Jan 25, 2021
By Paul Krugman
Some things about American politics are completely predictable, even in a time of insurrection and QAnon craziness. Anyone who has been paying attention over the past decade knew that as soon as a Democrat took the White House, Republicans would instantly do another 180-degree turn on budget deficits.
Remember, the G.O.P. went from hyperventilating about debt as an existential threat during the Obama years to complete indifference about deficits under Donald Trump. Surely nobody is surprised to see Republicans immediately revert to deficit hysteria now that Joe Biden is president.
Why are Republicans suddenly peddling debt phobia again? Their usual argument is that federal debt is a burden on future generations; I and others have spent considerable time trying to explain that this is bad economics.
But leave the economics of debt aside. Shouldn’t politicians who claim to be terribly worried about the future of America’s children support, you know, actually helping America’s children today?
That’s not a hypothetical question. Democrats are reportedly working on legislation that would offer monthly payments to most American families with children, and could, among other things, cut child poverty roughly in half.
One especially good thing about the legislation in the works is that Democrats finally seem to have broken free of Republican framing, under which every benefit takes the form of a tax credit. This will apparently be a straightforward proposal to send money to qualifying families.
Assuming that Democrats can eventually get past Mitch McConnell’s attempt to, in effect, prevent the party that won the election from taking control of the Senate, Republicans will soon have to vote on this legislation. How will they justify voting no?
Some background: America stands out among wealthy countries for its failure to provide much help to families with children. U.S. expenditures on family benefits as a share of G.D.P. are less than a third the rich-nation average. Largely as a consequence, we have a much higher rate of child poverty than our peers.
Our stinginess does a lot of harm. Economists have shown that previous extensions of aid to families with children, like the gradual rollout of food stamps in the 1960s and 1970s and the expansion of Medicaid in the 1980s, didn’t just improve children’s lives in the short run; children who received the aid grew into healthier, more productive adults than those who didn’t receive the aid. By not doing even more for children, we are stunting their future, and that of the nation as a whole.
But can we afford to do more? Independent estimates of the cost of something like the reported Democratic proposal put its price tag at roughly $120 billion a year. To put this in perspective, it’s only about half the 2021 revenue loss caused by the 2017 tax cut.
And aid to children would achieve what proponents of the tax cut promised but failed to deliver: an improvement in America’s long-run economic prospects. If the children we help today grow up into healthier, more productive adults than they would otherwise — which they will — that will eventually mean higher G.D.P.
And aid to children would also indirectly help the budget, because those children would later pay more in taxes and be less likely to call on safety net programs. These fiscal benefits might even be big enough that helping children pays for itself, and in any case they mean that the true cost of aiding children, even in narrowly fiscal terms, would be less than it might appear.
All in all, then, increased aid to families with children is a really good idea. It would immediately improve millions of Americans’ lives, it would make us stronger in the future, and it would have only modest budget costs. So how will Republicans in Congress justify opposing it? Because you know that most, if not all, of them will.
One answer, of course, is that they’ll yell about fiscal responsibility and hope that voters have very short memories.
Another answer is that they’ll claim that the Biden administration and its allies have a “radical leftist agenda” — because nothing screams fanatical Marxism like giving kids enough to eat and a roof over their heads — and hope that voters don’t figure out what Democrats are actually proposing. (This goes for much more than child credits: Polls suggest that on issues like taxes and health care, Republicans, not Democrats, are the radicals whose views are out of touch with public opinion.)
Finally, we’ll surely hear some version of the standard conservative argument that any policy reducing misery reduces the incentive to be self-sufficient — you know, unemployment insurance encourages people to stay unemployed, food stamps encourage them to be lazy, and so on. Making this argument about a broad-based program to help children will be hard, but they’ll find a way.
One thing I don’t expect, however, is any kind of good-faith argument against aid to families with children. That’s not to say that the Democratic proposal will be perfect; no doubt experts will see ways it could be better. But spending more on children is a very good idea, economically and morally, and should become law.
Aiutare i bambini è un’ottima idea,
di Paul Krugman
Alcune cose nella politica americana sono completamente prevedibili, anche in un’epoca di insurrezioni e di follie QAnon. Chiunque avesse prestato attenzione nel passato decennio, sapeva che appena un democratico avesse conquistato la Casa Bianca, i repubblicani all’istante avrebbero fatto una giravolta di 180 gradi sui deficit di bilancio.
Si ricordi, il Partito Repubblicano è passato dagli affanni sul debito come una minaccia esistenziale durante gli anni di Obama alla completa indifferenza sui deficit sotto Donald Trump. Adesso che Joe Biden è Presidente, certamente nessuno si sorprende di vedere i repubblicani immediatamente ritornare all’isteria del deficit.
Perché i repubblicani all’improvviso rimettono in circolazione la fobia del debito? Il loro argomento usuale è che il debito federale è un peso sulle generazioni future; io ed altri abbiamo speso molto tempo a cercar di spiegare che questa è una cattiva economia.
Ma lasciamo da parte l’economia del debito. Non dovrebbero i politici che pretendono di essere terribilmente preoccupati del futuro del sostegno dell’America ai bambini, aiutare per davvero i bambini americani oggi?
Non è una domanda ipotetica. Da quanto si apprende, i democratici stanno lavorando su una legge che offrirebbe aiuti mensili a gran parte delle famiglie americane con figli, e, tra le altre cose, potrebbe ridurre della metà la povertà infantile.
Un aspetto particolarmente positivo della legge in formazione è che i democratici finalmente sembra siano sfuggiti allo schema repubblicano, secondo il quale ogni sussidio prende la forma di un credito di imposta. In apparenza, questa sarà una semplice proposta per dare soldi alle famiglie che ne hanno i requisiti.
Ipotizzando che i repubblicani alla fine potrebbero andare oltre il tentativo di Mitch McConnell per impedire, in sostanza, al partito che ha vinto le elezioni di prendere il controllo del Senato [1], i repubblicani dovranno presto votare su questa legge. Come giustificheranno un voto contrario?
Un po’ di contesto: l’America si segnala per la sua incapacità di fornire adeguato aiuto alle famiglie con bambini. Le spese statunitensi sui sussidi familiari sono, come percentuale del PIL, un terzo della media delle nazioni ricche. In gran parte come conseguenza di ciò, abbiamo un tasso molto più elevato dei paesi a noi simili di povertà infantile.
La nostra spilorceria provoca un gran danno. Gli economisti hanno dimostrato che precedenti ampliamenti degli aiuti alle famiglie con bambini, come il graduale lancio degli aiuti alimentari negli anni ’60 e ’70 e l’espansione di Medicaid negli anni ’80, non hanno soltanto migliorato nel breve periodo le condizioni dei bambini; quelli tra loro che hanno ricevuto gli aiuti sono diventati adulti più sani e più produttivi di quelli che non li hanno ricevuti. Non facendo anche di più per i bambini, abbiamo impedito il loro futuro e quello della nazione nel suo complesso.
Ma possiamo permetterci di fare di più? Stime non di parte sul costo di qualcosa di simile alle proposta che viene riferita dei democratici, collocano il suo prezzo a circa 120 miliardi all’anno. Collocandolo in prospettiva, sarebbe soltanto circa la metà della perdita di entrate nel 2021 provocata dagli sgravi fiscali del 2017.
E aiutare i bambini realizzerebbe quello che gli sgravi fiscali avevano promesso ma non erano stati capaci di fornire: un miglioramento delle prospettive economiche a lungo termine dell’America. Se i bambini che aiutiamo oggi a diventare adulti più sani e più produttivi di quanto sarebbero altrimenti – che è quello che accadrà – ciò alla fine comporterà un PIL più elevato.
E aiutare i bambini, alla fine indirettamente aiuterebbe anche il bilanci, perché quei bambini in seguito pagherebbero maggiori tasse e sarebbe meno probabile che si rivolgano ai programmi della sicurezza sociale. Questi benefici fiscali potrebbero persino essere talmente grandi al punto che aiutare i bambini si ripagherebbe da sé, e in ogni caso comporterebbero che il costo effettivo dell’aiutare i bambini, anche in termini strettamente fiscali, sarebbe minore di quanto appaia.
Tutto considerato, dunque, accrescere gli aiuti alle famiglie con figli è davvero un’ottima idea. Migliorerebbe immediatamente le esistenze di milioni di americani, ci renderebbe più forti nel futuro ed avrebbe costi di bilancio soltanto modesti. Dunque, come il repubblicani del Congresso giustificheranno la loro opposizione? Giacché, come sapete, la maggioranza se non la totalità di loro, lo farà.
Una risposta, ovviamente, è che strepiteranno sulla responsabilità della finanza pubblica, sperando che gli elettori abbiano una memoria cortissima.
Un’altra risposta è che sosterranno che la Amministrazione Biden e i suoi alleati hanno “una agenda da estremisti di sinistra” – giacché niente fa urlare al marxismo fanatico come dare ai bambini da mangiare abbastanza e tetti sulle loro teste – e spereranno che gli elettori non capiscano cosa i democratici stanno effettivamente proponendo (questo vale per molto di più dei crediti all’infanzia: i sondaggi suggeriscono che su temi come le tasse e l’assistenza sanitaria, i repubblicani e non i democratici sono gli estremisti i cui punti di vista non sono in sintonia con l’opinione pubblica).
Infine, ascolteremo certamente qualche versione del solito argomento conservatore secondo il quale ogni politica che riduce la povertà riduce l’incentivo ad essere autosufficienti – sapete, l’assicurazione di disoccupazione incoraggia le persone a restare disoccupate, gli aiuti alimentari le incoraggiano ad essere pigre, e così via. Avanzare questo argomento su un programma di larga intesa per aiutare i bambini sarà difficile, ma troveranno il modo.
Una cosa tuttavia che non mi aspetto è una qualche argomento in buona fede contro gli aiuti alle famiglie con bambini. Con questo non voglio dire che la proposta democratica sarà perfetta; senza dubbio gli esperti vedranno modi nei quali potrebbe essere migliore. Ma spendere di più per i bambini è un’ottima idea, in termini economici e morali, e dovrebbe diventare legge.
[1] Nel testo inglese compare una connessione con un articolo del 25 gennaio sul Washington Post, che spiega come al Senato si sia già finiti in una condizione di stallo sulle regole fondamentali di funzionamento del ramo del Congresso. È stato un diretto intervento di Mitch McConnell – passato ‘capogruppo’ della maggioranza ed oggi capo della minoranza – che ha minacciato tale possibile crisi. Pare che la questione sia relativa alla possibilità dell’ostruzionismo, che adesso i repubblicani vorrebbero fosse inaggirabile. Quindi, il senso della frase dovrebbe essere “ammesso che si superi quello stallo …” i repubblicani dovranno presto decidere se votare quella legge.
By mm
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