Jan 7, 2021
By Paul Krugman
So, is it finally OK to use the F-word?
One shouldn’t use the term “fascist” lightly. It isn’t a catchall for “people you disagree with.” It isn’t even a synonym for “bad political actors.” Mitch McConnell’s brand of politics has, in my view, greatly damaged America; but cynical legislative maneuvers aren’t the same thing as threatening and encouraging violence, and I wouldn’t call McConnell a fascist.
Donald Trump, however, is indeed a fascist — an authoritarian willing to use violence to achieve his racial nationalist goals. So are many of his supporters. If you had any doubts about that, Wednesday’s attack on Congress should have ended them.
And if history teaches us one lesson about dealing with fascists, it is the futility of appeasement. Giving in to fascists doesn’t pacify them, it just encourages them to go further.
So why have so many public figures who should have known what Trump and his movement were tried, again and again, to placate them by giving in to their demands? Why are they still doing it even now?
Consider a few milestones on the way to the sacking of the Capitol.
One big step happened in February, when every Republican senator other than Mitt Romney voted against convicting the president on impeachment charges despite clear evidence of his guilt. Susan Collins famously justified her vote by hoping that Trump had “learned his lesson.” What he actually learned was that he could abuse his power with impunity.
Another big step came in the spring, when armed protesters, with Trump’s encouragement, menaced Michigan authorities over Covid-19 restrictions. That dress rehearsal for this week’s violence drew some tut-tutting from Republican politicians, but no serious pushback. Indeed, one of the leaders in these events, Meshawn Maddock — who was also involved in Wednesday’s rioting — is in line to become co-chair of the Michigan G.O.P.
Again, the lesson was clear: Right-wing activists can get away with threatening elected officials, even when this includes brandishing weapons in public spaces.
Then came Trump’s unprecedented refusal to accept electoral defeat. Many Republicans joined him in trying to reject the will of the voters — almost two-thirds of House Republicans voted against accepting Pennsylvania’s electors after the Trumpist riot.
But even those who didn’t actively join his attempts to stage a coup tried to let Trump and his followers down easy. McConnell waited more than a month before accepting Joe Biden as president-elect. One senior Republican said to The Washington Post, “What is the downside for humoring him for this little bit of time?” Well, now we know the answer.
Finally, what happened on Wednesday? A Trumpist attack during the confirmation of Biden’s victory was completely predictable. So why was security so lax? Why were there hardly any arrests?
What we know suggests that the people who were in charge of protecting Congress failed to do so because they didn’t want to be seen treating the MAGA mob as the danger it was. The Wall Street Journal reported that Defense Department officials worried about the optics of having military personnel on the steps of the Capitol — something that didn’t concern them during the far less threatening Black Lives Matter protests last year. But The Associated Press reported that Defense Department officials say Capitol Police turned down offers of help.
And once again the attempt to appease fascists will surely end up encouraging them. So far, the lesson for Trumpist extremists is that they can engage in violent attacks on the core institutions of American democracy, and face hardly any consequences. Clearly, they view their exploits as a triumph, and will be eager to do more.
For this isn’t over. If you aren’t terrified about what Trump might do between now and Inauguration Day, you haven’t been paying attention. And I can’t be the only person worried about what will happen during the inauguration itself.
After the failure to protect Congress, how can we be sure there will be adequate security during the presidential transition? Not long ago such concerns might have seemed paranoid, but now they seem utterly reasonable.
And even if the inauguration goes off smoothly, the threat will remain. If you imagine that the people who stormed the Capitol will just go away once Biden is installed in the White House, you’re delusional.
So what can be done? It’s time to stop appeasing the fascists among us. Law enforcement should seek to arrest as many of the participants in Wednesday’s attack as possible — some have already been identified, and there’s video evidence that should make it easy to identify many more.
And anyone who tries to violently interfere with the transfer of power should also be arrested.
Finally, there needs to be an accounting for whatever crimes took place during the past four years — and does anyone doubt that Trump allies and associates engaged in criminal acts? Don’t say that we should look forward, not back; accountability for past actions will be crucial if we want the future to be better.
Appeasement is what got us to where we are. It has to stop, now.
Lo spirito di conciliazione ci ha portato al punto in cui siamo,
di Paul Krugman
Dunque, alla fine è corretto parlare di fascismo?
Non si dovrebbe usare il termine “fascisti” alla leggera. Esso non è un sostituto onnicomprensivo di “persone con le quali non siete d’accordo”. Non è neanche un sinonimo di “soggetti politici negativi”. Il genere di politica di Mitch McConnell ha, secondo me, grandemente danneggiato l’America; ma le ciniche manovre legislative non sono la stessa cosa che minacciare e incoraggiare la violenza, e non chiamerei McConnell un fascista.
Donald Trump, invece, è effettivamente un fascista – una persona autoritaria disposta a usare la violenza per realizzare i suoi obbiettivi razzisti nazionalistici. Tali sono molti dei suoi sostenitori. Se avevate qualche dubbio su questo, l’assalto al Congresso di mercoledì dovrebbe averli dissipati.
E se la storia ci dà una lezione su come trattare con i fascisti, essa è la futilità della conciliazione. Cedere il campo ai fascisti non li pacifica, li incoraggia soltanto ad andare oltre.
Perché dunque tanti personaggi pubblici che avrebbero dovuto sapere cosa Trump e il suo movimento fossero, hanno cercato, in continuazione, di placarli cedendo alle loro richieste? Perché lo stanno facendo persino adesso?
Si considerino alcuni passaggi fondamentali del percorso che ha portato al saccheggio del Campidoglio.
Un importante passaggio accadde a Febbraio, quando tutti i Senatori repubblicani ad eccezione di Mitt Romney votarono contro la dichiarazione di colpevolezza del Presidente sulle accuse dell’impeachment, nonostante le prove evidenti della sua responsabilità. Come è noto Susan Collins [1] giustificò il suo voto nella speranza che Trump “avesse imparato la lezione”. Quello che effettivamente aveva imparato era che poteva abusare del suo potere con impunità.
Un altro passaggio importante accadde in primavera, quando manifestanti armati, con l’incoraggiamento di Trump, minacciarono le autorità del Michigan per le restrizioni sul Covid-19. Quella prova generale delle violenze di questa settimana provocò qualche cenno di disapprovazione da parte dei politici repubblicani, ma nessuna reazione seria. Infatti, uno dei leader di qugli eventi – che è stato anche coinvolto nella rivolta di mercoledì – è in predicato di diventare copresidente del Partito Repubblicano del Michigan.
La lezione era anche in quel caso chiara: attivisti della destra possono passarla liscia con le minacce a pubblici ufficiali, persino quando ciò include brandire armi negli spazi pubblici.
Poi è venuto il rifiuto senza precedenti di Trump di accettare la sconfitta elettorale. Molti repubblicani si sono uniti a lui nel respingere la volontà degli elettori – dopo la sommossa trumpista quasi due terzi dei repubblicani della Camera hanno votato contro l’accettazione degli elettori della Pennsylvania.
Ma persino coloro che non hanno aderito attivamente ai suoi tentativi di inscenare un golpe hanno cercato di consentire a Trump e ai suoi seguaci di farlo con facilità. McConnell ha atteso più di un mese prima di accettare Joe Biden come Presidente eletto. Un repubblicano eminente ha detto al Washington Post “Quale è lo svantaggio di assecondarlo in questo con un pochino di tempo?” Ebbene, adesso conosciamo la risposta.
Infine, cosa è accaduto mercoledì? Un attacco dei trumpiani durante la conferma della vittoria di Biden era del tutto prevedibile. Dunque, perché la sicurezza è stata così permissiva? Perché ci sono stati appena alcuni arresti?
Quello che sappiamo indica che coloro che avevano il compito di proteggere il Congresso non l’hanno fatto perché non volevano essere considerati come persone che trattavano l’assalto del MAGA per il pericolo che costituiva. Il Wall Street Journal ha riportato che i dirigenti del Dipartimento della Difesa erano preoccupati delle immagini di personale militare schierato sulle scale del Campidoglio – qualcosa che non li preoccupò durante le proteste molto meno minacciose del Black Lives Matter dell’anno passato. Ma l’Associated Press ha riferito che i dirigenti del Dipartimento della Difesa asseriscono che la polizia del Campidoglio ha respinto le offerte di aiuto.
E una volta ancora il tentativo di essere concilianti con i fascisti finirà sicuramente con l’incoraggiarli. Sino ad ora, la lezione per gli estremisti trumpiani è che si possono dedicare ad attacchi violenti al cuore delle istituzioni della democrazia americana senza particolari conseguenze. Chiaramente, considerano le loro sceneggiate come un trionfo, e saranno ansiosi di fare di più.
Perché non è finita. Se non siete spaventati da quello che Trump potrebbe fare tra oggi e il Giorno dell’Inaugurazione, vuol dire che non state prestando attenzione. Del resto, non posso essere l’unica persona che si preoccupa di cosa accadrà durante l’inaugurazione stessa.
Dopo il fallimento nel proteggere il Congresso, come possiamo essere sicuri che ci sarà adeguata sicurezza durante la transizione presidenziale? Non molto tempo fa tali preoccupazioni potevano sembrare paranoidi, ma adesso sembrano completamente ragionevoli.
Ed anche se l’inaugurazione procederà senza problemi, resterà la minaccia. Se vi immaginate che la gente che ha preso d’assalto il Campidoglio uscirà di scena appena Biden sarà installato alla Casa Bianca, siete degli illusi.
Cosa si può fare, dunque. È tempo di smetterla di essere concilianti con i fascisti in mezzo a noi. L’applicazione della legge dovrebbe cercare di arrestare quanti partecipanti all’assalto di mercoledì è possibile – alcuni sono già stati identificati, e ci sono prove video che dovrebbero rendere facile identificarne molti di più.
E dovrebbero anche essere arrestati tutti coloro che cercano di interferire violentemente con il trasferimento dei poteri.
Infine, ci deve essere un conto per tutti i reati che sono stati commessi negli ultimi quattro anni – è c’è qualcuno che dubita che gli alleati ed i soci di Trump si siano macchiati di atti criminali? Non dite che dovremmo guardare avanti e non indietro; la responsabilità per le azioni passate sarà centrale se vogliamo un futuro migliore.
Essere concilianti ci ha portato al punto in cui siamo finiti. Adesso si deve smetterla.
[1] Senatrice repubblicana per lo Stato del Maine.
By mm
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