Feb 4, 2021
By Paul Krugman
In a more reasonable world, hardly anyone would care about the ups and downs of a smallish retailer’s stock price. Even near the top of its Reddit-fueled roller coaster, GameStop accounted for only about 0.06 percent of the total value of U.S. stocks. Furthermore, the stock market itself is mainly a sideshow to the real economy.
But we don’t live in a reasonable world, we live in a world where the GameStop story briefly commanded global attention. And the craziness did offer some important lessons — not so much about economics and markets as about psychology and politics.
For it turns out that despite four years of Donald Trump, our society remains remarkably gullible. And it is not just members of the public who believe what they see on social media; far too many influential people still keep falling for fake populism.
The story so far: GameStop is a chain of stores selling video games and other electronic goods. With the rise of online gaming the company’s underlying business has been in gradual decline. Recently some hedge funds, which believed that this decline wasn’t fully reflected in its stock price, began selling the stock short — that is, borrowing stocks and selling them, expecting to buy the stocks back at lower prices.
Enter Reddit, an online discussion site. WallStreetBets, a “subreddit” (discussion board) that caters to small, risk-taking investors, has become a force in the market: Stocks promoted on the board, so-called meme stocks, sometimes soar. And that’s what happened to GameStop.
In fact, GameStop surged so much that the short-sellers were forced to fold their cards. The rising stock price meant that they were losing money, and to limit their losses they had to unwind their positions — which meant buying the stock back, which sent its price even higher.
That was last week. This week GameStop’s stock price has come mostly, although not entirely, back down to earth. And now, instead of reading about little guys who suddenly became rich, we’re reading about small investors who bought near the top and lost their life savings.
So what was all that about? Social media acted as an accelerant, but the basic story of what happened is a very old one. This was basically a pump and dump, with a side order of predatory trading.
A pump and dump takes place when an investor or group of investors buy a stock cheaply, then drive its price up by spreading rumors and/or misinformation, letting them unload their shares on naïve chumps — “bag holders” — at a profit. In principle that’s an illegal practice, but it’s unlikely that anyone will end up being charged in the GameStop affair, since it will probably be impossible to prove intent.
Still, the stock did in fact get pumped — we don’t know who exactly pushed GameStop, but many WallStreetBets posts are reportedly coming from bots, not actual human beings — and somebody made a lot of money selling it to bag holders.
Predatory trading is wheeling and dealing that exploits the limited financial resources of other traders, forcing them to unwind their positions and reinforce price moves. We normally think of hedge funds as the predators in such situations; the most famous example may be George Soros’s play against the British pound in 1992. But last week some of the hedge funds were the prey.
All in all, it’s a nasty story with no obvious good guys. Who’s going to shed tears for short-sellers? But it’s also, in financial terms, small potatoes. What’s distressing about the GameStop saga isn’t the fact that some people lost money; it is, as I said, the continuing gullibility these events exposed.
Let’s be clear: What just happened was not a populist uprising. Our economy has left many families behind, but what working Americans need is an end to wage stagnation, not the opportunity to gamble on stocks. Indeed, when the dust settles we’ll probably find out that small investors as a group lost money in the trading frenzy, while Wall Street gained.
But the narrative of little guys taking on The System surely sucked in some unwary victims. And things turned really ugly once GameStop stock began its inevitable descent.
When the trading platform Robinhood temporarily stopped accepting orders for some volatile stocks because it didn’t have enough cash to support the trades, far too many public figures immediately claimed conspiracy. It’s no surprise that Senator Josh Hawley, arguably America’s leading fake populist and a fist-pumping promoter of the election lies that led to the sacking of the Capitol, joined in. But some progressives echoed the complaint.
They should have known better. There was always an obvious QAnonish tinge to the meme stock phenomenon, and it has gotten ever stronger as those stocks sink; yes, there are people on Reddit and other social media assigning all the blame to Jewish bankers.
So let me make a plea to everyone who cares about the inequalities of our society: It’s fine to support populism, but make sure that the populism is real. We need serious policies to make American lives better, not conspiracy theorizing and phony culture wars against “elites.”
Usa e getta e in mezzo i fessi,
di Paul Krugman
In un mondo più ragionevole, difficilmente qualcuno si preoccuperebbe degli alti e bassi del valore di una azione di un piccolo venditore al dettaglio. Anche quando si è avvicinato al massimo della sua prestazione da otto volante alimentata da Reddit, GameStop realizzava soltanto circa lo 0,06 per cento del valore totale delle azioni statunitensi. Oltretutto, il mercato azionario stesso è un evento marginale rispetto all’economia reale.
Ma noi non viviamo in un mondo ragionevole, viviamo in un mondo nel quale la storia di GameStop si è imposta per un po’ all’attenzione globale. E questa follia ha offerto alcune lezioni importanti – non tanto riguardo all’economia ed ai mercati quanto sulla psicologia e la politica.
Perché si scopre che nonostante quattro anni di Donald Trump, la nostra società rimane considerevolmente credulona. E non riguarda solo i componenti dell’opinione pubblica che credono a quello che leggono sui social media; anche troppe persone influenti continuano ancora a perdere la testa per un populismo falso.
La storia sino a questo punto: Game Stop è una catena di negozi di videogiochi e di altri prodotti elettronici. Con la crescita dei giochi online le attività principali della società sono entrate in un declino graduale. Di recente alcuni fondi speculativi [1] che credevano che questo declino non fosse interamente riflesso nel suo valore azionario, hanno cominciato a vendere allo scoperto [2] le azioni – ovvero, a prendere in prestito le azioni e a rivenderle, in attesa di riacquistarle a prezzi più bassi.
A quel punto entra in scena Reddit [3], un sito di dibattiti online. WallStreetBets, uno dei forum (settori di dibattito) di Reddit che soddisfa i bisogni dei piccoli investitori che si assumono rischi, è diventato una potenza sul mercato: le azioni promosse sul forum, le cosiddette azioni ‘per imitazione’, talvolta aumentano di valore. E ciò è quanto è accaduto a GameStop.
Di fatto, GameStop è cresciuto così tanto che i venditori allo scoperto sono stati costretti a passare le carte. Il valore in crescita dell’azione comportava che stavano perdendo soldi, e per limitare le loro perdite hanno dovuto attenuare le loro posizioni – il che ha comportato di riacquistare le azioni, che ha spedito ancora più in alto il loro prezzo.
Questo accadeva la scorsa settimana. Questa settimana il valore delle azioni di GameStop è tornato per la maggior parte sulla terra, sebbene non interamente. E adesso, anziché leggere di piccoli protagonisti che d’un tratto sono diventati ricchi, leggiamo di piccoli investitori che hanno acquistato ai valori massimi e perso i risparmi della loro vita.
Dunque, di cosa si è trattato? I social media hanno agito come acceleratori, ma la storia fondamentale di quanto è successo è proprio vecchissima. Si è trattato in sostanza di un ‘usa e getta’, con una contorno di operazioni commerciali predatorie.
Un fenomeno di ‘usa e getta’ ha luogo quando un investitore o un gruppo di investitori acquista una azione ad un prezzo conveniente, poi spinge in alto il suo valore con la diffusione di voci e/o di disinformazione, facendo in modo di presentare le loro quote presso creduloni ingenui – i “portaborse” – per un affare profittevole. In linea di principio è una pratica illegale, ma è improbabile che qualcuno sia chiamato in causa nell’affare di GameStop, dal momento che sarà probabilmente impossibile dimostrare l’intento.
Eppure, il titolo di fatto è stato gonfiato – non sappiamo chi esattamente abbia spinto GameStop, ma secondo le notizie molti commenti su WallStreetBets provengono da robot, non da reali essere umani – e qualcuno ha fatto molti soldi nel venderli ai ‘portaborse’.
Le operazioni commerciali predatorie sono gli intrallazzi che sfruttano le limitate risorse finanziarie di altri operatori, costringendoli ad attenuare le loro posizioni ed a rafforzare i movimenti dei prezzi. In tali situazioni normalmente pensiamo ai fondi speculativi come i predatori; il più famoso esempio può essere quello della scommessa di George Soros contro la sterlina inglese nel 1992. Ma la scorsa settimana la preda erano alcuni dei fondi speculativi.
In fin dei conti, si tratta di una storia disgustosa con nessuno che ci fa una bella figura. Chi avrà voglia di spargere lacrime per i venditori allo scoperto? Ma, in termini finanziari, si tratta di stupidaggini. Quello che disturba della saga di GameStop non è il fatto che alcuni abbiano perso dei soldi; si tratta, come ho detto, della perdurante dabbenaggine alla quale espongono eventi del genere.
Diciamolo chiaramente: quello che è appena successo non è stata una rivolta populista. La nostra economia ha lasciato indietro molte famiglie, ma ciò di cui i lavoratori americani hanno bisogno è di metter fine alla stagnazione dei salari, non di opportunità per scommettere sulle azioni. In effetti, a bocce ferme probabilmente scopriremo che i piccoli investitori in quanto gruppo hnno perso soldi nella frenesia degli acquisti, mentre Wall Street ci ha guadagnato.
Ma il racconto della povera gente che sfida Il Sistema certamente aveva irretito alcune vittime inconsapevoli. E le cose sono apparse in tutta la loro bruttezza quando GameStop ha cominciato la ua inevitabile discesa.
Quando la piattaforma di scambi Robinhood ha temporaneamente smesso di accettare ordinazioni per alcune azioni volatili perché non aveva sufficiente contante per sostenere gli scambi, anche troppi personaggi pubblici hanno immediatamente sostenuto che fosse una cospirazione. Non sorprende che vi abbia aderito il Senatore Josh Hawley, probabilmente il principale leader del falso populismo nonché promotore esaltato delle bugie sulle elezioni che hanno portato al saccheggio del Campidoglio. Ma alcuni progressisti hanno fatto eco alla lamentela.
Avrebbero dovuto saperne di più. C’è sempre stata una sfumatura di QAnon nei fenomeni imitativi sulle azioni, ed è diventata persino più forte in quegli affondamenti di azioni; non a caso ci sono persone su Reddit e su altri social media che attribuiscono tutta la colpa ai banchieri ebraici.
Fatemi dunque avanzare una sommessa preghiera a coloro che si preoccupano delle ineguaglianze nella nostra società: è giusto stare dalla parte del popolo, ma accertatevi che si tratti del popolo vero [4]. Abbiamo bisogno di politiche serie per rendere migliori le vite degli americani, non di teorie della cospirazione e di guerre culturali fasulle contro le “elite”.
[1] Un fondo speculativo, detto anche fondo hedge, è un fondo comune di investimento privato, amministrato da una società di gestione professionale, spesso organizzato come società in accomandita semplice o società a responsabilità limitata. Wikipedia
[2] La vendita allo scoperto, chiamata anche vendita a nudo (in lingua inglese short selling, o semplicemente short), è un’operazione finanziaria che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore, ma presi in prestito dietro il versamento di un corrispettivo, con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un movimento ribassista in una borsa valori. Wikpedia
[3] Reddit è un social news aggregator, un misto di piattaforma di discussione e distributore di link, diviso in forum, i cosiddetti subreddit. Gli utenti, i redditor, sono creatori di contenuti, consumatori e curatori. Utilizzando un sistema a punti composto da upvotes e downvotes, la comunità determina quali contenuti e discussioni sono importanti: questi verranno visualizzati nella parte superiore del feed. La piattaforma è in gran parte autogestita, i moderatori fungono da guardie del forum. Da Ionos.
La forza di Reddit è segnalata dal fatto che raccoglie circa il 40% degli utenti statunitensi dei social.
[4] Come i lettori sanno, Krugman ha una tradizione nel trattare il termine “populismo” con molta cautela, rispetto al nostro linguaggio politico. Non considera di per sé negativo avere posizioni che indulgono alle opinioni popolari, ed ha più volte invece polemizzato con la moda di definire ‘populisti’ i conservatori come Trump, che verso il popolo non hanno la minima simpatia. Per evitare equivoci, traduco con maggiore aderenza al nostro linguaggio.
By mm
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