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Una epidemia di difficoltà e di fame, di Paul Krugman (New York Times, 7 maggio 2020)

 

May 7, 2020

An Epidemic of Hardship and Hunger

By Paul Krugman

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Covid-19 has had a devastating effect on workers. The economy has plunged so quickly that official statistics can’t keep up, but the available data suggest that tens of millions of Americans have lost their jobs through no fault of their own, with more job losses to come and full recovery probably years away.

But Republicans adamantly oppose extending enhanced unemployment benefits — such an extension, says Senator Lindsey Graham, will take place “over our dead bodies.” (Actually, over other people’s dead bodies.)

They apparently want to return to a situation in which most unemployed workers get no benefits at all, and even those collecting unemployment insurance get only a small fraction of their previous income.

Because most working-age Americans receive health insurance through their employers, job losses will cause a huge rise in the number of uninsured. The only mitigating factor is the Affordable Care Act, a.k.a. Obamacare, which will allow many though by no means all of the newly uninsured to find alternative coverage.

But the Trump administration is still trying to have the Affordable Care Act ruled unconstitutional; “We want to terminate health care under Obamacare,” declared Donald Trump, even though the administration has never offered a serious alternative.

Bear in mind that ending Obamacare would end protection for Americans with pre-existing conditions — and that insurers would probably refuse to cover anyone who had Covid-19.

Finally, the devastation caused by the coronavirus has left many in the world’s wealthiest major nation unable to put sufficient food on the table. Families with children under 12 are especially hard hit: According to one recent survey, 41 percent of these families are already unable to afford enough to eat. Food banks are overwhelmed, with lines sometimes a mile long.

But Republicans are still trying to make food stamps harder to get, and fiercely oppose proposals to temporarily make food aid more generous.

By now everyone who follows the news has a sense of how badly the Trump administration and its allies botched and continue to botch the medical side of the Covid-19 pandemic. Weeks of denial and the failure to implement remotely adequate testing allowed the virus to spread almost unchecked.

Attempts to restart the economy even though the pandemic is far from controlled will lead to many more deaths, and will probably backfire even in purely economic terms as states are forced to lock down again.

But we’re only now starting to get a sense of the Republican Party’s cruelty toward the economic victims of the coronavirus. In the face of what amounts to a vast natural disaster, you might have expected conservatives to break, at least temporarily, with their traditional opposition to helping fellow citizens in need. But no; they’re as determined as ever to punish the poor and unlucky.

What’s remarkable about this determination is that the usual arguments against helping the needy, which were weak even in normal times, have become completely unsustainable in the face of the pandemic. Yet those arguments, zombielike, just keep shambling on.

For example, you still hear complaints that spending on food stamps and unemployment benefits increases the deficit. Now, Republicans never really cared about budget deficits; they demonstrated their hypocrisy by cheerfully passing a huge tax cut in 2017, and saying nothing as deficits surged. But it’s just absurd to complain about the cost of food stamps even as we offer corporations hundreds of billions in loans and loan guarantees.

But what’s even worse, if you ask me, is hearing Republicans complain that food stamps and unemployment benefits reduce the incentive to seek work. There was never serious evidence for this claim, but right now — at a time when workers can’t work, because doing their normal jobs would kill lots of people — I find it hard to understand how anyone can make this argument without gagging.

So what explains the G.O.P.’s extraordinary indifference to the plight of Americans impoverished by this national disaster?

One answer may be that much of America’s right has effectively decided that we should simply go back to business as usual and accept the resulting death toll. Those who want to take that route may view anything that reduces hardship, and therefore makes social distancing more tolerable, as an obstacle to their plans.

Also, conservatives may worry that if we help those in distress, even temporarily, many Americans might decide that a stronger social safety net is a good thing in general. If your political strategy depends on convincing people that government is always the problem, never the solution, you don’t want voters to see the government actually doing good, even in times of dire need.

Whatever the reasons, it’s becoming increasingly clear that Americans suffering from the economic consequences of Covid-19 will get far less help than they should. Having already condemned tens of thousands to unnecessary death, Trump and his allies are in the process of condemning tens of millions to unnecessary hardship.

 

Una epidemia di difficoltà e di fame,

di Paul Krugman

 

Il Covid-19 ha avuto un effetto devastante sui lavoratori. L’economia è crollata così rapidamente che le statistiche ufficiali non possono tenerle il passo, ma i dati disponibili indicano che decine di milioni di americani hanno perso i loro posti di lavoro senza che ne avessero alcuna responsabilità, con maggiori perdite di lavoro in arrivo e una piena ripresa che probabilmente si allontana di anni.

Ma i repubblicani si oppongono con cocciutaggine ad ampliare i sussidi di disoccupazione accresciuti – un tale ampliamento, dice il Senatore Lindsey Graham, dovrà passare “sopra i nostri corpi” (in realtà, sopra i corpi altrui).

Sembra che vogliano tornare in una situazione nella quale la maggioranza dei lavoratori disoccupati non abbia alcun sussidio, e persino coloro che riscuotono l’assicurazione di disoccupazione percepiscano solo una piccola parte del loro reddito precedente.

Dato che la maggioranza degli americani in età di lavoro riceve l’assicurazione sanitaria attraverso i loro datori di lavoro, la perdita dei posti di lavoro provocherà una enorme crescita del numero dei non assicurati. Il solo fattore di attenuazione sarebbe la Legge sulla Assistenza Sostenibile, ovvero la riforma sanitaria di Obama, che consentirà a molti, sebbene in nessun modo a tutti i nuovi non assicurati, di trovare una assistenza alternativa.

Ma l’Amministrazione Trump sta ancora cercando di avere una sentenza che dichiari incostituzionale quella legge; “vogliamo eliminare l’assistenza sanitaria nella forma della legge di Obama”, ha dichiarato Donald Trump, anche se l’Amministrazione non ha mai offerto una seria alternativa.

Si tenga a mente che eliminare la riforma di Obama interromperebbe la protezione per gli americani con preesistenti patologie – e che probabilmente gli assicuratori rifiuterebbero di coprire tutti quelli che avessero il Covid-19.

Infine, la devastazione provocata dal coronavirus ha lasciato molti, nella principale nazione più ricca al mondo, nell’impossibilità di avere cibo sufficiente sul tavolo. Sono particolarmente colpite le famiglie con figli sotto i 12 anni: secondo un recente sondaggio, il 41 per cento di queste famiglie già non sono nelle condizioni di permettersi una alimentazione sufficiente. I centri di distribuzione dei pasti sono oberati, talvolta con code superiori al chilometro.

Ma i repubblicani stanno ancora cercando di rendere più difficile l’ottenimento degli aiuti alimentari, e si oppongono ferocemente alle proposte per rendere temporaneamente l’aiuto alimentare più generoso.

In questo momento chiunque segua le notizie percepisce quanto malamente l’Amministrazione Trump e i suoi alleati [1] abbiano raffazzonato e continuino a farlo il versante sanitario della pandemia. Settimane di negazionismo e di una messa in atto neanche lontanamente adeguata dei test hanno permesso che il virus si diffondesse quasi incontrollato.

I tentativi di far ripartire l’economia, anche se la pandemia è lungi dall’essere sotto controllo, porteranno a molte morti ulteriori, e probabilmente si ritorceranno contro anche in termini puramente economici quando gli Stati saranno costretti a nuove chiusure.

Ma stiamo solo cominciando a percepire la crudeltà del Partito Repubblicano nei confronti delle vittime economiche del coronavirus. Di fronte a quello che corrisponde ad un grande disastro naturale, ci si sarebbe aspettati che i conservatori interrompessero, almeno temporaneamente, la loro tradizionale opposizione agli aiuti ai cittadini bisognosi. Invece no; sono determinati come sempre a punire i poveri e i disgraziati. Quello che è rilevante in questa determinazione è che i consueti argomenti contro gli aiuti a chi ha bisogno, che erano inconsistente persino in tempo normali, di fronte alla pandemia sono diventati completamente insostenibili. Tuttavia quegli argomenti, proprio come gli zombi, continuano a circolare.

Ad esempio, si sentono ancora lamenti secondo i quali la spesa per le tessere alimentari e i sussidi di disoccupazione aumenterebbero il deficit. Ora, i repubblicani non si sono mai curati dei deficit del bilancio: hanno dimostrato la loro ipocrisia approvando spensieratamente il grande taglio delle tasse nel 2017, e non dicendo niente quando i deficit sono saliti. Ma è proprio assurdo lamentarsi per i costi degli aiuti alimentari persino quando si offrono alle società centinaia di miliardi di prestiti e di garanzie sui prestiti.

Cosa è che dunque spiega la straordinaria indifferenza del Partito Repubblicano alle traversie degli americani impoveriti da questo disastro nazionale?

Una risposta può essere che la destra americana abbia effettivamente deciso che si debba semplicemente tornare ai nostri affari normali e accettare il conseguente bilancio delle vittime. Coloro che vogliono prendere questa strada possono considerare tutto quello che riduce le avversità, e di conseguenza rende il distanziamento sociale più tollerabile, come un ostacolo ai loro piani.

Inoltre, i conservatori potrebbero essere preoccupati che se aiutiamo le persone in difficoltà, persino temporaneamente, molti americani potrebbero decidere che una rete più forte di sicurezza sociale è in generale una cosa positiva. Se la vostra strategia politica consiste nel convincere le persone che il governo è sempre il problema e mai la soluzione, non desiderate che gli elettori vedano il governo fare effettivamente cose buone, persino in momenti di terribile bisogno.

Qualunque sia la spiegazione, sta diventando sempre più chiaro che gli americani in sofferenza per le conseguenze economiche del Covid-19 otterranno molto meno aiuto di quello che dovrebbero. Dopo aver condannato decine di migliaia di persone a morti evitabili, Trump e i suoi alleati sono in procinto di condannarne decine di milioni a sofferenze evitabili.

 

 

 

 

 

 

[1] Può sembrare strano che spesso, per indicare gli esponenti della maggioranza che sostengono il Presidente degli Stati Uniti, si utilizzi l’espressione “i suoi alleati”, che del resto non si presta a traduzioni alternative. Suppongo però che il termine derivi dallo spirito delle norme costituzionali americane, che riconoscono una autonomia formale ad “entità” come i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, ed entro certi limiti conferiscono ai due rami poteri  sostanziali (e diversi). In un certo senso, il Presidente (che del resto non è eletto direttamente dal popolo, ma dalla maggioranza di un Collegio Elettorale cui spetta formalmente il potere di sceglierlo) si considera che sia normalmente ‘tenuto’ a cercarsi alleati nei due rami del Parlamento. Anche quando la sostanza è ben diversa, dato che il Presidente, come nel caso di Trump, potrebbe essere già padrone incontrastato del suo Partito.

 

 

 

 

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