July 16, 2020
By Paul Krugman
Some of us knew from the beginning that Donald Trump wasn’t up to the job of being president, that he wouldn’t be able to deal with a crisis that wasn’t of his own making. Still, the magnitude of America’s coronavirus failure has shocked even the cynics.
At this point Florida alone has an average daily death toll roughly equal to that of the whole European Union, which has 20 times its population.
How did this happen? One key element in our deadly debacle has been extreme shortsightedness: At every stage of the crisis Trump and his allies refused to acknowledge or get ahead of disasters everyone paying attention clearly saw coming.
Blithe denials that Covid-19 posed a threat gave way to blithe denials that rapid reopening would lead to a new surge in infections; now that the surge is upon us, Republican governors are responding sluggishly and grudgingly, while the White House is doing nothing at all.
And now another disaster — this time economic rather than epidemiological — is just days away.
To understand the cliff we’re about to plunge over, you need to know that while America’s overall handling of Covid-19 was catastrophically bad, one piece — the economic response — was actually better than many of us expected. The CARES Act, largely devised by Democrats but enacted by a bipartisan majority late in March, had flaws in both design and implementation, yet it did a lot both to alleviate hardship and to limit the economic fallout from the pandemic.
In particular, the act provided vastly increased aidto workers idled by lockdowns imposed to curb the spread of the coronavirus. U.S. unemployment insurance is normally a weak protection against adversity: Many workers aren’t covered, and even those who are usually receive only a small fraction of their previous wages. But the CARES Act both expanded coverage, for example to gig workers, and sharply increased benefits, adding $600 to every recipient’s weekly check.
These enhanced benefits did double duty. They meant that there was far less misery than one might otherwise have expected from a crisis that temporarily eliminated 22 million jobs; by some measures poverty actually declined.
They also helped sustain those parts of the economy that weren’t locked down. Without those emergency benefits, laid-off workers would have been forced to slash spending across the board. This would have generated a whole second round of job loss and economic contraction, as well as creating a huge wave of missed rental payments and evictions.
So enhanced unemployment benefits have been a crucial lifeline to tens of millions of Americans. Unfortunately, all of those beneficiaries are now just a few days from being thrown overboard.
For that $600 weekly supplement — which accounts for most of the expansion of benefits — applies only to benefit weeks that end “on or before July 31.” July 31 is a Friday. State unemployment benefit weeks typically end on Saturday or Sunday. So the supplement will end, in most places, on July 25 or 26, and millions of workers will see their incomes plunge 60 percent or more just a few days from now.
Two months have gone by since the House passed a relief measure that would, among other things, extend enhanced benefits through the rest of the year. But neither Senate Republicans nor the White House has shown any sense of urgency about the looming crisis. Why?
Part of the answer is that Trump and his officials are, as always, far behind the coronavirus curve. They’re still talking about a rapid, V-shape recovery that will bring us quickly back to full employment, making special aid to the unemployed unnecessary; they’re apparently oblivious to what everyone else sees — an economy that is stumbling again as the coronavirus surges back.
Delusions about the state of the economic recovery, in turn, allow conservatives to indulge in one of their favorite zombie ideas — that helping the unemployed in a depressed economy hurts job creation, by discouraging people from taking jobs.
Worrying about employment incentives in the midst of a pandemic is even crazier than worrying about those incentives in the aftermath of a financial crisis, but it seems to be at the core of White House thinking (or maybe that’s “thinking”) about economic policy right now.
One last thing: My sense is that Republicans have a delusional view of their own bargaining position. They don’t seem to realize that they, not the Democrats, will be blamed if millions are plunged into penury because relief is delayed; to the extent that they’re willing to act at all, they still imagine that they can extract concessions like a blanket exemption of businesses from pandemic liability.
Maybe the prospect of catastrophe will concentrate Republican minds, but it seems more likely that we’re heading for weeks if not months of extreme financial distress for millions of Americans, distress that will hobble the economy as a whole. This disaster didn’t need to happen; but you can say the same thing about most of what has gone wrong in this country lately.
Dal prossimo disastro ci separano solo pochi giorni,
di Paul Krugman
Alcuni di noi sapevano che Donald Trump non era all’altezza dell’incarico di Presidente, che non sarebbe stato capace di gestire una crisi che non fosse stata provocata da lui stesso. Eppure, le dimensioni del fallimento dell’America sul coronavirus hanno impressionato persino i più pessimisti.
A questo punto la Florida da sola ha una media giornaliera di vittime pari a quattro volte l’intera Unione Europea, che ha 20 volte la sua popolazione.
Come è potuto accadere? Un elemento fondamentale nella nostra debacle letale è stata una estrema miopia: ad ogni stadio della crisi Trump e i suoi alleati i sono rifiutati di ammettere o di anticipare i disastri che ognuno che prestava attenzione chiaramente vedeva in arrivo.
I dinieghi spensierati secondo i quali il Covid-19 non costituiva una minaccia hanno aperto la strada ai dinieghi spensierati secondo i quali la rapida riapertura non avrebbe portato ad una nuova crescita delle infezioni; ora che la crescita è sopra di noi, i Governatori repubblicani stanno rispondendo con lentezza e di malanimo, mentre la Casa Bianca non sta facendo niente del tutto.
E adesso da un altro disastro – questa volta economico anziché epidemiologico – ci separano solo pochi giorni.
Per capire il precipizio nel quale stiamo per cadere, si deve sapere che mentre la gestione complessiva del Covid-19 da parte dell’America è stata catastroficamente negativa, una parte di essa – la risposta economica – è stata effettivamente migliore di quanto molti di noi si aspettassero. La Legge CARES, in gran parte ideata dai democratici ma approvata da una maggioranza bipartisan alla fine di marzo, aveva difetti sia di concezione che di messa in atto, tuttavia ha fatto molto per attenuare le difficoltà e per limitare le negative conseguenze economiche della pandemia.
In particolare, la legge ha fornito un aiuto ampiamente accresciuto ai lavoratori resi inattivi di blocchi imposti per contenere la diffusione del coronavirus. L’assicurazione per la disoccupazione negli Stati Uniti è normalmente ua protezione debole contro le avversità: molti lavoratori non sono coperti, e persino quelli che lo sono normalmente ricevono solo una piccola frazione dei loro precedenti salari. Ma la Legge CARES ha sia ampliato la copertura, ad esempio ai lavoratori precari, che accresciuto nettamente i sussidi, aggiungendo 600 dollari all’assegno settimanale di ogni destinatario.
Questi sussidi rafforzati hanno avuto una doppia funzione. Hanno comportato che ci fosse meno miseria di quella che altrimenti ci si sarebbe aspettati da un crisi che temporaneamente eliminava 22 milioni di posti di lavoro; secondo alcuni metri di misura la povertà si è effettivamente ridotta.
Hanno anche contribuito a sostenere quelle parti dell’economia che non erano state bloccate. Senza quei sussidi di emergenza, i lavoratori licenziati sarebbero stati costretti a tagliare le spese in modo indiscriminato. Questo avrebbe provocato una seconda serie complessiva di perdita di posti di lavoro e di contrazione economica, ed avrebbe anche determinato una grande ondata di omessi pagamenti per gli affitti e di sfratti.
Dunque, i sussidi di disoccupazione potenziati sono stati una cruciale ancora di salvezza per milioni di americani. Sfortunatamente, tutti coloro che ne hanno beneficiato adesso sono vicini di pochi giorni dall’essere scaricati.
Perché quel supplemento settimanale di 600 dollari – che costituisce la parte principale dell’ampliamento dei sussidi – si applica solo alle settimane di sussidio che terminano “il 31 luglio o in precedenza”. Il 31 luglio è un venerdì. Le settimane dei sussidi di disoccupazione degli Stati terminano normalmente di sabato o di domenica. Dunque, nella maggioranza dei luoghi, il supplemento andrà a scadere il 25 o il 26 luglio, e milioni di lavoraori vedranno crollare i loro redditi per il 60 per cento o più entro pochi giorni.
Sono passate due settimane dal momento in cui la Camera ha approvato una misura di aiuti che, tra le altre cose, avrebbe prolungato i sussidi potenziati per il resto dell’anno. Ma né i repubblicani del Senato né la Casa Bianca hanno manifestato alcuna percezione dell’urgenza della crisi incombente. Perché?
La risposta in parte è che Trump e i suoi collaboratori sono, come sempre, assai indietro rispetto alla curva del coronavirus. Stanno ancora parlando di una rapida ripresa a forma di V che ci riporterà rapidamente alla piena occupazione, rendendo inutili gli aiuti straordinari ai disoccupati: essi sembrano inconsapevoli di quello che tutti possono vedere – un’economia che sta nuovamente inciampando mentre il coronavirus cresce.
Le ilusioni sullo stato della ripresa economica, a loro volta, consentono ai conservatori d indulgere in una delle loro preferite idee zombi – che aiutare i disoccupati in una economia depressa danneggi la creazione di posti di lavoro, scoraggiando le persone nel procurarseli.
Preoccuparsi per gli incentivi all’occupazione nel mezzo di una pandemia è persino più pazzesco che preoccuparsene in seguito ad una crisi finanziaria, ma esso sembra, in questo momento, il centro dei pensieri di politica economica della Casa Bianca (o meglio, dei “pensieri” tra virgolette).
Un ultima cosa: la mia sensazione è che i repubblicani abbiano una opinione illusoria sulla loro stessa posizione contrattuale. Sembra che non capiscano che loro stessi, non i democratici, saranno ritenuti responsabili se milioni di persone cadranno in miseria perché gli aiuti vengono rinviati; nella misura in cui sono del tutto disponibili a fare una legge, si immaginano ancora di poter ottenere concessioni come una esenzione generalizzata delle imprese dalle responsabilità nella pandemia.
Forse la prospettiva della catastrofe si imporrà nelle teste dei repubblicani, ma sembra più probabile che ci si stia indirizzando verso settimane se non mesi di estreme sofferenze finanziarie per milioni di americani, sofferenze che mutileranno l’economia nel suo complesso. Questo disastro non era necessario accadesse; ma si può dire lo stesso della maggior parte delle cose che sono andate storte in questo paese recentemente.
By mm
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