Feb 17, 2020
By Paul Krugman
MADRID — I’m in Spain right now, talking about zombie ideas — ideas that should have been killed by evidence, but just keep lurching along. In the modern United States, most important zombie ideas are on the right, kept undead by big money from billionaires who have a financial interest in getting people to believe things that aren’t true.
But sometimes zombie ideas also manage to eat centrists’ brains. Sure enough, some of the most destructive zombies of the past dozen years have shambled their way into the Democratic primary fight, where a couple of centrists are repeating ideas that were thoroughly debunked years ago.
And as it happens, the experience of Europe, and Spain in particular, provides some of the bullets we should be using to shoot these particular zombies in the head.
So let’s start with the origins of the 2008 financial crisis, a topic that remains relevant if we want to avoid repeating past mistakes.
Although few saw 2008 coming, in retrospect it was a classic banking panic, the type of thing that happened frequently before the 1930s. First, lenders got caught up in a gigantic housing bubble; then, when the bubble burst, much of the financial system just froze up.
What made this panic possible, after two generations of relative financial calm? The answer, clearly, was the erosion of effective financial regulation over the previous few decades.
But right-wingers refused to accept the obvious. Instead, they pushed an alternative narrative in which liberals somehow caused the crisis by forcing poor innocent bankers to lend money to people of color (they weren’t usually that explicit, but that was the clear message). This narrative was so nakedly self-serving that it’s hard to believe that anyone took it seriously; but some influential people bought it. And among those people was Michael Bloomberg.
At this point the evidence against the liberals-did-it story is overwhelming. The surge in bad loans came neither from government-sponsored agencies nor from regulated banks, but from unregulated mortgage originators. The fallout was so severe because investors believed, wrongly, that fancy financial instruments protected them from risk.
And, crucially, the housing bubble was an international phenomenon: Spain had a bigger bubble than we did, followed by a worse slump. Did U.S. liberals force Spanish banks to make bad loans?
But zombie ideas can’t be killed by evidence. Perpetrators of the liberals-did-it lie are still out there, still getting space to spread their disinformation in mainstream media.
Elizabeth Warren argues that Bloomberg’s embrace of a false right-wing narrative about the financial crisis should disqualify him for the Democratic nomination. But I’d be willing to cut him some slack if he’d admit that he was taken in by right-wing disinformation. If he isn’t willing to make that admission, she’s right.
At the same time that Bloomberg is being called out on his housing bubble zombie, Pete Buttigieg is facing justified criticism for buying into another zombie idea — the obsession with government debt. That obsession did much to hobble recovery from the financial crisis.
To be fair, deficit panic wasn’t as naked a scam as the claim that do-gooders caused the financial crisis, although some of the loudest voices decrying the evils of deficits were obvious phonies. What happened instead was that many important people imagined that inveighing against the dangers of debt made them sound serious, because that’s what all the other serious people were doing.
At this point, however, the debt obsession has been thoroughly debunked by both economic research and experience. We live in a world awash in private savings looking for someplace to go, with investors willing to lend money to governments at incredibly low interest rates. It’s actually irresponsible not to put this money to work investing in the future, both by building physical infrastructure and through programs that help children develop their potential.
Now, the Trump administration is doing it wrong — borrowing large sums, but squandering the money on tax cuts for corporations and the wealthy. But even bad deficit spending boosts the economy to some extent, and it is the reason America is still growing reasonably fast while Europe, still in the grip of austerity ideology, is stagnating.
Look: It’s easy to make the political case that Democrats should nominate a centrist, rather than someone from the party’s left wing. Candidates who are perceived as ideologically extreme usually pay an electoral penalty; this is especially true if, like Bernie Sanders, they actually pose as more radical than they really are.
But a key part of centrism’s appeal is the belief that centrists are realists, who understand how the world works. It’s much harder to make the case for centrists who repeat manifestly false claims, especially if those claims were essentially right-wing propaganda.
As I said, you can make a good case for the proposition that Democrats should, in the end, nominate a centrist. But a centrist whose brain has been eaten by zombie ideas? Not so much.
Gli zombi si sono mangiati i cervelli di Bloomberg e di Buttigieg?
Di Paul Krugman
MADRID – In questo momento sono in Spagna, a parlare delle idee zombi – idee che dovrebbero essere state liquidate dai fatti, ma che continuano a barcollare in avanti proprio come zombi. Negli Stati Uniti contemporanei, le più importanti idee zombi appartengono alla destra, dove sopravvivono grazie ai grandi capitali dei miliardari che hanno un interesse finanziario a fare credere alla gente cose che non sono vere.
Ma talvolta le idee zombi sono anche capaci di mangiarsi i cervelli dei centristi. Di sicuro, alcune delle idee zombi più distruttive dell’ultima dozzina di anni hanno transitato nella battaglia delle primarie democratiche, dove adesso un paio di centristi stanno replicando idee che vennero completamente confutate anni orsono.
E si dà il caso che l’esperienza dell’Europa, e della Spagna in particolare, fornisca alcune delle pallottole che si dovrebbero usare per sparare alla testa a questi speciali zombi.
Cominciamo dunque con le origini della crisi finanziaria del 2008, un tema che resta rilevante se vogliamo evitare di ripetere gli errori del passato.
Sebbene in pochi videro arrivare quella crisi, retrospettivamente essa fu una classica crisi di panico bancario, il genere di cose che accadevano frequentemente prima degli anni ’30. Anzitutto, coloro che prestavano soldi si trovarono coinvolti in una gigantesca bolla immobiliare; poi, quando la bolla esplose, una buona parte del sistema finanziario smise di funzionare.
Che cosa rese possibile questo panico, dopo due generazioni di relativa calma finanziaria? La risposta, chiaramente, fu l’erosione nei due decenni precedenti di una efficace regolamentazione finanziaria.
Ma gli uomini della destra rifiutarono di accettare l’evidenza. Promossero, invece, una narrazione alternativa secondo la quale i progressisti avevano in qualche modo provocato la crisi costringendo poveri banchieri innocenti a dare in prestito denaro a persone di colore (il messaggio era chiaramente quello, anche se di solito non erano così espliciti). Questa narrazione era così sfrontatamente a proprio uso e consumo che è difficile che qualcuno l’abbia presa sul serio; ma alcune persone influenti ci credettero. E tra queste persone c’era Michael Bloomberg.
A questo punto, le prove che smentiscono il racconto che attribuisce la colpa ai progressisti sono schiaccianti. L’impennata dei cattivi prestiti non venne né dalle agenzie partecipate dal Governo né dalle banche sottoposte a regole, ma da fornitori di mutui privi di regole. La ricaduta fu così grave perché gli investitori credettero, sbagliando, che fantasiosi strumenti finanziari li proteggessero dal rischio.
E fu fondamentale che la bolla immobiliare fosse un fenomeno internazionale: la Spagna conobbe una bolla più grande della nostra, seguita da una recessione peggiore. Furono i progressisti statunitensi a costringere le banche spagnole a concedere cattivi prestiti?
Ma le idee zombi non possono essere liquidate dalle prove. Gli autori della bugia sulla colpa dei progressisti sono ancora in circolazione, ottengono ancora spazio nei media principali per diffondere la loro disinformazione.
Elizabeth Warren sostiene che l’abbraccio da parte di Bloomberg della falsa narrazione della destra sulla crisi finanziaria dovrebbe squalificarlo dalla candidatura democratica. Ma io non sarei così severo se egli ammettesse di essere stato tratto in inganno dalla disinformazione della destra. Se non fosse disponibile ad ammetterlo, ha ragione lei.
Nello stesso tempo in cui Bloomberg viene messo in discussione per la sua idea zombi sulla bolla immobiliare, Pete Buttigieg è dinanzi a critiche meritate per aver abboccato ad un’altra idea zombi – l’ossessione sul debito pubblico. Questa ossessione ebbe un gran peso nell’azzoppare la ripresa dalla crisi finanziaria.
Ad esser giusti, il panico del deficit non fu un inganno altrettanto esplicito della pretesa che i ‘buonisti’ abbiano provocato la crisi finanziaria, sebbene alcune delle voci più rumorose che denunciavano i mali dei deficit fossero evidenti ipocrisie. Quello che invece accadde fu che molti individui importanti si immaginarono che accanirsi contro i pericoli del debito li avrebbe fatte sembrare persone serie, giacché era quello che tutte le altre persone serie stavano facendo.
A questo punto, tuttavia, l’ossessione del debito è stata completamente demistificata, sia dalla ricerca economica che dalle prove. Viviamo in un mondo inondato da risparmi privati in cerca di qualche posto dove indirizzarsi, con gli investitori disponibili a prestare soldi ai Governi a tassi di interesse incredibilmente bassi. È effettivamente irresponsabile non mettere questo denaro al lavoro investendo nel futuro, sia costruendo infrastrutture materiali che attraverso programmi che aiutino i bambini a sviluppare il loro potenziale.
Ora, la Amministrazione Trump lo sta facendo in modo sbagliato – indebitandosi molto, ma sprecando il denaro in sgravi fiscali per le grandi società ed i ricchi. Ma in qualche misura, persino una cattiva spesa in deficit incoraggia l’economia, ed è quella la ragione per la quale l’America sta ancora crescendo in modo relativamente veloce, mentre l’Europa, ancora alle prese con l’ideologia dell’austerità, sta ristagnando.
Si badi: è facile avanzare l’ipotesi politica secondo la quale i democratici dovrebbero candidare un centrista, anziché qualcuno che sia espressione della sinistra del Partito. Normalmente, i candidati che vengono percepiti come ideologicamente radicali pagano un prezzo in termini elettorali; questo è particolarmente vero se essi si atteggiano come più radicali di quello che sono effettivamente, come nel caso di Bernie Sanders.
Ma un aspetto fondamentale della attrattività del centrismo è che i centristi appaiono realisti, gente che capisce come il mondo funziona. È molto più difficile avanzare quella ipotesi per centristi che ripetono argomenti apertamente falsi, particolarmente se quegli argomenti sono essenzialmente propaganda della destra.
Come ho detto, si possono avanzare buoni argomenti per l’idea che, alla fine, i democratici dovrebbero candidare un centrista. Ma un centrista il cui cervello è stato mangiato da idee zombi? Non mi pare proprio.
By mm
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