Oct 12, 2020
By Paul Krugman
I keep seeing news reports saying that the Trump administration is “pivoting” on economic stimulus. But Donald Trump has been reversing positions so frequently that it looks less like a series of pivots than like a tailspin.
Over the course of just a week he went from demanding big stimulus, to calling off negotiations, to demanding big stimulus again, to calling for a small-scale deal using already allocated funds.
It would be funny if the human consequences weren’t so terrible. At this point the best guess is that for the next three-plus months — that is, until President Joe Biden takes office (highly likely, though not certain) with a Democratic Senate (more likely than not, but definitely not a sure thing) — there will be little or no aid for the millions of families, thousands of businesses and many state and local governments on the brink of disaster.
But why isn’t America getting the pandemic relief it so obviously needs?
It’s easy to blame Trump, who has managed to spend four years in office without learning anything about policy and has surrounded himself with officials chosen for slavish personal loyalty rather than expertise. As a recent article in Politico put it: “Never mind the A Team. At this point, even the B Team would represent a significant upgrade.”
But even if Trump had any idea what he was doing, he would be paralyzed by the opposition of many, probably most Senate Republicans to any serious deal. They’re willing to cover for Trump’s unprecedented corruption; they’re apparently unbothered by his fondness for foreign dictators. But spending money to help Americans in distress? That’s where they draw the line.
This was obvious even before the coronavirus struck. Remember how Trump promised to spend trillions on infrastructure, then defaulted on that promise? “Infrastructure week” eventually became a running joke. But while Trump’s infrastructure proposals never made any sense, in early 2019 it seemed as if he might actually have a deal with Democrats for a serious spending plan.
But the deal went nowhere thanks to opposition from Senate Republicans, including Mitch McConnell, the majority leader.
McConnell and company are also the main reason we don’t have a deal to help Americans survive the economic effects of the pandemic.
We should have had a deal in the summer, when it was already obvious that the rescue package approved in March was going to expire much too soon. But Senate Republicans were adamantly opposed to providing the necessary aid. Lindsey Graham declared that emergency unemployment benefits would be extended “over our dead bodies” (actually 215,000 other people’s dead bodies, but who’s counting?).
And McConnell — whose state benefits from far more federal spending than it pays in taxes — derided proposed aid to states as a “blue state bailout.”
The thing is, Trump’s chances of re-election and McConnell’s chances of holding on to the Senate would almost surely be better if there actually had been an infrastructure bill last year and a relief bill this past summer. Why weren’t Republicans willing to make those deals?
Whatever they may say, they weren’t concerned about the cost. Republicans didn’t worry about budget deficits when they rammed through a $2 trillion tax cut for corporations and the wealthy. They only pose as deficit hawks when trying to block spending that might help ordinary Americans.
No, what this is really about is the modern G.O.P.’s plutocratic agenda. McConnell and, as far as I can tell, every member of his caucus are completely committed to cutting taxes on the rich and aid to the poor and middle class. Other than March’s CARES Act, which Republicans passed only because they were panicking over a plunging stock market, it’s hard to think of any major G.O.P.-approved fiscal legislation in the past two decades that didn’t redistribute income upward.
You might think that Republicans would set the plutocratic imperative aside when the case for more government spending is compelling, whether it’s to repair our crumbling infrastructure or to provide relief during a pandemic. But all indications are that they believe — probably rightly — that successful government programs make the public more receptive to proposals for additional programs.
That’s why the G.O.P. has tried so frantically to overturn the Affordable Care Act; at this point it’s clear that Obamacare’s success in cutting the number of uninsured Americans has created an appetite for further health care reform.
And that’s why Republicans are unwilling to provide desperately needed aid to economic victims of the pandemic. They aren’t worried that a relief package would fail; they’re worried that it might succeed, showing that sometimes more government spending is a good thing. Indeed, a successful relief package might pave the way for Democratic proposals that would, among other things, drastically reduce child poverty.
So while Trump bears much of the responsibility for the misery facing millions of Americans, McConnell probably bears an equal share. Will they pay the political price? We’ll find out in three weeks.
La missione della miseria di Mitch McConnell,
di Paul Krugman
Continuo a leggere resoconti che dicono che l’Amministrazione Trump sta “spostando la mira” sullo stimolo dell’economia. Ma Donald Trump ha continuato a rovesciare le posizioni così di frequente che il risultato assomiglia piuttosto a un avvitamento che ad una serie di svolte.
Nel corso di poche settimane è passato dal chiedere uno stimolo maggiore, ad annullare i negoziati, a chiedere ancora un grande stimolo, a proporre un accordo di piccole dimensioni utilizzando fondi già destinati.
Sarebbe buffo, se le conseguenze sulle persone non fossero così terribili. A questo punto la congettura migliore è che per i prossimi più di tre mesi – ovvero, finché il Presidente Joe Biden non entrerà in carica (assai probabile, sebbene non certo) con un Senato democratico (più probabile che no, ma certamente non una cosa sicura) – ci sarà ben poco o nessun aiuto per milioni di famiglie, per migliaia di imprese e per molti Stati e governi locali sull’orlo del disastro.
Ma perché l’America non sta ricevendo l’aiuto per la pandemia di cui ha così evidentemente bisogno?
È facile dar la colpa a Trump, che è riuscito a spendere quattro anni in carica senza imparare niente di politica e si è circondato di dirigenti scelti per una illimitata fedeltà personale anziché per competenza. Come si esprime un articolo su Politico: “Non è importante la Squadra A. A questo punto, anche la Squadra B rappresenterebbe un significativo avanzamento”.
Ma persino se Trump avesse qualche idea di cosa sta facendo, egli sarebbe paralizzato dall’opposizione a qualsiasi serio accordo da parte di molti repubblicani del Senato, probabilmente della maggioranza. Essi sono disponibili a dare copertura ad una corruzione senza precedenti di Trump; non sono in apparenza turbati dalla sua passione per i dittatori stranieri. Ma spendere soldi per aiutare gli americani in difficoltà? È lì che hanno tracciato la riga.
Questo era evidente anche prima che il coronavirus colpisse. Ricordate come Trump aveva promesso di spendere migliaia di miliardi sulle infrastrutture, e poi aveva messo da parte quella promessa? “La settimana delle infrastrutture” divenne una battuta ricorrente. Ma se le proposte per le infrastrutture non hanno mai avuto alcun senso, agli inizi del 2019 sembrava che egli potesse realmente trovare un accordo con i democratici per un serio programma di spesa.
Eppure l’accordo non andò da nessuna parte grazie all’opposizione dei repubblicani del Senato, incluso Mitch McConnell, il leader della maggioranza.
McConnell e compagnia sono anche la principale ragione per la quale non abbiamo un accordo per aiutare gli americani a sopravvivere agli effetti economici della pandemia.
Dovremmo aver avuto un accordo nell’estate, quando era già evidente che il pacchetto di salvataggi approvato in marzo era destinato a scadere troppo presto. Ma i repubblicani del Senato si opposero irremovibilmente a fornire l’aiuto necessario. Lindsey Graham dichiaro che i sussidi di disoccupazione per l’emergenza sarebbero stati prorogati “sopra il nostro corpo” (in effetti sopra il corpo di altre 215 mila persone morte, ma chi tiene il conto?)
E McConnell – il cui Stato beneficia di una spesa federale assai maggiore di quello che paga in tasse [1] – aveva deriso l’aiuto proposto agli Stati come un “salvataggio per gli Stati governati dai democratici”.
Il punto è: le possibilità di una rielezione di Trump e le possibilità di McConnell di restare aggrappato al Senato sarebbero sicuramente migliori se l’anno passato ci fosse stata una proposta di legge sulle infrastrutture e se la scorsa estate ci fosse stata una proposta di legge sugli aiuti. Perché i repubblicani non furono disponibili a fare quegli accordi?
Qualsiasi cosa essi dicano, non erano preoccupati dei costi. I repubblicani non si preoccuparono dei deficit di bilancio quando imposero uno sgravio fiscale di 2 mila miliardi di dollari per le società e per i ricchi. Essi si atteggiano a falchi del deficit soltanto quando cercano di bloccare spese che potrebbero aiutare gli americani comuni.
No, quello che tutto questo riguarda è il programma plutocratico del Partito Repubblicano odierno. McConnell e, per quanto posso dire, ogni componente del suo raggruppamento sono completamente impegnati a tagliare le tasse sui ricchi ed a tagliare l’aiuto ai poveri ed alla classe media. Ad eccezione della Legge CARES del marzo, che i repubblicani approvarono soltanto perché erano nel panico per un crollo del mercato azionario, è arduo ricordare qualche legge importante approvata dai repubblicani nei due decenni passati che non abbia redistribuito i redditi verso l’alto.
Potevate pensare che i repubblicani avrebbero messo da parte l’imperativo plutocratico quando l’argomento per una maggiore spesa pubblica fosse stato inderogabile, che si trattasse di riparare le nostre infrastrutture fatiscenti o di fornire aiuti durante una pandemia. Ma tutto mostra che essi credono – probabilmente a ragione – che i programmi pubblici di successo rendono l’opinione pubblica più recettiva alle proposte di programmi aggiuntivi.
Questa è la ragione per la quale il Partito Repubblicano ha cercato così febbrilmente di rovesciare la Legge sulla Assistenza Sostenibile; a questo punto è chiaro che il successo della legge di Obama nel ridurre il numero degli americani senza assicurazione ha creato il desiderio di una ulteriore riforma della assistenza sanitaria.
E questa è la ragione per la quale i repubblicani sono indisponibili a fornire l’aiuto disperatamente necessario alle vittime economiche della pandemia. Essi non sono preoccupati che un pacchetto di sostegni pssa fallire; sono preoccupati che possa avere successo, dimostrando che qualche volta una maggiore spesa pubblica è una buona cosa. In effetti, un pacchetto di misure di successo potrebbe preparare il terreno alle proposte democratiche che, tra le altre cose, ridurrebbero drasticamente la povertà infantile.
Dunque, mentre Trump porta molta della responsabilità per la miseria che si delinea per milioni di americani, McConnell probabilmente ne porta un’eguale misura. Pagheranno un prezzo politico? Lo scopriremo in tre settimane.
[1] Lo Stato di McConnell è il Kentucky, che è stato di solito ovviamente a maggioranza repubblicana. Ma nel novembre del 2019 i democratici hanno conquistato la maggioranza nell’assemblea del Parlamento statale.
By mm
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