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Come gli zombi hanno mangiato l’anima del Partito Repubblicano, di Paul Krugman (New York Times, 3 febbraio 2020)

 

Feb 3, 2020

How Zombies Ate the G.O.P.’s Soul

By Paul Krugman

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Is this the week American democracy dies? Quite possibly.

After all, everyone in Washington understands perfectly well that Donald Trump abused the powers of his office in an attempt to rig this year’s presidential election. But Senate Republicans are nonetheless about to acquit him without even pretending to look at the evidence, thereby encouraging further abuses of power.

But how did we get to this point? Part of the answer is extreme partisanship and right-wing political correctness (which is far more virulent than anything on the left). But I also blame the zombies.

A zombie idea is a belief or doctrine that has repeatedly been proved false, but refuses to die; instead, it just keeps shambling along, eating people’s brains. The ultimate zombie in American politics is the assertion that tax cuts pay for themselves — a claim that has been proved wrong again and again over the past 40 years. But there are other zombies, like climate change denial, that play an almost equally large role in our political discourse.

It was not always thus. Back in 1980 George H.W. Bush called Ronald Reagan’s extravagant claims about the effectiveness of tax cuts “voodoo economic policy.” Everything that has happened since has vindicated his original assessment. Deficits ballooned after Reagan cut taxes; they shrank and eventually turned into surpluses after Bill Clinton raised taxes, then ballooned again after George W. Bush’s tax cuts.

Voodoo has also crashed and burned at the state level: The Kansas experiment in radical tax cuts was a dismal failure, while California’s tax hike under Jerry Brown, which conservatives declared a case of “economic suicide,” was followed by a revenue and economic boom.

Yet voodoo economics has become unchallengeable doctrine within the Republican Party. Even fake moderates like Susan Collins justified their support for the 2017 Trump tax cut by claiming that it would reduce the budget deficit. Predictably, the deficit actually exploded, and now exceeds $1 trillion a year.

The politics of climate change have followed a similar trajectory. Global temperature keeps setting records, while climate-related catastrophes like the Australian wildfires are proliferating. Yet a majority of Republicans in Congress are climate deniers — many of them buying into the notion that climate change is a hoax perpetrated by a vast international scientific conspiracy — and even those, like Marco Rubio, who grudgingly admit that global warming is real oppose any significant action to limit emissions.

It’s important to realize that the zombification of the G.O.P. isn’t a recent phenomenon, something that happened only with Trump’s election. On the contrary, zombies have been eating Republican brains for decades. Voodoo economics had completely taken over the party by the early 2000s, when then-House majority leader Tom DeLay declared, “Nothing is more important in the face of war than cutting taxes.” Climate deniers have ruled since at least 2009, when only eight House Republicans supported a bill to limit greenhouse gas emissions.

What recent events make clear, however, is that zombie ideas haven’t eaten just Republicans’ brains. They have also eaten the party’s soul.

Think about what is now required for a Republican politician to be considered a party member in good standing. He or she must pledge allegiance to policy doctrines that are demonstrably false; he or she must, in effect, reject the very idea of paying attention to evidence.

It takes a certain kind of person to play that kind of game — namely, a cynical careerist. There used to be Republican politicians who were more than that, but they were mainly holdovers from an earlier era, and at this point have all left the scene, one way or another. John McCain may well have been the last of his kind.

What’s left now is a party that, as far as I can tell, contains no politicians of principle; anyone who does have principles has been driven out.

Now, the news media, with its constant urge to seem “balanced,” has a hard time coping with this reality; it’s always looking for ways to portray at least some Republicans as admirable figures. This has made it easy prey for charlatans like Paul Ryan, who pretended to be serious about his fiscal principles. But he was always an obvious flimflam man.

Anyway, a result of decades of zombification is a Republican caucus that consists entirely of soulless opportunists (and no, the fact that some of them like to quote Scripture doesn’t change that fact).

I guess you might have hoped that there would be some limits to what these apparatchiks would accept, that even they would draw the line at gross abuses of power and collusion with foreign autocrats. What we’ve learned, however — and perhaps more important, what Trump has learned — is that there is no line. If Trump wants to dismantle democracy and rule of law (which he does), his party will stand with him all the way.

 

 

Come gli zombie hanno mangiato l’anima del Partito Repubblicano,

di Paul Krugman

 

È questa la settimana nella quale muore la democrazia americana? È abbastanza verosimile.

Dopo tutto, chiunque a Washington comprende benissimo che Donald Trump ha abusato dei poteri della sua carica nel tentativo di manipolare le elezioni presidenziali di quest’anno. Ma ciononostante, i repubblicani del Senato sono sul punto di proscioglierlo senza neppure far finta di esaminare le prove, di conseguenza incoraggiando ulteriori abusi di potere.

Ma come siamo arrivati a questo punto? In parte la risposta sta nella faziosità estrema e nell’idea della destra di ciò che è politicamente ammissibile (che sono molto più aggressive di tutto quello che c’è a sinistra). Ma io do la colpa anche agli zombi.

Un’idea zombi è un convincimento o una dottrina che si sono ripetutamente provati falsi, ma si rifiutano di scomparire; continuano, invece, a caracollare in giro mangiandosi i cervelli delle persone. Nella politica americana, l’idea zombi più recente è quella secondo la quale i tagli alle tasse si ripagano da soli – una pretesa che si è dimostrata sbagliata in continuazione negli ultimi 40 anni. Ma ci sono altri zombi, come il negazionismo del cambiamento del clima, che giocano un ruolo egualmente ampio nel nostro dibattito politico.

Non è sempre stato così. Nel passato 1980 George H. W. Bush [1] definiva le stravaganti pretese di Ronald Reagan sull’efficacia dei tagli fiscali “politica economica vudù”. Tutto quello che è successo a partire da allora ha confermato il suo giudizio originario. I deficit si sono ingigantiti dopo il taglio delle tasse di Reagan; si sono ridotti e alla fine trasformati in avanzi dopo gli aumenti delle tasse di Bill Clinton, poi sono gonfiati di nuovo dopo i tagli alle tasse di Bush.

Il vudù è anche crollato e stato sconfitto al livello degli Stati: l’esperimento del Kansas di radicali tagli alle tasse è stato un fallimento penoso, mentre i rialzi delle tasse con Jerry Brown, che i conservatori avevano definito un “suicidio economico”, è stato seguito da un boom delle entrate e dell’economia.

Tuttavia l’economia vudù è diventata dottrina indiscutibile all’interno del Partito Repubblicano. Persino pseudo moderati come Susan Collins hanno giustificato il loro sostegno agli sgravi fiscali di Trump del 2017 sostenendo che essi avrebbero ridotto il deficit di bilancio. Come era prevedibile, il deficit in realtà è esploso, e adesso supera i mille miliardi di dollari all’anno.

La politica sul cambiamento climatico ha seguito una traiettoria simile. La temperatura globale continua a realizzare record, mentre le catastrofi connesse col clima come gli incendi boschivi in Australia stanno proliferando. Tuttavia una maggioranza dei repubblicani in Congresso sono negazionisti del cambiamento climatico – molti di loro abboccano all’idea che il cambiamento climatico sia una bufala ordita da una cospirazione scientifica internazionale – e persino coloro che, come Marco Rubio, ammettono a denti stretti la realtà del riscaldamento globale, si oppongono ad ogni significativa iniziativa per limitare le emissioni.

È importante comprendere che la ‘zombificazione’ del Partito Repubblicano non è un fenomeno recente, qualcosa che è successo solo con l’elezione di Trump. Al contrario, gli zombi si sono venuti mangiando i cervelli dei repubblicani da decenni. L’economia vudù prese completamente il sopravvento nel partito dagli inizi degli anni 2000, quando l’allora leader della maggioranza alla Camera Tom DeLay dichiarò: “Non c’è niente di più importante di fronte alla guerra che tagliare le tasse”. I negazionisti del clima hanno dominato almeno dal 2009, quando soltanto otto repubblicani della Camera sostennero una legge per limitare le emissioni dei gas serra.

Quello che i fatti recenti hanno reso chiaro, tuttavia, è che le idee zombi non hanno solo mangiato i cervelli dei repubblicani. Si sono anche mangiata l’anima del partito.

Si pensi a ciò che è adesso richiesto ad un politico repubblicano per essere considerato un membro del partito in buona posizione. Lui o lei debbono giurare fedeltà a dottrine politiche che sono dimostrabilmente false; in effetti, lui o lei rigettano alla radice l’idea di prestare attenzione alle prove.

Occorrono persone di un certo tipo per giocare quel genere di competizione – precisamente, dei carrieristi cinici. Un tempo i politici repubblicani erano più di questo, ma erano superstiti di un’epoca precedente, e a questo punto, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la scena. È assai probabile che John McCain sia stato l’ultimo di quella specie.

Ciò che adesso è rimasto è un partito che, per quanto posso dire, non contiene politici che si basano sui principi; chiunque aveva dei principi è stato messo alla porta.

Ora, i media dell’informazione, con il loro costante bisogno di apparire “equilibrati”, hanno difficoltà ad adattarsi a questa realtà; sono alla ricerca costante di trovare modi per ritrarre alcuni repubblicani come figure ammirabili. Questo li ha fatti diventare facili prede di ciarlatani come Paul Ryan, che pretendeva di essere serio nei suoi principi di finanza pubblica. Eppure è sempre stato un evidente specialista di fandonie.

In ogni modo, il risultato di decenni di ‘zombificazione’ è un comitato repubblicano che consiste interamente di opportunisti senz’anima (e la circostanza che alcuni di loro amino citare le Scritture non cambia affatto quel dato di fatto).

Suppongo che potreste aver sperato che ci fossero alcuni limiti a quello che questi burocrati sono capaci di accettare, che persino loro avrebbero tracciato una riga dinanzi ad abusi grossolani di potere ed alla collusione con autocrati stranieri. Tuttavia, quello che abbiamo appreso – e che ha appreso Trump, il che è ancora più importante – è che non c’è alcuna delimitazione. Se Trump vuole smantellare la democrazia e lo stato di diritto (che è ciò che vuole), il suo partito prenderà posizione con lui senza esitazioni.

 

 

 

 

 

 

 

[1] Ovvero, Bush padre.

 

 

 

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