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La guerra sulla verità è all’apice, di Paul Krugman (New York Times, 2 novembre 2020)

Nov 2, 2020

The War on Truth Reaches Its Climax

By Paul Krugman

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I began writing a column for The Times way back in 2000. My beat was supposed to be economics and business. But I couldn’t help noticing that one of that year’s contenders for the presidency was systematically making false claims about his policy proposals. George W. Bush kept insisting that his one-percent-friendly tax cuts were targeted on the middle class, and his plan to privatize Social Security just wished away the system’s obligations to older Americans.

At the time, however, my editors told me that it wasn’t acceptable to use the word “lie” when writing about presidential candidates.

By now, though, most informed observers have, I think, finally decided that it’s OK to report the fact that Donald Trump lies constantly.

Many of the lies are trivial, often bizarrely so, like Trump’s repeated claims to have received an award that doesn’t even exist. But the president has closed out this year’s campaign with two huge, dangerous lies — and there’s every reason to fear that this week he will roll out a third big lie, perhaps even more dangerous than the first two.

The first big lie is the claim that America is being menaced by hordes of “rioters, looters, arsonists, gun-grabbers, flag-burners, Marxists.”

Anyone who walks around the “anarchist jurisdictions” of New York or Seattle can see with their own eyes that nothing like this is happening. And the data bear out the obvious. One systematic study found that the summer’s Black Lives Matter protests were overwhelmingly peaceful, and that “most of the violence that did take place was, in fact, directed against the B.L.M. protesters.”

Oh, and Trump keeps claiming that Joe Biden won’t condemn the small amount of violence that has actually happened — when Biden has, in fact, done exactly that.

So Trump wants Americans to be terrified of a menace that exists only in his imagination. At the same time, he wants us to ignore the very real menace of Covid-19.

Over the past few months Trump has effectively abandoned any effort to limit the spread of the coronavirus. In fact, he has been actively promoting that spread. One credible Stanford study estimated that Trump rallies, which involve large numbers of shouting people packed closely together, most unmasked, have caused around 30,000 infections and 700 deaths.

But Trump wants Americans to believe that the pandemic — which killed more Americans last month than are murdered in a typical year — is fake news. We’re “rounding the corner,” he insists, even as infections and hospitalizations are rising at a terrifying rate. The news media is going on about “Covid, Covid, Covid” only because it’s out to get him. Doctors are inflating the reported death toll because they want to make more money.

These big lies are immensely destructive, and not just because they lead to bad policies. Like it or not, presidential rhetoric affects how millions of Americans behave.

Trump’s lies about an anarchist threat have given encouragement to white supremacists, including domestic terrorists. His dismissal of the pandemic threat, his mocking of precautionary measures like mask-wearing, have done a lot to help the coronavirus spread.

But the worst may be yet to come.

It’s possible — barely — that Trump will legitimately win re-election, although this would require that the polls be much further off than they were in 2016. If that doesn’t happen, however, it’s a near-certainty that he will refuse to accept defeat quietly.

Unless he loses in an overwhelming landslide, he has indicated he will try to steal the election by blocking the counting of Biden votes, with the aid of partisan judges. I don’t think he’ll succeed, but I wish I was sure of that.

What if he doesn’t manage to hang on to office? We all know what’s likely to come next: claims that he was robbed. He’ll claim that millions of people voted illegally — after all, he did that following the 2016 election, denying that he lost the popular vote. He’ll probably claim that millions of Trump votes were somehow discarded — after all, he has already made the false claim that ballots are being “dumped in rivers.”

And he’ll find a receptive audience. Professional forecasters have considered Biden the heavy favorite for a long time, but according to a late September Gallup survey, 90 percent of Republicans expect Trump to win. If he loses, our conspiracy-minded right will react with shock and rage.

The immediate result may very well be a wave of violence and property destruction — Trump supporters engaging in the behavior they falsely attribute to Black Lives Matter demonstrators. But that’s actually the part that worries me least.

No, the really big danger is that millions of our citizens will probably buy into an American version of the “stab in the back” myth that loomed large after Germany’s defeat in World War I, claiming the military was betrayed by the civilian government. And those voters may well end up choosing the G.O.P.’s next presidential candidate.

 

La guerra sulla verità è all’apice,

di Paul Krugman

 

Nel lontano 2000, avevo cominciato a scrivere un articolo per The Times. Avevo pensato di dedicarlo all’economia e agli affari. Ma non potevo fare a meno di osservare che uno dei contendenti per la Presidenza di quell’anno stava in modo sistematico argomentando in modo falso le sue proposte politiche. George W. Bush continuava ad insistere che i suoi sgravi fiscali favorevoli ai più ricchi avevano come obbiettivo la classe media, e che il suo piano per privatizzare la Sicurezza Sociale avrebbe fatto sparire per magia gli obblighi del sistema verso gli americani più anziani.

A quel tempo, tuttavia, i miei editori mi dissero che non era accettabile usare la parola “menzogna” quando si scriveva su candidati alla Presidenza.

Tuttavia, oggi penso che gli osservatori più informati abbiano finalmente deciso che è giusto dar conto del fatto che Donald Trump mente in continuazione.

Molte bugie sono banali, spesso pure in modo bizzarro, come le ripetute pretese di Trump di aver ricevuto un premio che non esiste nemmeno. Ma il Presidente ha chiuso la sua campagna elettorale di quest’anno con due enormi, pericolose bugie – e ci sono tutte le ragioni per temere che questa settimana egli ne presenterà un terza, forse persino più pericolosa delle prime due.

La prima grande bugia è la pretesa che l’America sia minacciata da orde di “rivoltosi, saccheggiatori, piromani, arraffatori di fucili, bruciatori di bandiere, marxisti”.

Chiunque passeggi per le “giurisdizioni anarchiche” di New York o di Seattle può osservare con i propri occhi che non sta avvenendo niente del genere. E i dati confermano ciò che è evidente. Uno studio sistematico ha scoperto che le proteste dell’estate dei Black Lives Matter (BLM) sono state in proporzione schiacciante pacifiche, e che “la maggior parte delle violenze che hanno avuto luogo, di fatto, erano rivolte contro i manifestanti dei BLM”.

Inoltre, Trump continua a sostenere che Joe Biden non condannerà la piccola quantità di violenze che sono effettivamente accadute – quando Biden, in realtà, ha fatto esattamente il contrario.

Dunque Trump vuole che gli americani siano terrorizzati da una minaccia che esiste soltanto nella sua immaginazione. Nello stesso tempo, vuole che ignoriamo la minaccia vera del Covid-19.

Nel corso dei mesi passati, Trump ha in effetti abbandonato ogni sforzo per limitare la diffusione del coronavirus. Di fatto, ha attivamente promosso quella diffusione. Un credibile studio della Stanford ha stimato che le manifestazioni di Trump, che coinvolgono grandi numeri di persone urlanti attaccate strettamente l’una all’altra, in maggioranza senza mascherine, abbia provocato circa 30.000 infezioni e 700 morti.

Ma Trump vuole che gli americani credano che la pandemia – che nel mese scorso ha ucciso più americani di quelli che vengono assassinati in un anno normale – sia una falsa notizia. “Stiamo superando l’angolo”, insiste a dire, anche se le infezioni e le ospedalizzazioni stanno crescendo ad un ritmo terribile. I media dell’informazione continuano col “Covid, Covid, Covid” solo perché hanno lui nel mirino. I dottori gonfiano i resoconti sui bilanci delle vittime perché vogliono fare più soldi.

Queste grandi bugie sono immensamente distruttive, e non solo perché conducono a cattive politiche. Piaccia o no, la retorica presidenziale influenza i modo in cui si comportano milioni di americani.

Le bugie di Trump sulla violenza anarchica hanno dato incoraggiamento ai suprematisti bianchi, compresi i terroristi interni. La sua liquidazione  della minaccia pandemica, la sua irrisione verso le misure precauzionali come l’indossare le mascherine, ha fatto molto per contribuire alla diffusione del virus.

Ma il peggio può darsi che debba ancora venire.

È possibile – sia pure scarsamente – che Trump ottenga legittimamente una rielezione, sebbene questo richiederebbe che i sondaggi siano di gran lunga più sbagliati di quello che furono nel 2016. Tuttavia, se ciò non accade, è quasi certo che egli rifiuterà di accettare tranquillamente la sconfitta.

A meno che egli perda con uno smottamento schiacciante, egli ha indicato che cercherà di rubare le elezioni bloccando la conta dei voti di Biden, con l’aiuto di giudici faziosi. Non penso che gli riuscirà, ma vorrei esserne sicuro.

Cosa accadrebbe se egli non riuscisse a restare aggrappato alla carica? Sappiamo tutti che cosa è probabile che avvenga in seguito: la pretesa di essere stato derubato. Egli sosterrà che milioni di persone abbiano votato illegalmente – dopo tutto, lo face dopo le elezioni del 2016, negando di aver perso al voto popolare. Egli probabilmente sosterrà che milioni di voti per Trump siano stati in qualche modo buttati via –  anche in questo caso, egli già sostenne in modo falso che le schede elettorali erano state “buttate nei fiumi”.

E troverà un pubblico ben disposto. I previsori di professione hanno da tempo considerato Biden fortemente favorito, ma secondo un recente sondaggio Gallup della fine di settembre, il 90 per cent dei repubblicani si aspetta che Trump vinca. Se perde, la nostra destra ossessionata dalle cospirazioni reagirà con turbamento e con rabbia.

Il risultato immediato può ben essere un’ondata di violenza e di distruzioni di proprietà – i sostenitori di Trump che si impegnano in condotte da essi falsamente attribuite ai dimostranti di Black Lives Matter. Ma questa è effettivamente la parte che mi impensierisce di meno.

No, il pericolo davvero grande è che milioni di nostri cittadini probabilmente faranno propria una versione americana del mito della “pugnalata alle spalle” che si prospettò dopo la sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale, sostenendo che i militari erano stati traditi dal Governo civile.  Quegli elettori potrebbero alla fine ben essere quelli che sceglieranno il prossimo  candidato presidenziale del Partito Repubblicano.

 

 

 

 

 

 

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