano consensi generali. La destra sarà irremovibile e non ammetterà che qualcosa di profondo debba essere modificato nel nostro modo di vivere e di produrre. E i progressisti debbono individuare un modo per convincere la maggioranza degli elettori.
[1] Meno letterale ma preferibile rispetto ad “un decennio più tardi”, che sarebbe incongruo con tutto il ragionamento.
Spesso i dirigenti dei paesi che ricorrono alla forza militare, almeno agli inizi, godono di consensi crescenti. Oggi un grande consenso si osserva in Iran, non certo in America. Oltre a ciò, l'assassinio di Suleimani ha provocato l'ostilità dell'Iraq e il mancato sostegno degli alleati degli Stati Uniti. Dov'è che Trump sbaglia? Come molti americani, egli si aggrappa alla presunzione di un primato incontrastato degli Stati Uniti che non esiste più, secondo vari parametri. Inoltre, non capisce che l'egemonia americana del passato si reggeva non solo sulla forza, ma su un effettivo consenso e su una solidità delle alleanze. Ma dopo il vero primato delle più di 15 mila bugie di Trump e dei suoi galoppini, che si fida più dell'America?
Le immagini degli incendi senza precedenti in Australia fanno impressione. Gli scienziati del clima stanno cercando di facilitare la comprensione di quegli eventi: per ognuno di essi non si può dire che il cambiamento climatico sia stato l'unica causa. Ma si può stimare quanto il cambiamento climatico abbia reso quei disastri più probabili. Il fatto è che mentre per avere le conseguenze intere del cambiamento del clima serviranno più generazioni, la probabilità di eventi estremi - incendi, inondazioni, siccità - sta aumentando vertiginosamente già oggi. Quindi, ogni timidezza nel porre tale questione al centro della campagna elettorale del 2020 non è giustificata, considerate le responsabilità sempre più grandi dei repubblicani americani.
Un bilancio delle politiche economiche dell'austerità del decennio appena finito. Ormai non sembrano esserci più dubbi sui danni che hanno provocato, le ricerche più recenti lo hanno dimostrato. Ma non si può dire che si sia esattamente consapevoli di quanto esse siano state decisive non solo nel ritardare la ripresa - che del resto non è avvenuta dappertutto - ma nel danneggiare gravemente le democrazie.
Elizabeth Warren ha di recente un po' di dispiaceri sui media. Il punto è che in gran parte le derivano dall'idea, sulla quale insiste, dell'eccessiva influenza che gli americani ultra-ricchi hanno sulla politica. Ma cosa c'è di così difficile da capire in quell'idea? Basta riflettere superficialmente sulle politiche dell'austerità dal 2010 in poi, per comprendere il danno che hanno provocato e chi le sostenne con maggiore entusiasmo.