Aug 3, 2020
By Paul Krugman
On Thursday morning I walked across much of Manhattan and back again. (Why are all the doctors’ offices on the East Side?) It was a beautiful day, and the city looked cheerful: Shops were open, people were drinking coffee in the sidewalk seating areas that have proliferated during the pandemic, Central Park was full of joggers and cyclists.
But I must have been imagining all that, because Donald Trump assures me that New York is beset by “anarchy, violence and destruction.”
With only two months left in the presidential campaign, Trump has evidently decided that he can neither run on his own record nor effectively attack Joe Biden. Instead, he’s running against anarchists who, he insists, secretly rule the Democratic Party and are laying waste to America’s cities.
There’s not much to be said about Trump’s claims that people “in the dark shadows” control Biden and that mysterious people dressed in black are menacing Republicans, except that not long ago it would have been inconceivable for any major-party politician to engage in this kind of conspiracy theorizing.
There’s a bit more to be said about his claims of rampant violence and destruction in “anarchic jurisdictions” — namely, that these claims bear little resemblance to the mostly peaceful reality.
But invisible anarchists are all Trump has left. To see why, let’s talk about the real issues: the pandemic and the economy.
A few months ago the Trump campaign clearly hoped that it could put the coronavirus behind it. But the virus declined to cooperate.
It’s not just the fact that premature reopening led to a huge second wave of infections and deaths. Equally important, from a political point of view, has been Covid-19’s geographical spread.
Early in the pandemic it was possible to portray Covid-19 as a big-city, blue-state problem; voters in rural areas and red states found it easier to dismiss the threat in part because they were relatively unlikely to know people who had gotten sick. But the second surge of infections and deaths was concentrated in the Sunbelt.
And while the Sunbelt surge appears to be slowly subsiding now that state and local governments have done what Trump didn’t want them to do — close bars, ban large gatherings and require masks — there now appears to be a surge in the Midwest.
What this means is that by Election Day almost everyone in America will know someone who caught the virus, and will also know that Trump’s repeated promises that it was going away were false.
When it comes to the economy, all indications are that the rapid snapback of May and June has leveled off, with unemployment still very high. Friday’s employment report is likely to show an economy still adding jobs, but nothing like the “super V” recovery Trump is still claiming. And there will be only one more labor market report before the election.
Furthermore, the politics of the economy depend less on what official numbers say than on how people are feeling. Consumer confidence remains low. Assessments by businesses surveyed by the Federal Reserve range from unenthusiastic to glum. And there just isn’t enough time for this to change much: Trump isn’t going to be able to ride an economic boom into the election.
So he needs to run against those invisible anarchists.
Now, there has been some looting, property damage and violence associated with Black Lives Matter demonstrations. But the property damage has been minor compared with urban riots of the past — no, Portland is not “ablaze all the time” — and much of the violence is coming not from the left but from right-wing extremists.
It’s also true that there has been a recent rise in homicides, and nobody is sure why. But murders were very low last year, and even if the rate so far this year continues, New York City will have substantially fewer homicides in 2020 than it did when Rudy Giuliani was mayor.
In short, there isn’t a wave of anarchy and violence other than that unleashed by Trump himself. But can voters be swayed by the president’s lurid fantasies?
Actually, they might. For whatever reason, there’s a long history of disconnect between the realities of crime and public perceptions. As Pew has pointed out, between 1993 and 2018 violent crime in America plunged; murders in New York fell more than 80 percent. Yet over that period Americans consistently told pollsters that crime was rising.
And with travel and tourism way down, so that people can’t see the reality of other places with their own eyes, it may be especially easy for Trump to pretend that our big cities have turned into dystopian hellscapes.
What’s less clear is whether this lie will help Trump, even if people believe it. “America has gone to hell on my watch, so you must re-elect me” isn’t the greatest campaign pitch I can think of.
And polling suggests that fear is not, in fact, the president’s friend. For example, by a large margin respondents to a new Quinnipiac poll declared that having Trump as president makes them feel less safe. Reactions to Biden were much more favorable.
Still, expect Trump to keep ranting about those invisible anarchists. They’re all he has left.
Trump e l’assalto degli anarchici invisibili,
di Paul Krugman
Giovedì mattina ho attraversato un buon tratto di Manhattan e poi sono tornato indietro (perché tutti gli ambulatori dei medici sono sull’East Side?). Era una bella giornata e la città sembrava serena. I negozi erano aperti, le persone prendevano il caffè nelle aree con i posti a sedere che sono proliferate sui marciapiedi durante la pandemia, Central Park era piena di jogger e di ciclisti.
Eppure devo essermi immaginato tutto questo, perché Donald Trump mi assicura che New York è assediata “dall’anarchia, dalla violenza e dalla distruzione”.
Con soli due mesi che sono rimasti di campagna presidenziale, Trump ha evidentemente deciso che non può né andare avanti con le sue prestazioni, né attaccare Joe Biden con qualche efficacia. Sta invece prendendosela con gli anarchici che, dice in continuazione, hanno segretamente in mano il Partito Democratico e stanno facendo strame delle città americane.
Non c’è molto da dire sulle pretese di Trump secondo le quali persone “nel buio dell’ombra” controllano Biden e individui misteriosi vestiti di scuro stanno minacciando i repubblicani, se non che nel passato sarebbe stato inconcepibile che qualsiasi importante partito politico si impegnasse in questa sorta di teorie cospirative.
Un po’ di più si può dire sulle sue pretese di dilagante violenza e di distruzione nelle “giurisdizioni anarchiche” – precisamente, che queste pretese hanno poca somiglianza con una realtà per la maggior parte pacifica.
Ma gli invisibili anarchici sono tutto ciò che è rimasto a Trump. Per capire perché, basta ragionare dei problemi reali: la pandemia e l’economia.
Pochi mesi fa la campagna di Trump chiaramente si basava sulla speranza che avrebbe potuto mettersi il coronavirus alle spalle. Ma il virus si è rifiutato di collaborare.
Non si tratta solo del fatto che le riaperture premature hanno portato ad una seconda ondata di infezioni e di morti. Altrettanto importante, da un punto di vista politico, è stata la diffusione geografica del Covid-19.
Agli inizi della pandemia era possibile descrivere il Covid-19 come un problema della grandi città e degli Stati a guida democratica; per gli elettori nelle aree rurali e negli Stati a guida repubblicana era più facile ignorare la minaccia in parte perché era relativamente improbabile conoscere persone che si erano ammalate. Ma la seconda impennata delle infezioni e delle morti si è concentrata nel Sunbelt.
E mentre l’impennata nel Sunbelt sembra stia lentamente recedendo ora che gli Stati ed i governi locali hanno fatto quello che Trump non voleva facessero – chiudere i bar, proibire grandi assembramenti e imporre le mascherine – adesso sembra ci sia una impennata nel Midwest [1].
Quello che questo significa è che per il giorno delle elezioni quasi tutti in America conosceranno qualcuno che ha preso il virus, e sapranno anche che le ripetute promesse di Trump sul fatto che stava scomparendo erano false.
Quando si passa all’economia, tutte le indicazioni sono che la rapida ripresa di maggio e di giugno si è stabilizzata, con una disoccupazione ancora molto alta. Il rapporto sull’occupazione di venerdì è probabile mostri ancora una economia che aumenta i posti di lavoro, ma niente di simile alla ripresa a “super V” [2] che Trump sta ancora sostenendo. E, prima delle elezioni, ci sarà solo un altro rapporto sul mercato del lavoro.
Inoltre, la politica dell’economia dipende meno da quello che dicono i dati ufficiali, che non da quello che percepiscono le persone. La fiducia dei consumatori resta bassa. Le valutazioni delle imprese sondate dalla Federal Reserve vanno dalla mancanza di entusiasmo allo sconforto. E non c’è proprio abbastanza tempo perché questo cambi di molto: Trump non è destinato a cavalcare una forte espansione dell’economia nelle elezioni.
Dunque ha bisogno di prendersela con gli invisibili anarchici.
Ora, ci sono state alcune razzie, danni alle proprietà e violenze associate con le dimostrazioni del Black Lives Matter. Ma i danni alle proprietà sono stati minori rispetto alle rivolte urbane del passato – Portland non è davvero “continuamente in fiamme” – e buona parte della violenza non sta venendo dalla sinistra ma dagli estremisti della destra.
È anche vero che di recente c’è stata una crescita di omicidi, e nessuno sa con certezza perché. Ma gli assassinii furono molto bassi nell’anno passato, e persino se proseguisse quest’anno il tasso che si è avuto sinora, New York City avrebbe in modo sostanziale meno omicidi di quando era Sindaco Rudy Giuliani.
In breve, non c’è un’ondata di anarchia e di violenza oltre a quella sguinzagliata da Trump stesso. Ma gli elettori possono essere influenzati dalle squallide fantasie del Presidente?
In effetti, potrebbero. Per qualche ragione, c’è una lunga storia di disconnessione tra le realtà del crimine e le percezioni dell’opinione pubblica. Come ha messo in evidenza PEW [3], tra il 1993 e il 2018 i crimini violenti in America sono crollati; gli omicidi a New York sono calati di più dell’80 per cento. Tuttavia nello stesso periodo gli americani hanno continuamente detto nei sondaggi che il crimine era in crescita.
E con i viaggi e il turismo talmente in basso che la gente non può vedere con i propri occhi le realtà degli altri luoghi, può essere particolarmente facile per Trump fingere che le nostre città siano tornate ad essere inferni distopici.
Quello che è meno chiaro è se questa bugia aiuterà Trump, anche se la gente ci credesse. “L’America sotto la mia guida è diventata un inferno, dunque dovete rieleggermi” non è il massimo lancio propagandistico che mi viene in mente.
E i sondaggi indicano che, di fatto, la paura non è amica del Presidente. Ad esempio, coloro che hanno risposto al nuovo sondaggio di Quinnipiac hanno dichiarato che avere Trump come Presidente li ha fatti sentire meno sicuri. Le reazioni a Biden sono state molto più favorevoli.
Comunque, aspettiamoci che Trump continui ad inveire su questi invisibili anarchici. Sono tutto quello che gli è rimasto.
[1] Ecco due cartine geografiche degli Stati Uniti che indicano rispettivamente gli Stati dell’area chiamata “Sunbelt” (la ‘cintura del sole’) e del Midwest:
[2] Ovvero, con la forma di una eccezionale “V”.
[3] Un istituto di ricerche statistiche.
By mm
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