July 9, 2021
By Paul Krugman
Happy days are here again. No, really. Gallup has been asking Americans since the beginning of 2008 whether they are “thriving.” The percentage answering yes hit a low point in the depths of the 2008 financial crisis and again during the worst of the Covid-19 pandemic. But it has soared in recent months, to 59.2 percent, its highest level ever:
Striving to thrive.Credit…Gallup
For what it’s worth, Gallup’s number deserves to be taken seriously. The question “Are you thriving?” is pretty close to the question “Overall, how satisfied are you with your life?,” which is widely used by eminent scholars like Angus Deaton and reported on a regular basis by international agencies. So the surging number of Americans who say that they’re thriving is meaningful, and it’s worth asking for an explanation.
What do we know about life satisfaction? At an individual level, it’s overwhelmingly about relationships and health (especially mental health). Income is a factor but a relatively minor one. Americans differ vastly from one another in how happy they are with their lives, but most of that variation reflects personal factors rather than money: There are miserable billionaires and cheerful families barely scraping by.
When we’re looking at either changes in national life satisfaction or differences among countries, however, the social aspects of happiness tend to average out, so income stands out more clearly. There is a strong correlation across countries between per capita income and life satisfaction, although with some interesting deviations:
Rich is better.Credit…Our World in Data
Notably, citizens of Nordic nations like Denmark seem more satisfied with their lives than you might expect given their incomes. The security of a strong social safety net may have a lot to do with this success story. They may also do better than we do at work-life balance:
All work and no play takes a toll.Credit…OECD
OK, I can’t resist mentioning a report on the evils of socialism from Donald Trump’s economic advisers, who insisted that life must be bad in the Nordics because it’s hard for workers to afford pickup trucks:
The pickup theory of value.Credit…Council of Economic Advisers
You might ask why Costa Rica appears to be so happy and Japan less happy than Mexico. The answer is that I don’t know enough to weigh in on those questions.
Anyway, the economy matters. But it’s probably not the main reason for surging life satisfaction in America right now. Why? Because we did an impressively good job — not perfect, by any means, but impressive all the same — of supporting families through the hardships of the pandemic slump. Government aid was, in fact, so generous that personal incomes on average actually rose in the pandemic:
We got by with a little help from our … government.Credit…FRED
So what does account for the happiness boom? My best guess is that over the course of the pandemic the social factors that hugely affect personal life satisfaction, but on average usually don’t change much over time, went through huge swings. For many months Americans were cooped up in their homes, unable to hang out with friends, in some cases unable to visit even close family. Then came the vaccines, and for many of us, life took a big step back toward normal.
People being what they are, the joy of normality will probably fade over time as we get reaccustomed to our old routines. And there will surely be a huge plunge in happiness if the refusal of many Americans to get vaccinated leads to a Covid resurgence.
But for now, we’re feeling pretty good.
I vaccini con lo RNA-messaggero e il significato della vita,
di Paul Krugman
Giorni felici, qua in America. Per davvero. Dagli inizi del 2008, Gallup sta chiedendo agli americani se si sentono “prosperi”. La percentuale delle risposte positive toccò il punto basso nel pieno della crisi finanziaria del 2008 e nuovamente durante il periodo peggiore della pandemia del Covid-19. Ma nei mesi recenti essa è schizzata in alto, sino al 59,2 per cento, il suo più alto livello di sempre:
Sforzarsi in tutti i modi di prosperare. Fonte: Gallup [1]
Per quello che vale, il dato di Gallup merita di essere preso sul serio. La domanda “State prosperando?” è abbastanza vicina alla domanda “Nel complesso, quanto siete soddisfatti della vostra esistenza?”, che è ampiamente utilizzata da eminenti studiosi come Angus Deaton e resocontata su basi regolari da agenzie internazionali. Dunque, il numero crescente di americani che affermano di star prosperando è significativo e vale la pena di cercare una spiegazione.
Cosa sappiamo della soddisfazione per la vita? Al livello individuale, essa riguarda in modo schiacciante le relazioni e la salute (specialmente la salute mentale). Il reddito è un fattore, ma relativamente secondario. Gli americani differiscono grandemente l’uno dall’altro su quanta soddisfazione hanno nelle loro esistenze, ma la maggior parte di quelle variazioni dipende da fattori personali più che dal denaro: ci sono miliardari infelici e famiglie spensierate che appena tirano a campare.
Quando osserviamo, tuttavia, altri mutamenti nella soddisfazione per la vita a livello nazionale o le differenze tra i paesi, gli aspetti sociali dell’ottimismo tendono ad essere in media, in modo tale che il reddito emerge più chiaramente. Nei vari paesi c’è una forte correlazione tra il reddito pro capite e la soddisfazione per l’esistenza, sebbene con qualche interessante deviazione:
Ricchi è meglio, Fonte: ‘Il nostro mondo in dati’ [2]
In modo considerevole, i cittadini delle nazioni nordiche come la Danimarca sembrano più soddisfatti delle loro vite di quanto vi aspettereste dai loro redditi. Con questa buona prestazione, la sicurezza di una forte rete di sicurezza sociale può avere molto a che fare. Può darsi che essi realizzino anche un migliore equilibrio tra lavoro e vita:
Tutto lavoro e nessuno svago ha un prezzo. Fonte: OCSE [3]
E ammetto che non so resistere ad una citazione sui pericoli del socialismo dei consiglieri economici di Donald Trump, che insistevano che la vita doveva essere negativa nei paesi nordici, giacché per i loro lavoratori era difficile permettersi i pick-up:
La teoria del valore del pickup. Fonte: Comitato dei Consiglieri Economici. [4]
Potreste chiedervi perché il Costa Rica paia essere così soddisfatto e il Giappone meno felice del Messico. La risposta è che non sono abbastanza esperto per intervenire su tali questioni.
In ogni modo, l’economia è importante. Ma essa non è probabilmente la ragione principale per far crescere la soddisfazione per la vita in America in questo momento. Perché? Perché noi abbiamo fatto un impressionante buon lavoro – non perfetto, da ogni punto di vista, ma comunque impressionante – nel sostenere le famiglie nelle difficoltà della recessione pandemica. L’aiuto del Governo, di fatto, è stato così generoso che i redditi personali sono in media effettivamente cresciuti durante la pandemia:
Ce la siamo cavata con un piccolo aiuto da parte del … nostro Governo. Fonte: FRED
Dunque, cosa conta nel boom della soddisfazione? La mia migliore impressione è che nel corso della pandemia i fattori sociali che hanno largamente influenzato la personali soddisfazione per l’esistenza, ma che in media di solito non cambiano molto nel corso del tempo, hanno avuto grandi oscillazioni. Per molti mesi gli americani sono rimasti rinchiusi nelle loro abitazioni, impossibilitati a ritrovarsi con gli amici, in alcuni casi impossibilitati persino a visitare i parenti. Poi sono arrivati i vaccini e per molti di noi la vita ha fatto un gran passo verso la normalità.
Poiché le persone sono come sono, la gioia della normalità probabilmente svanirà col tempo, quando ci saremo riabituati alla nostra vecchia trafila. E ci sarà sicuramente un ampio crollo dell’ottimismo se il rifiuto di molti americani a vaccinarsi porterà ad una ripresa del Covid.
Ma per il momento, ci sentiamo abbastanza bene.
[1] Come si vede, i due momenti di maggiore pessimismo, o di minore ottimismo, furono nel 2008-09 – bancarotta di Lehman Brothers e punto più basso del Dow Jones – e, agli inizi del 2020, il punto massimo di disoccupazione provocata dalla pandemia. Con le riaperture dell’economia e il successo della vaccinazione di massa nel corso del 2021, invece, si tocca il livello più elevato di fiducia.
[2] Sull’asse verticale i livelli – da 0 a 10 – delle dichiarata soddisfazione per l’esistenza; su quello orizzontale il PIL procapite corretto per l’inflazione e per le differenze del potere di acquisto tra i paesi. L’anno di riferimento è il 2017. Da notare, oltre alla elevata soddisfazione nei paesi del Nord Europa, anche il relativo ‘pessimismo’ del Giappone, nonostante che abbia un PIL procapite doppio della Cina e del Messico.
[3] La tabella mostra il totale (in migliaia) di ore lavorate per lavoratore nei vari paesi. Tra Danimarca e Stati Uniti, come si vede, una consistente differenza.
[4] La Tabella mostra le ore di lavoro necessarie per ogni lavoratore per permettersi di sostenere i costi dell’acquisto e del mantenimento di un pickup. Parrebbe che negli Stati Uniti il costo sia molto minore. Il famigerato rapporto dei “consiglieri economici” di Trump venne redatto nei mesi passati; l’argomento del pickup veniva presentato come risolutivo.
By mm
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