Juy 20, 2020
By Paul Krugman
We’re now at the stage of the Covid-19 pandemic where Donald Trump and his allies are trying to suppress information about the coronavirus’s spread — because, of course, they are. True to form, however, they’re far behind the curve. From a political point of view (which is all they care about), their disinformation efforts are too little, too late.
Where we are: In just a few days millions of Americans are going to see a drastic fall in their incomes, as enhanced unemployment benefits expire. This calls for urgent action; but avoiding economic calamity was always going to be hard, because Republicans in general have balked at providing the aid workers idled by the pandemic need.
But now it turns out that there’s another obstacle to action: An intra-G.O.P. dispute over funding for testing and tracing of infected individuals. Even Senate Republicans support increased testing, which is desperately needed given our current situation: Surging cases have created a testing backlog, and test results are taking so long to come back that they’re effectively useless.
But Trump officials are opposed to any new money for testing. They’re barely even trying to offer excuses for their opposition, since Trump himself explained the strategy a month ago at his Tulsa rally: When you expand testing, he declared, “you’re going to find more cases, so I said to my people, ‘Slow the testing down, please.’”
In other words, what you don’t know can’t hurt Trump.
Nobody should be surprised that the Trump team is trying to suppress bad news about the pandemic. This was completely predictable given the Law of Obama Projection: Every right-wing conspiracy theory about President Barack Obama was an indication of what Republicans wanted to do themselves, and would do once they had the power.
Remember, for example, wild claims about an imminent military takeover of Texas, lent credence by senior Republicans? Now we have unidentified Department of Homeland Security agents in unmarked vehicles seizing people off the streets of Portland, Ore. Remember claims that the government was secretly constructing concentration camps? Thousands of migrants are now immured in detention centers, often under horrifying conditions.
And the current war on Covid-19 testing was prefigured by constant claims that the Obama administration was suppressing bad economic news. “Inflation truthers” insisted that the feds were hiding the runaway inflation that right-wingers predicted, but that never arrived. Unemployment truthers — including, notably, one Donald Trump — declared that official job numbers showing a steadily improving economy were fake, and that unemployment was actually much higher than reported.
It was inevitable, then, that the Trumpists would do what they falsely accused Obama of doing, and try to hide bad pandemic numbers. Efforts to hold down testing are only part of the story.
The Trump administration recently ordered hospitals to stop reporting Covid-19 data to the Centers for Disease Control and Prevention, sending it to a private contractor instead. As a result, hospitalization data, a key pandemic indicator, disappeared from the C.D.C. website before being reinstated after a widespread outcry.
And some Republican-controlled states, notably Georgia, have for months been massaging coronavirus data, presenting it in misleading ways that understate the problem.
The puzzle is why the latest attack on testing came so late. Pro tip: If you’re trying to conceal bad epidemiological news, you should start the cover-up before everyone realizes that the pandemic is spiraling out of control.
A fascinating Times post-mortem on Trump’s failed coronavirus response helps us understand what happened. And I do mean mortem: Americans are dying of Covid-19 at a rate eight times that in Canada, 10 times that in Europe.
The Times account makes it clear that the Trump team never seriously considered trying to deal with the pandemic’s reality. It also makes it clear, however, that officials convinced themselves back in April that they were getting away with this abdication of responsibility, that the coronavirus was going away.
And by the time they realized that the virus wasn’t playing along with their political games, it was too late to hide the truth.
At this point it’s not even clear what purpose obstructing testing is supposed to serve. The attempt to engineer an economic boom before the election has already failed, as reopened states are reversing course. And Trump has already squandered all credibility on the coronavirus; even if the numbers on reported cases suddenly started to look much better, who besides his hard-core supporters would believe them?
So this doesn’t look like a political strategy as much as an attempt to soothe the boss’s fragile ego. Trump keeps insisting, falsely, that the only reason we’re seeing so many cases is too much testing, so his aides are trying to mollify him by holding testing down.
And if this cripples America’s pandemic response, making a test-trace-isolate strategy impossible, well, actually dealing with the virus was never part of the plan.
Quello che non si conosce non può danneggiare Trump,
di Paul Krugman
Siamo ora ad uno stadio della pandemia del Covid-19 nel quale Donald Trump e i suoi alleati stanno cercando di tacitare l’informazione sulla diffusione del coronavirus – giacché, in realtà, è questo che stanno facendo. Tuttavia, come al solito, sono in ritardo. Da un punto di vista politico (che è l’unica cosa che li interessa) i loro sforzi di disinformazione sono troppo modesti e troppo tardivi.
Il punto in cui siamo: soltanto entro pochi giorni milioni di americani sono destinati a conoscere una brusca caduta nei loro redditi, allorché scadranno i sussidi di disoccupazione potenziati. Questo esige una iniziativa urgente; ma evitare una calamità economica è apparso difficile dall’inizio, perché, in linea generale, i repubblicani si sono rifiutati di concedere aiuti ai lavoratori inattivi per le necessità della pandemia.
Ma adesso si scopre che c’è un altro ostacolo all’iniziativa: una disputa interna al Partito Repubblicano sui finanziamenti per i test e i tracciamenti delle persone infette. Anche i repubblicani del Senato sostengono un potenziamento dei test, che è disperatamente necessario data la nostra situazione attuale: i casi in crescita hanno creato un arretrato di analisi e i risultati dei test vengono rimessi in un tempo così lungo che sono di fatto inutili.
Ma i dirigenti di Trump si oppongono a concedere nuovi soldi per i test. Non stanno neanche cercando di offrire scusanti per la loro opposizione, dato che Trump stesso spiegò la sua strategia al suo comizio di Tulsa: quando si ampliano i test, dichiarò, “è inevitabile che si trovino più casi, dunque io ho detto alla mia gente: ‘Rallentate i tamponi, per piacere’”.
In altre parole, quello che non si conosce non può danneggiare Trump.
Nessuno dovrebbe sorprendersi che la squadra di Trump stia cercando di tacitare le cattive notizie sulla pandemia.
Questo era completamente prevedibile sula base della cosiddetta Legge della Previsione di Obama: ogni teoria cospirativa della destra riguardo del Presidente Obama non era altro che una indicazione di quello che i repubblicani stessi intendevano fare e avrebbero fatto una volta che avessero avuto il potere.
Vi ricordate, ad esempio, i folli proclami su un imminente presa militare del potere nel Texas, alla quale avevano dato credito eminenti repubblicani? Abbiamo adesso agenti non identificati del Dipartimento della Sicurezza Nazionale che sequestrano in veicoli senza contrassegni persone dalle strade di Portland, nell’Oregon. Vi ricordate proclami secondo i quali il Governo stava segretamente costruendo campi di concentramento? Migliaia di emigranti sono adesso detenuti in centri di detenzione, spesso in condizioni orribili.
E l’attuale guerra sui test per il Covid-19 era prefigurata dai continui proclami secondo i quali l’Amministrazione Obama stava tacitando le notizie economiche negative. I “teorici del complotto sull’inflazione” dicevano in continuazione che la autorità federali stavano nascondendo una inflazione galoppante che la destra aveva previsto, ma che non arrivò mai. I teorici del complotto sulla disoccupazione – incluso, da notare, un tale Donald Trump – dichiaravano che i dati ufficiali sui posti di lavoro che mostravano un’economia in costante miglioramento erano falsi e che la disoccupazione era in realtà molti più alta di quanto veniva riferito.
È stato, dunque, inevitabile che i trumpisti facessero quello che accusavano falsamente Obama di fare, e cerchino di nascondere i dati negativi della pandemia. Gli sforzi per tener giù i test sono solo una parte del racconto.
L’Amministrazione Trump ha di recente ordinato agli ospedali di interrompere i rapporti sui dati del Covid-19 al Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, indirizzandoli invece ad un appaltatore privato. Di conseguenza, i dati sulla ospedalizzazione, un indicatore cruciale della pandemia, sono scomparsi dal sito dei CDC, prima di essere reinstallati a seguito di una protesta generalizzata.
Ed alcuni Stati controllati dai repubblicani, in particolare la Georgia, da mesi stanno manipolando i dati sul coronavirus, presentandoli in modi fuorvianti che sottovalutano il problema.
Il paradosso è che l’ultima offensiva sui tamponi arriva troppo tardi. Un suggerimento tecnico: se state cercando di nascondere le cattive notizie epidemiologiche, dovreste cominciare l’occultamento prima che tutti comprendano che la pandemia sta andando fuori controllo.
Un affascinante necrologio del Times sulla risposta fallita di Trump al coronavirus ci aiuta a comprendere cosa è successo. E dico necrologio non a caso: gli americani stanno morendo ad un tasso che è otto volte quello del Canada, 10 volte quello dell’Europa.
Il racconto del Times chiarisce che la squadra di Trump non ha mai preso in esame seriamente di cercare di fare i conti con la realtà della pandemia. Tuttavia, esso chiarisce anche che i dirigenti si erano convinti già da aprile che stavano facendola franca con questa abdicazione dalla responsabilità, che il coronavirus stava scomparendo.
E al momento in cui compresero che il virus non stava procedendo secondo i loro giochi politici, era troppo tardi per nascondere la verità.
A questo punto non è nemmeno chiaro a quale scopo si suppone serva ostacolare i test. Il tentativo di rendere possibile un boom economico prima delle elezioni è già fallito, dato che gli Stati che hnno riaperto stanno invertendo il loro indirizzo. E Trump ha già dilapidato tutta la sua credibilità sul coronavirus; anche se i numeri sui casi accertati cominciassero ad apparire molto migliori, chi gli darebbe credito oltre lo zoccolo duro dei suoi sostenitori?
Questa dunque non sembra tanto una strategia politica quanto un tentativo di placare il fragile ego del capo. Trump continua ad insistere, falsamente, che la solo ragione per la quale stiamo osservando tanti casi sono le troppe analisi, cosicché i suoi aiutanti stanno cercando di addolcirlo abbattendo i test.
E se questo compromette la risposta dell’America alla pandemia, rendendo la strategia dell’identificazione-tracciamento-isolamento impossibile, ebbene, in realtà misurarsi col virus non ha mai fatto parte del programma.
By mm
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