luglio 2020 Archive

L’incubo su Pennsylvania Avenue, di Paul Krugman (New York Times, 30 luglio 2020)

Capita, nei posti di lavoro, di dover convivere con capi completamente incompetenti, che per nessuna ragione si farebbero da parte. Un incubo che diventa molto più grave se accade ad un paese con il suo Presidente. Tutto quello che è accaduto in questi mesi in America, con il fallimento nella gestione della pandemia e le infondate scommesse di una rapida ripresa economica, assomiglia a tale situazione. Della quale gli elettori si rendono ormai conto; il che ha spinto il capo a giocare l'ultima carta pazzesca: il rinvio delle elezioni. Che però è impossibile. Mentre non è impossibile che l'America subisca un ennesimo turbamento in termini di disordine politico e di faziosità anche violenta.

Tornando a ragionare dei cigni bianchi del 2020, di Nouriel Roubini (da Project Syndicate, 29 luglio 2020)

[1] L’articolo qua tradotto è: “I cigni bianchi del 2020, di Nouriel Roubini (da Project Syndicate, 17 febbraio 2020)”. I ‘cigni bianchi’ sono eventi prevedibili, ...

Gli zombi stanno perseguitando i disoccupati d’America, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 28 luglio 2020)

Il culto dell’egoismo sta ammazzando l’America, di Paul Krugman (27 luglio 2020)

Cosa è il culto dell'egoismo? Non è la stessa cosa che essere egoisti; è aver sacralizzato l'egoismo sino a farlo essere un principio della vita associata e della politica (anche se, alla fine, questo produce di solito risultati comodi per i suoi sostenitori). E' non sopportare l'idea che il nostro comportamento debba essere anche ispirato al farsi carico degli interessi di tutti gli altri. Ovvero, ad una regola necessaria in una pandemia. E questo sta rovinando l'America, sia sul terreno della epidemia che su quello della risposta economica.

La realtà dietro gli spaventosi racconti sulla finanza pubblica, ovvero la macroeconomia dei media è viva e vegeta, di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 21 luglio 2020)

[1] Il testo dell’articolo spiega il diagramma. Si può aggiungere che sulla scala verticale compaiono le percentuali del debito del settore pubblico sul PIL, mentre ...

Perché l’America di Trump non può essere come l’Italia? Di Paul Krugman (New York Times, 23 luglio 2020)

Normalmente Krugman non si occupa quasi mai di cose italiane. Forse questa eccezione dipende dal fatto che persino il confronto con l'Italia, nella gestione della pandemia, è umiliante per gli Stati Uniti? L'Italia ha avuto un decorso dell'epidemia e delle misure per contenerla somigliante a quello del Nordest dell'America; ma nella maggioranza degli Stati americani ci si è illusi, sotto la regia trumpiana, che si sarebbe arrivati ad un contenimento del virus senza particolari sacrifici. L'Italia è piena di problemi, accenna Krugman, ma è un paese "serio e sofisticato".

Ricostruire l’internazionalismo, di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 14 luglio 2020)

[1] Dovrebbe essere l’acronimo per Google, Apple, Facebook ed Amazon.        

Quello che non si conosce non può danneggiare Trump, di Paul Krugman (New York Times, 20 luglio 2020)

Adesso i collaboratori di Trump stanno cercando di nascondere i dati sul virus. Non è così sorprendente: è la loro idea della politica, che non esita dinanzi alla falsificazione organizzata. Accusavano Obama di nascondere i dati sull'economia, semplicemente perché lo consideravano un metodo ammissibile, che erano pronti ad usare. Sennonché lo stanno facendo male e tardi, quando tutti si sono già resi conto della seconda ondata della pandemia. A questo punto, fare meno test equivale e rendere impossibile la strategia della identificazione-tracciamento-isolamento dei casi di infezione. Ma tant'è: misurarsi seriamente con il virus non è mai stato nei loro programmi.

Lo Stato compromesso dell’America, di Angus Deaton (da Project Syndicate, 17 luglio 2020)

     

G20, cura te stesso Di Jeffrey D. Sachs (da Project Syndicate, 15 luglio 2020)

     

Dal prossimo disastro ci separano solo pochi giorni, di Paul Krugman (New York Times, 16 luglio 2020)

Che la gestione della pandemia negli Stati Uniti sia stata un disastro, non lo nega più nessuno. Ciononostante, almeno gli aiuti ai disoccupati - ideati dai democratici ma approvati da una maggioranza bipartisan - sono stati efficaci: sono stati concessi anche ai lavoratori precari, e per tutti c'è stata una aggiunta di 600 dollari alla settimana sui sussidi di disoccupazione. Sennonché quei benefici sono a scadenza ed i repubblicani non hanno alcuna urgenza di confermarli. Passeranno settimane se non mesi prima di farlo, nel frattempo milioni di persone finiranno in miseria. Come tutto in questa vicenda: i repubblicani sono sistematicamente in ritardo sulla curva della pandemia.

Prepararsi all’economia pandemica, di Barry Eichengreen (da Project Syndicate, 13 luglio 2020)

       

La cittadinanza è solo una rendita? Di Branko Milanovic (dal blog di Milanovic, 10 luglio 2020)

[1] L’aggettivo deriva da Karl Paul Polanyi (Vienna, 25 ottobre 1886 – Pickering, 23 aprile 1964), che è stato uno storico, antropologo, economista e per un breve periodo politico ungherese. È noto per la sua critica della società ...

L’America si è bevuta il futuro dei suoi figli, di Paul Krugman (New York Times, 13 luglio 2020)

Il sostanza, quello che è accaduto negli ultimi mesi in America è che si è deciso, in molti Stati, di precipitarsi alle riaperture, con il risultato di ritrovarsi con percentuali di infezione simili a quella della prima ondata nelle regioni del Nordest. Adesso l'unica soluzione sembrerebbe quella di ripristinare chiusure severe, che avrebbero certamente l'effetto di mantenere il sistema educativo in condizioni precarie. Ma prima lo si fa, prima si torna ad una situazione accettabile. Sennonché non è questa la mentalità dei dirigenti repubblicani, che adesso sono dediti ad accusare Anthony Fauci, l'esperto che da mesi aveva ammonito che Il Governo Federale e gli Stati stavano sbagliando.

La Cina come l’Uomo Nero dell’economia, di Dani Rodrik (da Project Syndicate, 9 luglio 2020)

[1] Un’idea e una espressione dell’Illuminismo, secondo il quale il commercio aveva la tendenza a civilizzare le persone, rendendo meno probabili comportamenti aggressivi. Montesquieu scrisse ...

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