In queste ore una reazione della squadra di Sanders al suo evidente insuccesso alle primarie del Super Martedì, consiste in uno spot propagandistico che allude, assai tendenziosamente, alla sua vicinanza con Obama. In realtà, laddove Obama era gradualista, Sanders è apertamente massimalista. Il gradualismo di Obama si meritò aperte critiche dai progressisti: la dimensione modesta delle sue misure di stimolazione dell'economia, la sua 'mano leggera' nei confronti dei banchieri americani, in qualche momento la sua propensione per una politica di intese con i repubblicani. Ciononostante, realizzò risultati sostanziali, con una grande riduzione del numero dei non assicurati nella sanità e con un incremento delle tasse sui più ricchi. Il massimalismo di Sanders si gioca tutto sulla scommessa che la sua attrattività possa cambiare il paesaggio elettorale americano. Ma è proprio questo che, per cominciare, non è accaduto nelle primarie del Super Martedì, quando non c'è stata alcuna impennata di elettori giovani. Giocarsi il tutto per tutto di solito comporta il rischio di perdere tutto.
[1] L’articolo nella connessione nel testo inglese è di Jim O’Neill, ed è apparso su Project Syndicate il 19 novembre del 2019. L’articolo fornisce dati ...
In questi giorni sta crescendo un dibattito molto acceso in America - in particolare sui social - sui ritardi nelle risposte della Amministrazione Trump al Covid-19. Il punto cruciale sembra essere stato la mancanza di tempestività nei test alla malattia (addirittura tamponi difettosi), che è apparsa sinistramente coerente con la principale preoccupazione trumpiana, non per il virus ma per gli andamenti del mercato azionario. In effetti, lo stile paranoide nella politica, la distruzione di ogni margine di oggettività e di senso della realtà, l'idea della destra che ogni critica, o meglio ogni problema reale, siano prove di complotti, probabilmente sono un virus ancora più allarmante.
« Pagina precedente