giugno 2020 Archive

Quale stimolo economico funziona? Di Joseph E. Stiglitz e Hamid Rashid (da Project Syndicate, 8 giugno 2020)

[1] Il capitale organizzativo è il valore per un’impresa che deriva dalla filosofia e dai sistemi dell’organizzazione che sfruttano la capacità dell’organizzazione nella fornitura di ...

Il Rapporto sui posti di lavoro distruggerà posti di lavoro? Di Paul Krugman (New York Times, 8 giugno 2020)

Il recente Rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti ha sorpreso alcuni, ma non aveva granché di sorprendente. Il recupero fondamentalmente c'è stato in settori come i ristoranti e gli studi dentistici, che avevano avuto una chiusura totale e adesso godono di migliori condizioni per l'attenuazione delle misure di distanziamento. Ma l'economia americana si regge in questo periodo sulle misure di sostegno pubblico, che hanno consentito a molto famiglie di godere di sussidi di disoccupazione più generosi. Misure che, però, si esauriranno alla fine di luglio e che i repubblicani non intendono prorogare. Nel frattempo, l'ottimismo che può derivare da questa ripresa modesta - siamo ancora dinanzi a dati occupazionali peggiori dei momenti più gravi della Grande Depressione - rischia di incoraggiare coloro che agli inizi della pandemia sostenevano che sarebbe scomparsa in un attimo.    

L’eredità del nostro peccato originale, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 2 giugno 2020)

   

Perché oggi è inutile fare previsioni economiche, di Branko Milanovic (dal blog di Branko Milanovic, 31 maggio 2020)

[1] Konstantinos Petrou Kavafis, noto in Italia anche come Costantino Kavafis (in greco Κωνσταντίνος Καβάφης; Alessandria d’Egitto, 29 aprile 1863 – Alessandria d’Egitto, 29 aprile 1933), è stato un poeta e giornalista greco. Kavafis era uno scettico che fu accusato di attaccare i tradizionali ...

Una cronaca di un preannunciato decennio perduto, di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 27 maggio 2020)

Donald Trump non è affatto un Richard Nixon, di Paul Krugman (New York Times, 4 giugno 2020)

Possono sembrare naturali i confronti tra la politica americana con Trump e l'epoca di Richard Nixon. Ma, intanto, si tratta di personalità molto diverse: il primo ha una vera e propria psicosi autoritaria e vuotamente narcisistica, il secondo era un uomo del "fare" che sorprendentemente lavorava con energia su temi come l'ambiente e la sanità. Il rischio autoritario riguardava entrambi, ma con una differenza fondamentale. Dietro i due Presidenti c'erano due diversi Partiti Repubblicani: quello di Nixon aveva ancora numerose persone che si basavano sui principi, disposte anche a rovesciare un Presidente repubblicano che avesse tradito il suo giuramento. Il Partito di Trump vive nel mondo immaginario di Fox News, e potrebbe fare il tifo per lui anche se si spingesse a minacciare apertamente la democrazia americana.

Tracciando i grafici dell’economia pandemica, di Michael Spence e Chen Long (da Project Syndicate, 1 giugno 2020)

[1] Come ovviamente Google e Apple, AMAP e Baidu sono motori di ricerca Internet particolarmente diffusi in lingua cinese. [2] La Tabella mostra sulla linea ...

Trump ci porta sull’orlo di un precipizio, di Paul Krugman (New York Times, 1 giugno 2020)

Il pregiudizio razzista è stato per decenni volutamente usato dalla destra americana. Lo scopo era galvanizzare la base dei lavoratori bianchi, in modo da non farle riconoscere la politica economica dei Governi repubblicani a favore dei più ricchi. Ma Trump ha portato quel cinismo ad una sorta di apoteosi. Le sue dichiarazioni di questi giorni, la minaccia dell'uso dell'esercito, hanno un sapore sinistro, alludono ad un uso possibile della violenza in reazione ad un esito sfavorevole delle elezioni di novembre.

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